Fulmini 1/6/2013, 1 giugno 2013
VECCHIO «I
giovani piloti sono come le auto, il modello nuovo è sempre migliore del precedente. Servono nuovi trucchi per batterli e io sono un po’ più vecchio» (Valentino Rossi).
SPECIALE «Per ogni pilota italiano questo è un fine settimana speciale e ancora più per lui. So che non sta ancora dando il massimo sulla Yamaha, ma ha tanto talento e voglia di stare davanti. Su questa pista potrà avere anche mezzo secondo di vantaggio, come è capitato in passato» (Loris Capirossi parlando di Valentino Rossi).
BIGLIETTO «Sulla terra il più forte di tutti i tempi è Nadal. Anche se il più forte in assoluto è Federer. Se devo pagare il biglietto per andare a vedere una partita guardo lui perché lui è il tennis» (Fabio Fognini).
STRESS «Non ho mai visto nessuno giocare un tennis così fisico come Nadal. Il suo corpo e la sua mente sono sotto stress dal primo all’ultimo punto del match» (Mats Wilander).
ITALIANO «Devo scrivere più in italiano #Italia #Semprecasa# #cuore» (Kobe Brynt su Twitter).
ALTO «Sì, in questo momento sto esprimendo il miglior basket della mia carriera. Ho avuto altri momenti importanti, ma per il blasone del club in cui gioco, i traguardi che mi trovo a inseguire e il ruolo che sono riuscito a ritagliarmi in questa grande squadra, forse è il momento più alto» (l’ala americana di Siena David Moss).
PERSONALITA’ «Se non avessi avuto la personalità che ho, non avrei più giocato a calcio. Alcuni della società hanno provato a distruggermi, ogni giorno arrivava un colpo. Un esempio? Ho portato una persona a un allenamento, l’ho lasciata al bar con gli ospiti degli altri giocatori. Quando sono tornato a prenderla, non c’era: l’avevano portata in un locale senza finestre» (Wesley Sneijder, ancora avvelenato per l’addio all’Inter).
DOTE «La mia dote? Decido» (Pierluigi Collina)
PAZIENZA «All’inizio è durissima. Posso garantire che fa molto più male ricevere offese da una tribunetta di periferia, quando vedi in faccia gli spettatori, che non da un intero stadio. Quello che fai fatica a mandare giù è il perché di tutto questo odio: in fondo si tratta di una semplice partita. E comunque ci vuole pazienza, pazienza e ancora pazienza. Sai bene che non puoi rispondere se vuoi continuare a fare l’arbitro. E fai finta di nulla» (l’arbitro di Serie A Gianluca Rocchi).