Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  maggio 18 Sabato calendario

DA GRANDE

«Pensavo che da grande avrei fatto il benzinaio» (Francesco Totti).

TOP PLAYER «Il top player ci sta, serve, ma solo in presenza di un campione che sappia calarsi nella mentalità del gruppo, altrimenti l’utilità è pari a zero. Higuain e Jovetic? Potrebbero farci fare il salto di qualità. Ibra? È il giocatore che mi darebbe più fastidio marcare» (Leonardo Bonucci).

MIGLIORE «Nel tennis vince il migliore. Cioè quello che lotta, che trova le soluzioni, che reagisce nelle situazioni difficili. Non è come il calcio, non basta fare subito un gol, poi ti difendi solo e magari vinci la partita» (Ernests Gulbis, dopo essere stato eliminato a Roma da Rafa Nadal).

LINGUE «Con Federer parlo in tedesco mentre con Djokovic, che si è allenato molto da noi, in italiano. E poi tifa Milan, come me» (Andrea Seppi).

OCCASIONI «Ricordo ancora benissimo la mia prima vittoria. È stata a Schelderpriis, nel 2007. Ero in squadra con Greipel. A 50 km dal traguardo il direttore sportivo ci disse che la squadra doveva lavorare per lui ma che ero libero di fare la volata. “Ora ti mostro cosa so fare. Questa chance non me la lascio scappare”. Così è stato. Le occasioni sono da prendere al volo» (Mark Cavendish, che giovedì al Giro ha festeggiato la 100esima vittoria in carriera).

ARREMBANTE «I contatti ci possono stare. Ma quando un pilota è spostato dalla sua linea significa che si è andati oltre. Io non ho niente contro Marc, sono stato giovane e arrembante tanto che mi hanno fermato per una gara, ma finché non ci sbatti il muso, non ti rendi conto della realtà» (Jorge Lorenzo contro Marquez per il sorpasso nell’ultima curva a Jerez).

CONGELATO «In MotoGp l’ambiente è congelato e non offre molto spazio a relazioni sincere. Nel Mondiale Superbike le moto competitive sono numerose e i piloti spesso duri, ma fuori dal circuito sono pronti a mantenere buoni rapporti» (Marco Melandri).

STABILITA’ «Dei miei 37 anni in serie A, 12 li ho passati a Torino, poi 5 a Padova, 6 a Cuneo, poi ho iniziato la carriera spezzatino. Secondo me se si vuole fare un ciclo servono 4-5 anni. Oggi si pensa che il progresso sia nel cambiamento, secondo me sta nella stabilità» (Silvano Prandi, decano degli allenatori italiani di volley, ingaggiato dal Lione Lione).