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 2013  agosto 17 Sabato calendario

«LA CASSAZIONE CI INVII TUTTO VEDRÒ SE SERVONO ALTRE CARTE»

ROMA — Sotto il colonnato di Sant’Ivo alla Sapienza «non ci saranno le carrette dei sanculotti che porteranno via la gente...Perché, diciamoci la verità, chi vuole fare cadere questo governo chiede solo che ci sia un giudizio sommario». Il senatore Andrea Augello (Pdl) conta i giorni che mancano al 9 settembre, data in cui dovrà presentare nella giunta delle Elezioni del Senato la relazione sulla incandidabilità di Silvio Berlusconi, e assicura che non ci saranno tattiche dilatorie. Tuttavia, Augello parla della complessità del caso quando mancano ancora da acquisire la memoria difensiva del Cavaliere e le motivazioni della Cassazione: «Prima dell’ufficio di presidenza del 4 settembre informerò il presidente della Giunta se c’è la necessità di acquisire altre carte».
Dunque, potrebbero verificarsi ritardi.
«Ho acquisito tutti i precedenti che ci sono in materia, sia recenti sia più remoti. Non posso lavorare ancora sul merito perché dovrò esaminare quando arriva, se arriva, la memoria difensiva del senatore Berlusconi. Il relatore infatti non deve tenere conto solo dell’astratto diritto di difesa del parlamentare in questione ma anche di tutte le argomentazioni prodotte».
Già adesso Berlusconi potrebbe produrre una memoria difensiva.
«Decorrono 20 giorni dalla ricezione come termine per presentarla».
Berlusconi dovrebbe averla ricevuta la lettera con l’«avviso» del presidente Stefano.
«Credo proprio di sì. Anche perché Palazzo Grazioli non è molto lontano dal Senato».
Per cui la sua istruttoria è incompleta.
«Il relatore prepara la struttura di massima del testo in base ai convincimenti che si è fatto. Io mi sono letto tutte le sentenze, ho cercato la giurisprudenza e ho iniziato a buttare giù la struttura della relazione ma non è ancora il testo che presenterò il 9 settembre perché devo prendere visione della memoria di Berlusconi. E poi attendo...».
Anche il deposito della motivazione della Cassazione...
«La corte di Cassazione se fosse così gentile di rispettare i termini di legge per presentare le motivazioni entro il 31 agosto farebbe cosa utile. Data la tempestività con cui si è pronunciata, visto quello che ha combinato il presidente Esposito con l’intervista al Mattino , auspico, e in questo sono sostenuto dal collega Casson del Pd, che la Corte depositi entro il 31 agosto».
E se il giudice relatore ritarda il deposito?
«Ai fini della proposta a me basta la sentenza di merito. Però per valutare la memoria difensiva, sarebbe meglio leggere la motivazione. Comunque io il 9 la mia proposta la faccio».
Lei ha quattro possibilità, sulla carta.
«Proporre la decadenza. Proporre la convalida dell’elezione. Non proporre nulla. Dimettermi».
Addirittura dimettersi?
«È chiaro che è una cosa alla quale io non penso. Insomma, io sto lavorando per portare il 9 un testo in giunta che consenta di tracciare in un tempo relativamente contenuto, per quel che riguarda il relatore, l’approvazione o il respingimento della proposta. Il resto è nelle mani dell’ufficio di presidenza e della giunta».
È ovvio che tutto ruoterà intorno all’interpretazione della legge anticorruzione.
«La giunta è un organo giurisdizionale. Il mio è come il lavoro del relatore della Cassazione. A nessuno verrebbe in mente di chiedere al giudice relatore cosa scriverà nella relazione. Comunque posso dire che il dibattito che si è sviluppato sui giornali non ha scalfito quello che poi sarà il cuore della discussione nella giunta».
Il percorso di un eventuale atto di clemenza individuale interferirebbe con quello dell’incandidabilità?
«La giunta, avendo una riserva giurisdizionale garantita dalla Costituzione nel momento in cui si costituisce come organo di verifica dei poteri, e questo è il caso specifico, ovviamente deve comportarsi in assoluta autonomia da tutto ciò che accade intorno. Può cadere il governo oppure no, può esserci o meno l’atto di grazia... noi dobbiamo comunque attenerci a un dibattito il più rigoroso possibile».
Sulla carta, su 23 componenti della giunta, solo otto sarebbero contrari alla decadenza di Berlusconi.
«È ovvio che siamo parlamentari e che ognuno di noi insiste su un pensiero politico. Tuttavia questo pensiero politico deve influire il meno possibile».
Vale soprattutto per il relatore.
«Io farò uno sforzo di imparzialità e di terzietà e spero di riuscirci. Credo che finora la giunta si sia comportata in modo ineccepibile sul piano formale e istituzionale come quando ha riconosciuto all’unanimità il diritto di difesa del senatore Berlusconi. In un clima che, francamente, non era facile sperare che si verificasse. È stato molto abile il presidente Dario Stefano ma devo dire che tutti i membri della giunta hanno fatto fin qui un grosso sforzo perché oltretutto c’era da applicare una legge (la legge anticorruzione, ndr ) che ha degli aspetti di difficoltà perché è in sede di prima applicazione. Quindi, non voglio dire pioneristico, ma certamente è un lavoro che produrrà giurisprudenza».
Sapremo solo il 9 settembre la soluzione che lei prospetterà alla giunta?
«La conoscerete solo in quel momento. I tempi verranno stabiliti dall’ufficio di presidenza che si riunirà il 4 settembre e, qualora ritenessi di aver bisogno di qualche altra carta, avrò cura di farlo sapere al presidente prima del 4 in modo che in quella sede se ne possa discutere»».