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 2013  maggio 03 Venerdì calendario

CIRILLICO

«Io sono legato a San Siro, ma è indubbio che un impianto più piccolo, di proprietà, come quello della Juventus, possa essere un grande vantaggio sia dal punto di vista economico che da quello sportivo. In ogni caso Pirelli si può scrivere in cirillico, lo abbiamo scritto in cinese» (Marco Tronchetti Provera commentando l’arrivo di soci russi nella proprietà dell’Inter).

SENSAZIONI/1 «Per me questo non è un lavoro, è una fortuna essere un pilota. Ho tutto quello che voglio: successo, faccio sport, guadagno bene, sono famoso. Naturalmente nessun lavoro è perfetto, anche nel nostro ci sono i lati negativi, come gli infortuni. O la pressione che subisci: non è una bella sensazione» (Jorge Lorenzo).

SENSAZIONI/2 «Le sensazioni che provo quando corro in Spagna sono sempre speciali, dal momento in cui arrivo all’aeroporto e vado in albergo e poi in circuito. I primi giri in pista, il venerdì e il sabato mattina, sento subito la passione dei tifosi sulle tribune. Nasce anche così la ricerca di quel decimo di prestazione che insegui sempre quando sei nell’abitacolo di una Formula 1» (Fernando Alonso).

NUMERI 1 «Federer secondo me è il più forte tennista di tutti i tempi. Nadal, invece, è il più grande di sempre sulla terra. Nessuno nel circuito ha la sua personalità e il suo modo di stare in campo. Djokovic mi piace, ha un gioco fisico e aggressivo e una voglia di vincere che qualche volta gli dà perfino la forza di andare oltre i suoi limiti» (Bjorn Borg).

DON GIOVANNI «Mi piace l’Opera, vorrei avere la voce di Pavarotti. Ma nel Don Giovanni il ruolo che so meglio è quello di Leporello: notte e giorno faticar... Come i tennisti, no?». (Novak Djokovic).

TEMPO «Dicono che sono troppo distaccato. Ma sono stato educato così: ogni cosa a suo tempo» (il diciassettenne giapponese Yoshihide Kiryu, che ha corso i 100 metri in 10” 01’, miglior tempo mondiale dell’anno).

FOTOGRAMMI «Il ciclismo? Il primo, indelebile fotogramma è il famoso scambio della borraccia Coppi-Bartali. Poi c’è il record dell’ora di Moser dell’84: avevo quattro anni e quelle insolite ruote lenticolari mi sembravano bellissime. E Marco Pantani: lui romagnolo, io bolognese, anche per questo rimane un ricordo commovente» (Cesare Cremonini, autore di Mezza estate, sigla televisiva ufficiale del Giro d’Italia).