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 2013  luglio 30 Martedì calendario

COMPLIMENTO

«Alonso vuole un’altra auto? Non è un gran complimento al suo team, ma la mia non gliela do...» (Sebastian Vettel).

PREGO «A Londra sotto la maschera mi ripetevo: “Ti prego fammi vincere 5 match”. Sono stato ascoltato. Peccato però che i match erano sei» (Diego Occhiuzzi, schermidore che perso l’oro in finale contro l’ungherese Szilagyi).

COLPO «A un certo punto sul maxischermo è comparsa la mia faccia. C’era una scritta una cosa come “il miglior talento europeo dei Royals. E poi il mio nome: Marten Gasparini. “Adesso dovresti alzarti in piedi” mi ha detto qualcuno. Migliaia di persone applaudivano. Ho sentito un colpo al cuore» (Marten Gasperini, giocatore di baseball italiano, ingaggiato a soli 16 anni dai Royals per 1.300.000 dollari).

AMORE «Secondo me l’amore non si può prevedere mai, è l’unica cosa che non si può controllare. Poi a me prende la pancia, la testa. Tutto. Quando sono innamorata, non è facile controllarsi. A Shanghai 2011 ero carica proprio perché per assurdo non pensavo al nuoto, non avevo la tensione delle gare, era come se non me ne importasse niente. Però d’altro canto, se hai la testa libera ti puoi concentrare meglio su tutto» (Federica Pellegrini ).

PAPA «Caro diario, ti scrivo i miei dieci anni con una figlia campionessa. Sono un papà che aveva paura a mostrare il cuore, ora invece basta niente per scassinarmelo. Ho imparato a sentire, a piangere, ad ascoltare il mio respiro. È stata mia figlia, Federica, a farmi questo. In dieci anni mi ha cambiato, sono diventato una spugna, assorbo e rilascio. Mi sono venute le lacrime anche la scorsa settimana, per scherzo è piombata nel mio letto con il fratello, come quando erano piccolini, ma ora sono giganti e l’hanno sfondato. Anche la mia schiena ha pianto di dolore» (Roberto Pellegrini, papà di Federica).

MAMMA «Dicevano che Marco [Pantani, ndr] era un drogato e che si era sperperato un capitale in stupefacenti: in realtà una perizia ha dimostrato che la firma sui tanti prelievi in banca degli ultimi mesi non era la sua. Inoltre non c’era droga in quella stanza e tantomeno regge l’ipotesi che l’abbia ingerita. E non credo alla storia dello spacciatore. Lo hanno ucciso. Farò di tutto per riaprire il processo» (Tonina Pantani mamma di Marco in un’intervista a San Marino Rtv).