Sebastiano Vassalli, Corriere della Sera 25/08/2013, 25 agosto 2013
LA LUNGA ESTATE CALMA DELLE ZANZARE
Un anno straordinario, il 2013 in Italia. Non per gli italiani: per le zanzare. Province e Comuni non hanno soldi e le disinfestazioni languono. Il caso più clamoroso è forse quello di Alessandria, dove non è stato fatto nulla; ma anche altrove si è fatto poco. In più, una primavera particolarmente piovosa ha favorito uova e larve, che si sono sviluppate alla grande. Si e parlato di lotta biologica (gli schiaffi?) e si sono mitizzati i pipistrelli, che «ogni notte divorano dalle mille alle duemila zanzare all’ora»: già ma poi dove le mettono? Qualcuno sa quanto è grande un pipistrello e quanto il suo stomaco? L’ultima novità è la zanzara tigre che sta prendendo il posto della zanzara nostrana come le pantegane, nel Settecento, hanno preso il posto dei vecchi, cari ratti. Difendersi dalle zanzare non è facile. Meglio abituarsi a conviverci: come ci suggerisce il poeta latino Virgilio, che essendo mantovano di zanzare doveva intendersene, in un suo poemetto intitolato Culex (La zanzara). Magari anche con un po’ di ironia. Anni fa prima della crisi, l’autore di questa nota e lo scultore Giovanni Tamburelli da Saluggia proposero a Province e sindaci della zona del riso (Pavia Novara Vercelli) un «monumento alla zanzara» che si sarebbe dovuto collocare nelle rotonde stradali e che sarebbe diventato il simbolo di questa regione. Purtroppo senza risultati. I sindaci preferirono la chimica, che costa cara e che si deve rinnovare ogni anno. Per la fantasia e per l’ironia bisognerà attendere.
Sebastiano Vassalli