Fulmini 28/5/2013, 28 maggio 2013
PANE E BICI
«In famiglia sono vissuto a pane e bici. A tavola si parlava dei campioni: Bugno, Pantani, ma anche Coppi e Moser» (il vincitore del Giro D’Italia Vincenzo Nibali).
TRANQUILLI «Il doping non è scomparso, ma la situazione è molto migliorata dal 2008. La tentazione io non ce l’ho. Se mi batte uno più forte ci sta. Se sono più forte io, vinco io. Questo è lo sport: voglio dormire sonni tranquilli» (Vincenzo Nibali).
CROCIERA «La Mercedes di Rosberg non era certo una freccia, come mi sarei aspettato, ma una nave da crociera. Una macchina lentissima, che avrei potuto agevolmente superare, se solo su questa pista ci fosse un po’ di spazio» (Sebastain Vettel, commentando il suo secondo posto al Gp di Montecarlo).
MONTECARLO «Questa è Montecarlo: per qualcuno una gara noiosa, per me invece avvincente perché sempre piena di incognite e di sorprese e ogni piccolo errore o problema tecnico si paga carissimo» (Jean Alesi).
FINE «Nel 2012 Alonso ha tenuto il Mondiale aperto con un’auto non competitiva. La Ferrari di oggi è invece una macchina nettamente migliore e lui per me è il favorito al titolo. Ma anche se non dovesse farcela non andrà via, come sento ipotizzare da tanti: la sua carriera finirà alla Ferrari» (Flavio Briatore).
COLLETTIVO «C’è sempre la responsabilità quando giochi a calcio, ma noi siamo una squadra, un collettivo, noi lavoriamo gli uni per gli altri, noi combattiamo gli uni per gli altri» (Arjen Robben, che con il suo gol all’ultimo minuto ha regalato la Champions al Bayern Monaco).
STAR «Gli anni ’80 sono stati gli anni migliori per un giocatore di tennis. È stato uno sport bello da vedere in tv, da scoprire in tv. Noi siamo stati le prime superstar: Bjorn, Guillermo, Vitas, Adriano. Oggi il gioco è migliorato molto, grazie alla qualità del lavoro, alla qualità dei giocatori e alle differenze tra le racchette. Però mancano le star» (Yannick Noah).
SCARAMANZIE «Stesso albergo, allenamento o partita, cena con il solito gruppo di persone… Nessuna distrazione, nessuna parola di troppo. Non ho scaramanzie: ho scelto un armadietto qualsiasi, vicino a quello dell’anno scorso. Sono carica e concentrata» (Sara Errani, dopo la finale dello scorso anno, tenta l’impresa bis al Roland Garros).