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 2013  luglio 20 Sabato calendario

RAGAZZI

«Questi ragazzi vanno forte. Non so se io sia più lento di 5-6 anni fa, ma loro si sono evoluti e io ora faccio fatica. Posso essere protagonista, vincere gare, ma per il Mondiale è tutto difficile, un po’ come Federer nel tennis» (Valentino Rossi).

RAGAZZINI «La responsabilità? L’avvertivo di più quando allenavo i ragazzini alla Roma» (Vincenzo Montella).

TOCCANTE «È come se tornassi ragazzina, a pancia in su. Mi sono rivista la gara sprint di Milano ed è stato toccante rivedere quella bracciata: sono stati dieci anni di delusioni e soddisfazioni. Voglio solo divertirmi» (Federica Pellegrini).

NARCISISMO «Qualche settimana fa ero in un negozio di Treviso: un ragazzo è rimasto per cinque minuti con la faccia appiccicata alla vetrina. Poi, finalmente, si è decido a entrare e mi ha chiesto: “Ma tu sei Matteo?”. Ecco, al di là di una piccola e normale dose di narcisismo, sono segnali importanti per il golf in Italia» (Matteo Manassero).

PERSONAGGIO «Mario è una persona davvero buona, gentile. Magari vede una telecamera e si mette a fare il personaggio, ma fuori è un “buon ragazzo”» (Carlos Tevez parlando di Balotelli, ex compagno di squadra al City).

PUGNO «Vi ricordate cosa successe quando la Juve cedette Zidane al Real? Ricordo ancora la telefonata dei dirigenti: “Marcello, ti dobbiamo dare una brutta notizia, Zidane va al Real”. Un pugno nello stomaco. Ma i soldi di Zizou regalarono alla Juve tre campioni quali Buffon, Cannavaro e Thuram e si aprì un nuovo ciclo straordinario. La storia si può ripetere con la cessione di Cavani» (Marcello Lippi).

PICCOLO «Così piccolo e scattante, potrebbe essere un ottimo tuffatore» (Giovinco secondo Tania Cagnotto).

TUFFARSI «Mi vedo con la mia classe di scuola, quelle riunioni un po’ vintage tra ex. La prima cosa che ho chiesto è: perché nessuno di voi mi hai aiutato quando venivo picchiato dai bulli? Avevamo paura, non sapevamo cosa fare, ma ci dispiaceva. Penso che la vita non dovrebbe essere fatta per gli eroi. Mia madre è morta anni fa, io ero ricaduto nei soliti vizi, mi sono salvato scrivendo lettere a lei e mio padre, scomparso anche lui. Poi ho bruciato i fogli, serve liberarsi. E poi tuffarsi» (Greg Louganis, 53 anni, quattro ori olimpici e cinque titoli mondiali nei tuffi, ora giudice ai Mondiali di Barcellona).