Rosalba Castelletti, la Repubblica 23/8/2013, 23 agosto 2013
CARTE DI CREDITO CON POLIZZA OBBLIGATORIA MULTA MILIARDARIA PER LE BANCHE INGLESI
Convincevano i clienti a comprare polizze assicurative contro il furto d’identità e contro le frodi con le carte di credito, tenendoli all’oscuro del fatto che erano già coperti dai loro stessi istituti bancari o esagerando i rischi. L’ennesimo scandalo per i colossi della City londinese che ora dovranno versare 1,3 miliardi di sterline, circa un miliardo e mezzo di euro, in risarcimenti.
Oltre al gruppo assicurativo Cpp (Piano di protezione delle carte) che forniva le polizze, tredici le banche e società emettitrici di carte di credito coinvolte, tra cui Barclays, Hsbc, Royal Bank of Scotland (Rbs), una filiale di Lloyds Banking Group, e la branca finanziaria della catena di supermercati Tesco. Sette milioni i clienti truffati che avevano sottoscritto e rinnovato 23 milioni di polizze assicurative. Secondo la Financial Conduct Authority britannica (Fca), che lo scorso aprile ha rimpiazzato la Financial Service Authority (Fsa), potranno chiedere i rimborsi delle somme versate dal 2005, nonché interessi attorno all’8%. Ma i risarcimenti probabilmente non partiranno prima della primavera 2014, perché il piano di rimborsi – frutto di un accordo tra la Fca (presieduta da John Griffith-Jones) e le istituzioni coinvolte – deve ancora ottenere l’autorizzazione giudiziaria.
Le grandi banche e le società emettitrici di carte di credito fornivano «informazioni fuorvianti o poco chiare» per incitare i clienti a comprare i prodotti della Cpp: 30 sterline annue per la protezione delle carte di credito e 80 contro i furti d’identità. Le frodi erano già coperte dalle stesse banche fino a 100mila sterline, mentre il rischio di furti di identità veniva «esagerato» ed era «totalmente inutile dal momento che ogni perdita dovuta a un furto d’identità è da addebitare alla banca e non all’individuo».
I clienti venivano messi in contatto con la Cpp quando componevano un numero per attivare la loro nuova carta di credito: credevano di parlare con il personale della loro stessa banca e invece dall’altra parte della cornetta si trovava un venditore della Cpp che gli presentava i benefici di una copertura assicurativa. A ogni polizza venduta, la banca riceveva una commissione. In questo modo, tra il gennaio 2005 e il marzo 2011, la Cpp aveva venduto 4,4 milioni di polizze e generato 354 milioni di sterline di profitti. Altre 18,7 milioni di polizze erano state rinnovate nello stesso periodo fruttando 656 milioni di sterline. Per questo la Cpp era stata condannata già lo scorso novembre dalla Fca a pagare un’ammenda record da 10,5 milioni di sterline.
Salgono così a 15 miliardi di sterline i risarcimenti che le banche britanniche dovranno rimborsare per aver venduto prodotti assicurativi truffaldini, come i cosiddetti Ppi. Non è che l’ultimo scandalo a travolgere i colossi della City, già nella bufera per la manipolazione dei tassi interbancari Libor ed Euribor e per i bonus astronomici versati ai manager coinvolti nelle truffe e nelle manipolazioni.