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 2013  maggio 23 Giovedì calendario

PULITO

«Spero che Nibali, che mi piace tanto perché è serio e pulito, vinca il Giro. Sarebbe un bello spot per il ciclismo del futuro» (l’allenatore dell’Udinese Francesco Guidolin).

NERVOSO «Nervoso in conferenza stampa? Ma no, dopo la gara voglio solo andare al massaggio e a dormire. Oh, è dura rispondere a tutte ’ste domande. Prima delle 8 di sera non sono mai in hotel. In questi giorni non ho sentito neanche i miei genitori» (Vincenzo Nibali).

OASI «Quando guido non penso a cosa scrivono i giornali. Ritorno bambino. La tua energia serve a capire come affrontare la prossima curva, come migliorare l’assetto. L’auto è un’oasi di pace» (Jenson Button).

MENTE «Io credo nell’universo, credo che non c’è potere più grande di quello della tua mente, del modo in cui pensi. Tu puoi cambiare le cose che sono predestinate per te. Se invii cattive vibrazioni e pensieri negativi all’universo, attrai cose negative, e lo stesso vale per le cose positive. È questo in cui credo, nel potere della mente» (Novak Djokovic).

TRISTE «Oggi il nostro campionato è un po’ triste, ma è una questione di cicli. C’è stato il ciclo dell’Olanda, dell’Italia, dell’Inghilterra, della Spagna, ora tocca alla Germania. Bisogna aspettare la nuova generazione di calciatori, quelli che vengono dall’estero, i figli degli immigrati» (Claudio Ranieri, alla guida del Monaco appena promosso in Ligue 1).

TIMIDO «Da adolescente ero un disastro perché ero timido. Invitare una ragazza e sentirsi dire “no” sarebbe stato un dramma per me, quindi evitavo. Il tennis è servito a darmi fiducia. Non avevo ancora 19 anni quando ho conosciuto Mirka all’Olimpiade di Sydney. Giocava anche lei per la Svizzera, e da allora stiamo insieme» (Roger Federer).

AMICHE «Non ho rapporti con le altre tenniste italiane, ma nemmeno con le altre colleghe. Ho delle amiche, ma fuori dal circuito» (Camilla Giorgi).

MAMMA «I miei si separarono che ero ancora bambino. Fu mia madre ad andare via di casa e subito mi resi conto di non essere più al centro della sua vita. Non ho più avuto il desiderio di cercarla. La mamma per un figlio maschio è una figura particolare. E io mi sentivo fuori gioco. Ne ho sofferto» (Max Biaggi).

SOGNI «Sapete una cosa? Ho realizzato i sogni professionali che avevo, come giocare in Serie A o arrivare in Nazionale. Oggi le gioie più grandi sono i figli» (Antonio Cassano).