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 2013  luglio 11 Giovedì calendario

PESO «Non sono ancora arrivato alla Juve e c’è già chi sostiene che sono sovrappeso e devo dimagrire di sei chili

PESO «Non sono ancora arrivato alla Juve e c’è già chi sostiene che sono sovrappeso e devo dimagrire di sei chili. Ma se non mi sono ancora pesato. Mi viene da ridere a sentire certe cose» (Carlos Tevez). STILE «Ragazzi, l’uomo elegante indossa calze lunghe. Non quelle lì, corte. Non avete stile, vi vestite come i tedeschi!» (Paolo Di Canio ai suoi giocatori del Sunderland). SPLENDORI «Le due punte della nazionale tedesca sono in Serie A: penso che innalzeranno il livello di un torneo che non ha gli splendori dei miei tempi, non è in crisi come si dice però ha vissuto senz’altro tempi migliori. La Germania vi ha superato nel ranking Uefa, ma Klose e Gomez potranno aiutare le loro squadre anche a risalire in Europa» (Karl-Heinz Rummenigge). SOGNI «Restiamo con i piedi per terra. È giusto che la gente sogni lo scudetto perché il calcio senza sogni sarebbe di una tristezza assoluta ma solo il campo dirà dove può arrivare questa Fiorentina» (Vincenzo Montella). MERITOCRAZIA «Nel nostro sistema non c’è meritocrazia. Non conta tanto la potenzialità economica dei singoli azionisti quanto, piuttosto, i bacini di tifosi che determinano la distribuzione delle risorse derivate dalle televisioni. Per questo per la corsa-scudetto sarà ancora un affare tra Juventus, Napoli e Milan» (il presidente del Parma Tommaso Ghirardi). STRESS «Sei al centro del mondo del ciclismo. Lotti per qualcosa di importante, che può cambiarti la vita sportiva. E te ne accorgi. Lo respiri. Qui al Tour c’è uno stress disumano» (Moreno Moser). PAURA «Ho paura della velocità nelle discese, come altri hanno il terrore dei ragni o dei serpenti. Non so più cosa fare, soprattutto se questa cosa continuerà: ho l’impressione di non poterne più uscire, di non trovare una soluzione. Cosa ci resto a fare al Tour?» (la speranza del ciclismo francese Thibaut Pinot). PAGELLA «Il segreto per vincere è assumersi una responsabilità. Il giocatore può fare il compitino, limitandosi a eseguire il suo incarico, oppure interpretarlo con qualcosa che gli bruci dentro, il desiderio di una giocata, di un’idea alternativa. I ragazzi devono essere coraggiosi, non aver paura della brutta figura o del 5 in pagella sul giornale» (Massimiliano Allegri).