Silvio Piersanti, il Venerdì 16/8/2013, 16 agosto 2013
IN GIAPPONE LAMORE SI CERCA (E SI TROVA) A BORDO DI UN TRENO
Nel Paese del Sol Levante, Cupido si è stancato di battere freneticamente le sue minuscole ali per inseguire le prede da trafiggere. Ultimamente scocca i suoi dolci dardi, standosene comodamente seduto in carrozze ferroviarie di prima classe, dirette verso località turistiche famose.
Travolgente successo stanno infatti avendo i viaggi organizzati da compagnie ferroviarie private giapponesi dedicati a persone in cerca di anime gemelle. La lista di attesa è lunga e bisogna ricorrere all’estrazione a sorte dei posti disponibili. Un tipico esempio di questi viaggi galeotti è quello offerto per l’equivalente di circa 130 euro tutto compreso dalla Kintetsu Corp sulla linea tra Osaka e Ise, costa orientale del Pacifico. È un treno di linea normale, ma una delle carrozze è dedicata alle anime assetate d’amore. Di aspiranti alla felicità, o atterriti dalla solitudine (in Giappone si è «ufficialmente» zitelle a 30 anni), ne salgono una quarantina, chi in jeans, chi in kimono, un po’ più donne che uomini, «tra 35 e i 49», puntualizza l’organizzazione. Appena il treno si muove il «maestro di cerimonia» (MoC) fa circolare un microfono, chiedendo a ognuno di presentarsi: cognome e nome, professione, e qualche accattivante aspetto della propria personalità. Le due ore del tragitto passano in fretta. C’è chi prende appunti: mi piace l’impiegato di banca, scrive lei, ha un grosso ventre, ma anche un bel sorriso; mi piace l’infermiera, perché si titilla il lobo dell’orecchio destro, bisbiglia lui nel miniregistratore del suo smartphone. «No, foto no. Non ancora» sorride gentile e malizioso il MoC. Attento ad aiutare quelli (soprattutto maschi) che non riescono neanche a spiccicare il proprio nome nel microfono. Prima che il treno si fermi, ci si conosce (si fa per dire) tutti.
Ise è famosa per due rocce di grandezza diseguale che con la bassa marea emergono scenicamente non lontane dalla costa. la più grande è «il marito», la più piccola, indovinate un po’, «la moglie». A rinforzare la similitudine della coppia indissolubile, le due rocce sono unite da una enorme fune sacra shinto pesante oltre una tonnellata. Un augurio o un monito?
Dopo una meditazione e un’invocazione alle entità superiori perche illuminino le menti in un momento cosi importante, il gruppo volta le spalle alle «rocce sposate» e si avvia verso un ristorante tradizionale, per un pasto di pesce, da consumarsi accoccolati sul tatami (la stuoia di paglia di riso). La grazia nel sedersi per ore in quella sadica posizione mentre ci si destreggia con i bastoncini tra coppette e piattini in cui è atomizzato il pranzo gioca un grande ruolo nel sex appeal. Inoltre, il luogo è adatto a un approfondimento di affinità elettive in campo culinario, che potrebbero risultare decisive. Tornati sul treno, i partecipanti sono pregati di scrivere quali siano i loro candidati preferiti, con due parole di motivazione. Il MoC raccoglie i foglietti ed esulta quando trova «anime gemelle», invitando gli interessati, tra gli applausi di tutti, ad approfondire la conoscenza. Nei venti viaggi sinora organizzati dalla Kintetsu Corp si sono formate 122 coppie e una decina di esse si sono sposate.
Il matrimonio e un treno che corre sicuro sui binari? «Dipende dal funzionamento dei passaggi a livello» risponde un funzionario della compagnia, appena divorziato.