Fulmini 26/4/2013, 26 aprile 2013
DIECI «Il tennis può essere molto complicato, Sara è brava a semplificare e mettere in pratica le cose sul campo, con semplicità ed intelligenza, è molto tennista
DIECI «Il tennis può essere molto complicato, Sara è brava a semplificare e mettere in pratica le cose sul campo, con semplicità ed intelligenza, è molto tennista. Il progetto non finisce fra le prime dieci del mondo, occorrono piccole modifiche, le altre le fa lei: più volte gioca con Serena, Azarenka, Sharapova o Kvitova, più forte si fa. Se sarà sempre felice di allenarsi e giocare, migliorerà l’atleta, ma non automaticamente la classifica» (Pablo Lozano, coach di Sara Errani). CINQUE «Se vuoi lottare davanti devi stare almeno nei primi cinque anche nelle gare dove sei in difficoltà. Invece ad Austin non ci sono riuscito» (Valentino Rossi) ONORE «É vero che vuoi tornare a giocare con noi a Monza? Sarebbe un grande onore sfidarti di nuovo» (Sylvain Guintolin, pilota Aprilia a Max Biaggi che ha chiesta alla Dorna la Wild Card per Monza). PESCE «Ormai sono come il panettone del 7 di gennaio, il passato è passato e la Virtus deve guardare al futuro. Abbiamo giovani promettenti, altri che entreranno presto nel nostro vivaio e persone di grande spessore in grado di educarli. Perciò ho deciso di confermare quasi tutto lo staff tecnico. Alla fine di questa stagione sportivamente indecente, di cui mi scuso ancora coi tifosi, sono caduti l’allenatore Finelli, il diesse Faraoni e l’ad, cioè il sottoscritto. Perché il pesce puzza sempre dalla testa. Ora il mio compito di ad uscente è completare l’organigramma scegliendo il nuovo diesse e il mio sostituto» (Claudio Sabatini, ad dimissionario della Virtus). PAUSA «È scorretto dire che mi sono ritirato. Non ho chiuso la porta al ciclismo e non ho idea di quello che mi riserverà il futuro. Questo non è un ritiro, ma una pausa. Non aveva più senso continuare così. Non ho gli stimoli giusti. L’inizio di stagione non era stato neanche male, mi sentivo meglio dell’anno precedente. La vittoria alla Parigi-Nizza poteva arrivare, ho fatto errori che per uno come me sono inconcepibili. La Sanremo era uno stimolo, ma il maltempo l’ha sconvolta. Ho cercato di fare cose nuove, misurandomi con il Fiandre e la Roubaix. Poi ho pensato: e ora che cosa faccio? Vado al Tour? A fare che cosa?» (Alessandro Petacchi, ciclista). RICORDI «Quanti duelli con Petacchi. Bellissimi ricordi con lui fatti di sconfitte e vittorie. Per me è stato un velocista modello» (Daniele Bennati, ciclista).