Fulmini 7/5/2013, 7 maggio 2013
FILM «Da quando ho lasciato la Juventus, non ho mai pensato a come sarebbe stato vederla vincere senza di me
FILM «Da quando ho lasciato la Juventus, non ho mai pensato a come sarebbe stato vederla vincere senza di me. Non l’ho mai fatto fino a pochi giorni fa, quando i numeri della classifica hanno sentenziato che il secondo scudetto consecutivo, dopo quello del Grande Ritorno, sarebbe stato possibile. Ho provato a immaginarlo, ma nel mio film le immagini erano sempre sfuocate: il fischio finale, i miei compagni che esultano, il boato del pubblico. Ecco, qui le immagini cominciano a diventare nitide» (Alex Del Piero). VIDEO «La mia intenzione non era appoggiarmi, ma sorpassarlo. All’ultimo giro ho messo in pratica quello che ho imparato guardando il video del sorpasso di Valentino Rossi a Sete Gibernau nel 2005. Ho provato a dare il 100%, mi dispiace per Jorge, che è un grandissimo pilota, ma credo sia stata un’azione di gara» (Marc Maquez). POSSIBILE «È entrato e si sono toccati, ma all’ultimo giro uno ci prova a fare tutto il possibile per passare» (Valentino Rossi a proposito del debuttante Marc Marquez). PIEGA «Era piccolissimo, avrà avuto poco più di due anni. Decisi di regalargli prima il motorino della bici: un Malaguti 48 2T, roba seria. Prima di darglielo attaccai le rotelline posteriori delle bici. Dopo 2-3 giorni che ci andava avanti e indietro, cercava di fare le derapate. Mi chiese di togliere le rotelline: non riuscivo a credere di vedergli fare le frenate tirando fuori il piedino e mettendosi in piega» (Graziano Rossi a proposito delle prime pieghe di Vale). FORTE/1 «Siamo andati forte, ma non sono tanto contento. Io sono contento solamente quando si vince» (Alexander Vinokourov, il capo dell’Astana, la squadra di Nibali, sulla tappa cronometro di domenica). FORTE/2 «Papà avvertì il direttore sportivo della mia squadra che ero forte. Gli rispose che tutti i papà dicevano così» (Vincenzo Nibali a proposito dei suoi esordi da bambino). GAY/1 «Sono un centro Nba di 34 anni. Sono nero. E sono gay. Non puntavo a essere il primo atleta dichiaratamente omosessuale in uno sport di punta. Ma visto che è così, sono felice di cominciare la conversazione» (Così Jason Collins ha fatto il primo coming out nello sport Usa). GAY/2 «Il calciatore gay non fa coming out perché sa che nel suo ambiente sarà stigmatizzato. Prima di chiedere agli sportivi di aprirsi va cambiata la mentalità: facciamo una legge contro l’omofobia» (Josefa Idem, qualche mese prima di diventare ministro per le Pari opportunità, dello sport e delle politiche giovanili del governo Letta).