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 2013  agosto 06 Martedì calendario

PENSIONE

«Ma io l’avevo detto che in Polonia sarei stato davanti. Sapevo di non essere finito, di potermi ancora giocare le mie carte per il successo. Tranquilli, per la pensione non sono ancora pronto» (Ivan Basso, ciclista).

VECCHIO «Sono più vecchio, in emergenza come tutte le altre volte, ma non mi sono fatto male, ed è già qualcosa. Nelle ultime 4/5 settimane mi sono allenato discretamente bene a Roma. La cosa bella è essere sempre lì, competitivo, dopo 12/13 anni di carriera» (Aldo Montano pronto per le qualificazioni).

CRITICHE/1 «La cosa che mi ha fatto più male? Ai Mondiali di Torino 2006 arrivai dopo il reality La Fattoria fatto in un periodo dell’anno vuoto per la scherma. Mi strappai e mi coprirono di critiche, senza sapere che mi preparavo da 5 mesi con 6 ore al giorno in palestra. Mi sfondai una gamba per forzare un attacco. Uno strappo, 9 mesi per recuperarlo» (Aldo Montano).

CRITICHE/2 «Ho sentito e letto spesso che nuoto male, che non so fare le virate. Non mi sono piaciute le critiche al mio allenatore che sta cercando di correggere i miei difetti» (Gregorio Paltrinieri, diciottenne azzurro, bronzo ai 1500 stile libero).

TERREMOTO «Sono emozionatissimo, non me l’aspettavo. Sono senza parole, sono entrato in acqua per fare del mio meglio però il podio non me lo sarei mai aspettato. Ho pensato a tutto quello che c’era stato, a tutti i sacrifici per arrivare fin qui. Al terremoto, quest’anno c’è stato di tutto. E io devo rientrare in casa dai miei, è agibile da una settimana, siamo stati un anno ad abitare coi nonni. Questa medaglia è un bel regalo» (Gregorio Paltrinieri).

SICUREZZA «Lucas ha detto a Filippo di ragionare a freddo. Non credo che tornerà a Narbonne. Per quanto mi riguarda, Lucas ha capito che la serenità è tutto per me, ha imparato a conoscermi e sa che ho bisogno di allenarmi a Verona. E poi si fida di Matteo Giunta, l’importante è che non mi manchi la sua sicurezza in certe fasi della stagione e durante le gare» (Federica Pellegrini).

UNICO «Non sono la Phelps al femminile, io mi sento solo Missy. Non ho mai voluto essere nessun altro, perché nel nuoto ciascuno lascia il segno, unico e irripetibile. Nessuno potrà ripetere quello che Michael ha fatto e nel modo in cui ci è riuscito lui. Spero di trovare il mio stile, che mi faccia essere unica nel nuoto come lo è stato lui» (Missy Franklin, nuotatrice americana, 6 volte oro).