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 2013  luglio 25 Giovedì calendario

DISTACCHI «A 12

anni ero già via di casa, a Milano, in un dormitorio dei preti. Mio padre lo vedevo solo a Natale, e soffrivo tantissimo. Distacchi così prematuri, forse, andrebbero impediti» (Fabrizio Miccoli).

HANDICAP «A Parigi Cavani troverà un grande handicap: Ibrahimovic. Lo svedese rovinerà Edinson come ha fatto con Pastore» (Maurizio Zamparini).

GOMITO «Io non conoscevo le piste europee ed ero un pilota “supportato”, non ufficiale. E non avevo pressioni esterne. L’unica era quella che mi mettevo io, perché il mio unico pensiero era dimostrare di essere il migliore, volevo vincere subito. Mi sembra che Marc Marquez stia facendo lo stesso. Marc può cambiare la faccia delle corse, dentro di lui ci sono diverse generazioni di piloti. É bello vederlo con quel gomito che striscia l’asfalto» (Kenny Roberts, 61 anni, tre volte campione del mondo di motociclismo).

VELOCITA’ «Ne ho di scappatoie dalla vita faticosa del nuoto. Mi sono appena comprato una Ducati e la velocità mi piace. Lo confesso ho il piede pesante. Mio padre mi ha portato sui kart fin da piccolo e ho sempre sognato di fare il pilota» (Fabio Scozzoli, campione europeo e vicecampione mondiale di rana).

EMOZIONI «Alla fine non conta tanto la forma fisica con cui ti presenti, ma come affronti una gara e come reagisci mentalmente durante la gara stessa. Ho già provato di tutto per combattere l’agitazione: psicologo, biofeedback, ma quando succede è inevitabile. Sono emozioni che non si controllano» (Tania Cagnotto).

GEMELLO «Dopo la promozione in Serie A mi sono messo a saltare in mezzo al campo, rivolgendomi verso la tribuna dove stava mio padre, mia moglie e i miei figli. Lì mi è venuto in mente Carletto Mazzone quando diceva che alla domenica, in panchina, sedeva il suo gemello» (Eusebio Di Francesco, allenatore del Sassuolo).

DI CONSEGUENZA «Io ho sempre fatto un calcio che chiamo “di conseguenza”. Mi spiego: il grande cuoco dà il meglio di sé preparando il grande piatto con quello che ha. Se avevo gente che sapeva giocare, giocavamo. Se avevo gente di corsa, si correva... Non puoi fare il 4-4-2 a prescindere se non hai gli esterni d’attacco. Ma poi quelli che inventano il calcio sono altri...». (Carlo Mazzone).