Paolo Di Stefano, Corriere della Sera 20/8/2013, 20 agosto 2013
«Ma, insomma, che cosa sono oggi, le vacanze? Sono una faccenda triste, anonima, caratterizzata da cibo infimo, rumore, alloggi scadenti; soprattutto da folle sterminate
«Ma, insomma, che cosa sono oggi, le vacanze? Sono una faccenda triste, anonima, caratterizzata da cibo infimo, rumore, alloggi scadenti; soprattutto da folle sterminate. Le vacanze, come il tempo libero, sono uno dei segni del nostro malessere, del fatto che viviamo senza amore per noi stessi… Il vacanziere è un uomo che scappa, si mimetizza, vuol fare confusione. Siamo certi che non tornerà dalle vacanze ritemprato, ma avvilito, intossicato, depresso… Chi può, resta in città, nelle calme e sfollate città, abbandonate anche dai farmacisti, i medici, le ostetriche, i becchini…» (Giorgio Manganelli, Mammifero italiano, Adelphi).