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 2013  agosto 20 Martedì calendario

DANNI «Vincere lo scudetto produce solo danni. La Lazio preferisce altre competizioni. Io l’anno scorso ho puntato sulla Coppa Italia e l’ho vinta» (Claudio Lotito)

DANNI «Vincere lo scudetto produce solo danni. La Lazio preferisce altre competizioni. Io l’anno scorso ho puntato sulla Coppa Italia e l’ho vinta» (Claudio Lotito). COPPE «Quando sono a casa e vedo tutte quelle coppe mi sembro sempre particolarmente orgoglioso. Piuttosto, mi dispiace che a noi giocatori diano solo una copia in piccolo. Con il mio amico Tiger Woods avevamo pensato a una campagna perché almeno ci consegnassero una copia a grandezza originale… Lui ha lo stesso problema col golf» (Roger Federer). EQUILIBRIO «È da un po’ che in Spagna è una lotta a due tra Real e Barcellona e la cosa si sta accentuando anche in altri Paesi, tipo Germania o Francia. In Italia c’è più equilibrio perché tutte le squadre hanno sofferto la crisi economica, solo la Juve grazie allo stadio riesce a fare grandi investimenti senza dover prima vendere» (Carlo Ancelotti). SVOLTA «Guardiamo a cosa hanno fatto l’Inghilterra negli ultimi 15 anni e poi la Germania. Hanno costruito o ammodernato gli stadi, risolto il problema della sicurezza, lavorato sull’istruzione allo sport. Negli altri Paesi c’è rispetto delle regole, certezza della pena, onestà. I Rangers Glasgow, club storico, sono falliti e mica sono stati ripescati. In Italia sprecammo il Mondiale ’90: adesso serve una svolta radicale» (Alessandro Del Piero sulla situazione del calcio italiano). SHOW «I 100 metri ti danno l’etichetta di uomo più veloce del mondo, sono per i fans e per lo show. Ma i 200 sono la “mia” gara. Londra resta un’altra cosa. Però a Mosca c’era energia, è stato bello» (Usain Bolt, che con l’oro nella staffetta di domenica ha eguagliato il record di medaglie mondiali di Carl Lewis). BALLARE «Il capo banda in nazionale è Armero, ma io lo seguo volentieri. Comunque ballare piace a tutti noi, l’unico che non riusciamo mai a coinvolgere è Yepes: ogni volta che accenniamo un balletto lui sparisce...» (il colombiano del Napoli Zuniga). PERSONAGGIO «Sono un personaggio oltre che un calciatore, ma non mi lascio condizionare dalla notorietà. Faccio quello che mi piace fare, compreso andare a ballare o al supermercato. A volte vorrei passare inosservato, ma poi mi chiedo: sarei felice? No, non sarei felice. Ho sempre desiderato essere un calciatore famoso, ho sognato il successo, le pressioni, gli autografi» (Ronaldinho).