Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 26/08/2013, 26 agosto 2013
BRUNETTA: IO SONO UN FALCO BUONO, DI LETTA MI FIDO —
«Pronto, aspetti un momento». Passano due minuti, uno sfrigolio in sottofondo. Poi Renato Brunetta torna al telefono. «Eccomi, stavo bruciando delle pigne. Sì, le pigne d’abete che cadono nel mio giardino. Le metto nel forno che uso per fare le pizze, sentisse che profumo di resina».
Onorevole, si allena per dare fuoco al governo o per domare il rogo nel suo partito?
«Ma quale rogo? Il partito è coeso».
La spaccatura tra falchi e colombe è sotto gli occhi di tutti.
«Ci mancherebbe, falchi e colombe sono due eterne categorie dello spirito. Se per questo anche io sono un falco. Un falco buono, però, di buon carattere».
E Daniela Santanchè, invece? Lei è un falco cattivo?
«Non cattivo ma a volte troppo generoso. Non calcola i fall out, le ricadute della sua generosità, che possono essere negative».
Tra la Santanchè e i colonnelli, quindi, lei sta con i colonnelli.
«Diciamo che in certi momenti meno si parla e meglio è. Le pigne continuano a bruciare, sentisse che profumo».
Non pensa che, in caso di crisi, il Pdl si potrebbe spaccare e un pezzo del partito potrebbe sostenere un eventuale governo Letta bis?
«Lo escludo in maniera assoluta».
Maurizio Lupi ripete spesso che il governo deve andare avanti. Non le sembra un segnale?
«Ho la massima stima di Maurizio e infatti sto lavorando con lui per il piano sui riscatti delle case pubbliche».
Anche Quagliariello e Lorenzin vengono considerati colombe...
«Guardi, chi spera in una spaccatura del Pdl sbaglia di grosso. E lo dico non solo per la stima verso i colleghi ma anche per ragioni di calcolo».
Di calcolo?
«Oggi abbiamo 97 deputati e 91 senatori. I sondaggi ci danno intorno al 30%, in crescita rispetto alle elezioni di febbraio. Prima o poi si andrà a votare, magari molto presto, magari no. Ipotizziamo che si torni alle urne con la stessa legge elettorale: se vinciamo triplichiamo il numero dei deputati e raddoppiamo quello dei senatori. Ma anche se perdiamo avremo più posti da parlamentare rispetto a quelli di adesso».
Forse il calcolo viene prima della stima.
«No, ma ha la sua importanza. Qui le pigne continuano a bruciare».
Ecco, a proposito di fiamme. Sull’Imu il Pd ripete che non ci sono i soldi per eliminarla da tutte le prime case. E sembra che per un’operazione del genere sarebbe necessario aumentare le accise su alcol, sigarette e giochi.
«L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa fa parte degli accordi che hanno portato alla nascita del governo. E le risorse ci sono, basta decidere».
Quindi per eliminare una tassa va bene alzare altre tasse.
«Non c’è bisogno. Leggo che, dopo aver guardato con perplessità la proposta mia e di Fassina, il ministero sta pensando di trovare parte dei soldi dal gettito incrementale dell’Iva, quello che deriverebbe dalla nuova tranche dei debiti pagati dallo Stato e dagli enti locali. Ecco, accelerare in questa direzione ci farebbe avere tutti i soldi necessari. Oltre a rimettere in circolo liquidità per aiutare famiglie e imprese».
Letta dice che non ci saranno rinvii, mercoledì il governo prenderà una decisione.
«Sono sicuro che sarà quella giusta, di Letta mi fido».
E di Saccomanni?
«Sospendo il giudizio, non ho mai visto una sua proposta».
Prima dell’Imu in Consiglio dei ministri arriverà il provvedimento sui precari. Passerà o sarà l’occasione per azzoppare il governo?
«Non ci sono le condizioni per prendere una decisione. Quel testo non è mai passato dalla cabina di regia. Mentre immagino che il ministro D’Alia ne abbia discusso con i sindacati. Mi aspettavo molto di più dall’approccio riformatore del governo».
Anche nella sua legge c’erano posti riservati ai precari nei concorsi. Cosa c’è che non va nel testo D’Alia?
«Quello dei precari è un problema serio, ci sono tante persone in gamba ma anche tanta paccottiglia clientelare. Vedo che qui i numeri li fanno i sindacati, la Cgil si mobilita, il rischio è che si vada avanti di proroga in proroga. E, nonostante il fuoco delle mie pigne, a me vengono i brividi».
Lorenzo Salvia