Maurizio Stefanini, Libero 14/8/2013, 14 agosto 2013
DA LOS ANGELES A SAN FRANCISCO IN 30 MINUTI DENTRO A UNA CAPSULA
A volte è semplicemente questione di proporzioni. Inventata nel XIX secolo per recapitare lettere e pacchi, la posta pneumatica sembrava diventata obsoleta con la diffusione di Internet. Ma basta rendere i tubi abbastanza grossi da portarci dentro le persone, anzi da spararle a una velocità da 1300 km all’ora, ed ecco qui che la vecchia tecnica ridiventa una meraviglia futurista. Addirittura «il quinto sistema di trasporto », dopo auto, treni, aerei e navi. E il primo spettacolare collaudo di Hyperloop, così è stato ribattezzato, potrebbe essere tra Los Angeles e San Francisco: così collegabili in 30/35 minuti con un biglietto di soli 20 dollari, per una linea realizzabile con soli 6 miliardi di dollari, contro i 100 preventivati per la linea ad alta velocità appena approvata dalle autorità locali.
L’idea è di Elon Musk: un personaggio già famoso per le sue trovate. Nato in Sudafrica nel 1971, figlio di un ingegnere e di una modella canadese, a 17 anni ancora al tempo dell’apartheid Musk era emigrato nel Paese della madre, per evitare di «perdere tempo in un servizio militare che consisteva nel reprimere i negri». Passato poi alla University of Pennsylvania con una borsa di studio, nel 1995 aveva lanciato assieme al fratello Kimbal la società Zip2, per fornire software alle società ansiose di affacciarsi nel mondo di Internet. Rivenduta quattro anni dopo per 307 milioni di dollari, Musk creò X.com: società di servizi finanziari via e-mail. Nel 2000 la fuse con Confinity, che trattava sistemi di pagamento per vendite on line. E così nacque PayPal: tuttora, il più diffuso sistema di micropagamento per Internet a livello mondiale. Ma anche PayPal fu rivenduta nel 2002 a eBay, per un miliardo e mezzo di dollari. In crescita chi rinuncia alla carta verde Troppe tasse, inizia il fuggi fuggi dalla cittadinanza Usa Sei miliardi per la realizzazione Da Los Angeles a San Francisco in 30 minuti dentro a una capsula Presentato negli Usa l’Hyperloop, il progetto di navetta lanciata a 1100 km orari in un tubo privo d’aria. Per l’ideatore Elon Musk il mezzo è sicuro e economico E con quella somma ci lanciò SpaceX. A parte la crisi della New Economy, Musk aveva intuito che il programma di traghetti della Nasa stava per diventare finanziariamente insostenibile, e in effetti l’incidente del Columbia del febbraio 2003 accelerò l’evoluzione. Dedicatasi ormai a sviluppare sistemi di volo spaziale più economici, la SpaceX ha via via creato il razzo Falcon 1, il Falcon 9 e la capsula Dragon, che nel dicembre del 2010 segnò l’esor - dio dei privati nello Spazio con un volo senza equipaggio per portare alla Stazione Spaziale Internazionale mezza tonnellata di rifornimenti. Ma nel 2003 Musk ha anche deciso di darsi allo sviluppo dell’auto elettrica attraverso la Tesla Motors.
Come ha spiegato lo stesso Musk in una conferenza stampa le capsule viaggiano in un tubo sostanzialmente privo di aria e sorretto da pali alti quasi 10 metri, spinte da un’accelerazione iniziale simile a quella di un aereo, ma senza avvertire turbolenze. A spingere lungo il tragitto i passeggeri, sistemati in cabine da 28 posti ciascuna, sarebbe poi una forza d’attrazione magnetica. Le capsule viaggerebbero su un cuscino d’aria che sarebbe creato nel momento stesso in cui si muovono lungo il tubo, mentre l’aria in eccesso che potrebbe causare frizione verrebbe risucchiata da una potente ventola alla fine del tubo. Testata la tratta Los Angeles-San Francisco, facendo partire una navetta ogni 30 secondi il sistema potrebbe diventare competitivo per tutti gli spostamenti a medio raggio fino a un massimo di 1500 km e con una media di 1100: che per gli Usa sono poco, ma in Italia ci si copre quasi tutta la Penisola. Musk lo definisce «un sistema che non può rompersi, è immune al clima, va 2 o 3 volte più veloce del treno-proiettile, ha una velocità circa doppia a quella di un aereo commerciale e costa meno di qualsiasi altro sistema di trasporto perché l’energia di cui ha bisogno ha un prezzo assai basso, basti pensare che montandogli dei pannelli solari sopra si può generare più energia di quella di cui ha bisogno. E vi sarà anche il modo per immagazzinare elettricità per farlo funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana». Il problema, ora, è semplicemente trovarli, i 6 miliardi che servono a partire. Qualcuno sostiene che Musk ha fatto l’annuncio proprio perché tra Tesla e Space X non ha più soldi da destinare al nuovo sogno. Per stimolare l’interesse Musk ha dunque messo il progetto su Internet, offrendolo a chiunque voglia realizzarlo.