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 2013  agosto 21 Mercoledì calendario

LA GRECIA BATTE IL RECORD DEL TURISMO

Sul record non si discute. In Grecia il numero di turisti ha superato quest’anno le previsioni più rosee: aumento di oltre il 20 per cento, e forse la stima è per difetto. Si tratta di un indubbio successo, che giunge ad attenuare l’impatto di una crisi che morde sempre, sanguinosamente, dopo quasi sette anni di recessione e la perdita di oltre un quarto della ricchezza nazionale. Crisi che adesso spinge il ministro delle finanze tedesco Schäuble, l’europeo meno amato ad Atene, a sostenere che la Grecia avrà bisogno di un terzo piano di aiuti dopo il 2014.
Nonostante questa doccia gelata, nelle isole si sorride, anche perché la riduzione dell’Iva dal 23 al 13 per cento, decisa dal governo per compensare i tagli degli impiegati pubblici, necessari per continuare ad ottenere gli aiuti europei, ha già prodotto importanti risultati. Tuttavia, come è facile immaginare, anche l’evasione fiscale — soprattutto nelle località delle vacanze — è in crescita.
Il lusinghiero risultato di quest’estate è comunque assai benefico, perché aiuta la gente, prostrata dai sacrifici, a ritenere — almeno psicologicamente — che l’uscita dal tunnel non sia lontana. Certo, quelli che pensano di tornare agli anni d’oro sono delusi perché, invece di un turismo benestante, selettivo e generoso, trionfano i convenienti «pacchetti» dei tour operator. Si pensi, per fare un esempio, che da San Pietroburgo partono tre voli charter settimanali per Kalamata, nel Peloponneso.
Va però ricordato che il boom del turismo non è solo figlio della crisi, che ha indotto gli operatori a raffreddare i prezzi, ma dipende anche da due fattori esterni: le vacanze in Grecia costano meno di quelle in Turchia, contrariamente a quanto accadeva nel passato; e poi Atene beneficia dei guai di un Paese amico e concorrente: l’Egitto. Una parte degli affezionati frequentatori di Sharm el Sheik e delle altre località sul Mar Rosso ha scelto come alternativa proprio le isole della repubblica ellenica. Che è in crisi ma vive in pace.