Fulmini 9/5/2013, 9 maggio 2013
DESTRA
«Qui in Inghilterra si fa quest’equazione: fascismo uguale bombardamenti della Seconda guerra mondiale, uguale nazismo. Io non ho mai condiviso la deriva del fascismo. Ho sostenuto le politiche del Ventennio nella fase iniziale, ma ho preso le distanze dalle leggi razziali in poi. Non sono mai stato razzista e la vita parla per me. Sono un uomo di destra, ma non sono razzista» (Paolo Di Canio, allenatore del Sunderland).
IPOCRISIA «Il sostegno del club e del presidente? Nessun problema, solo che il calcio, specchio della nostra società, ha preso una deriva nella quale io non mi riconosco e che non condivido, nella quale prevale l’ipocrisia» (José Mourinho, dato per certo ormai come prossimo allenatore del Chelsea).
SBAGLIARE «Se cercate uno sorpreso, avete sbagliato persona. Che in Italia ci siano giovani, e molto giovani, forti, io l’ho sempre saputo e detto. Questi ragazzi neppure sanno quali siano i loro limiti. Ma dobbiamo lasciare ai giovani il diritto di sbagliare» (il ct del ciclismo azzurro Paolo Bettini parlando dell’onda verde che sta caratterizzando questo Giro).
MODELLO «Da ragazzo restavo ammirato dalle imprese di Pantani e Cipollini, ma se dovessi dire un modello di corridore cui assomigliare non avrei dubbi: Philippe Gilbert» (la promessa del ciclismo italiano Enrico Battaglin, 23 anni, già una vittoria di tappa in questo Giro).
SAMURAI «Un uomo comune prende tutto come una benedizione o una maledizione. Ma un samurai è un guerriero che accetta tutto come una sfida» (una delle massime di Fernando Alonso).
SENSAZIONI «Mamma che stress! Però adesso ho le stesse buone sensazioni dello scorso anno. Abbiamo migliorato le partenze, che saranno molto importanti nelle prossime gare. Inoltre abbiamo fatto progressi con tutta la moto e penso che ormai abbiamo deciso di utilizzare il nuovo telaio» (Jorge Lorenzo).
DUBBI «Papà e mamma non hanno avuto dubbi, mi hanno detto: vai. Ne capiscono di pallavolo e sono orgogliosi di vedere grandi campionesse lì accanto a me. Avrei potuto rimanere in Italia, ma questa scelta non è certo per questioni economiche: può aiutarmi a migliorare» (la diciannovenne Caterina Bosetti, che la prossima stagione giocherà in Brasile, alla Sollys Nestlé di San Paolo).