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 2013  aprile 30 Martedì calendario

SPETTACOLO

«Adesso il ritiro è ancora l’unica notizia certa. Ho smesso di correre, è successo meno di sei mesi fa. Però se mi ci tirano per i capelli… Pensa un po’ che spettacolo, se tornassero a correre insieme Max e Valentino. In fondo Rossi lo ha detto, che prima o poi vuole provare la Superbike» (Max Biaggi non esclude un ritorno sulle piste).

GIOVANE «Finché si è corridori, si è ancora giovani, si è sempre giovani. Io mi sento giovane, anzi, sono giovane. E comunque, a 37 anni, non mi sento vecchio. E so di poter ottenere ottimi risultati. Non sono tornato, perché non ho mai smesso» (Danilo Di Luca).

PROBLEMI «Se sapevo che le vittorie al Tour de France e all’Olimpiade mi creavano così tanti problemi alla vita quotidiana, forse era meglio rinunciare... Non cerco la ricchezza, mi piace correre in bicicletta e la competizione leale» (l’inglese Bradley Wiggins, favorito al Giro d’Italia che inizierà sabato).

TUTTO «Questi campi non fanno bene al corpo. Se vogliamo che i tennisti delle prossime generazioni finiscano la carriera in condizioni fisiche buone, dovremo trovare una soluzione e non continuare a giocare su questa superficie che procura infortuni alle ginocchia, ai piedi, alle caviglie, alla schiena, a tutto» (Rafa Nadal contro i campi da tennis in cemento).

DUBBIO «Capita che si perde una partita importante, e ci si pone delle domande. Si entra nel dubbio. Magari si cerca di correggere qualcosa in allenamento. Ma le soluzioni non sono immediate, e così si perdono gli automatismi. E intanto il tempo passa...» (il ct del tennis azzurro Corrado Barazzutti sulla crisi superata da Francesca Schiavone).

ENERGIA «Io attiro l’attenzione su di me. I miei compagni si nutrono della mia energia e io mi esalto nel sentire tutta questa pressione addosso» (Carmelo Anthony dei New York Knicks, il giocatore con la miglior media punti nella regular season Nba: 28,7 punti).

SINCERITA’ «È chiaro che il vincere lo scudetto, per noi, dipende dalla sincerità con la quale i singoli sono disposti a giocare per gli altri, mettendo i personalismi in secondo piano. Spesso siamo caduti per stati di frustrazione individuali, piccole cose, qualche occhiata di traverso. Non in tutte le partite tutti possono segnare 20 punti» (l’allenatore dell’Olimpia Milano Sergio Scariolo).