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 2013  agosto 14 Mercoledì calendario

IL VANGELO SECONDO SOCCI E I DISCEPOLI DI TINTO BRASS

“Indecenti”. È il titolo icastico del nuovo libro di Beppe Lopez, edito da Stampa Alternativa/Nuovi equilibri. Un “Dizionario degli orrori della vita pubblica in Italia. Mille voci scritte e recitate da politici, giornalisti, intellettuali, artisti, mezzibusti, nani e ballerine”. Un best of (si fa per dire) fatalmente parziale e incompleto, ma comunque ricco. La prefazione è di Beppe Grillo. Lopez, giornalista e blogger del Fatto, divide le frasi deliranti e/o irricevibili in sei categorie: “Montati”, “Che finezza”, “Hi ’cche ce teneva ’ncuorpo” (le sbroccate), “Ma parla per te”, “Se la cantano e se la sonano”, “Facce di bronzo”. Ecco qualche assaggio.
Giocondo da Fusignano. “I colpi di genio non sono riproducibili. Anche Leonardo da Vinci ha dipinto una sola Gioconda. Io ho rivoluzionato il gioco della squadra italiana. (Arrigo Sacchi, 1996)
Max equestre. “Adesso vengono ad accusare proprio me? Io che ho tolto Berlusconi da Palazzo Chigi, io che ho vinto le elezioni, io che ho portato la sinistra al governo? Dovrebbero farmi un monumento equestre”. (Massimo D’Alema, 1996)
Alba dorata. “Voglio trovare il modo di far compiere un passo indietro al personaggio Parietti (...) Quando riuscirò a liberarmi di questa specie di mascherone, di obbligo alla bellezza, sarò più in pace con me stessa”. (Alba Parietti, 1997)
Susanna Tolstoj. “C’è qualcosa in ‘Va’ dove ti porta il cuore’ che supera l’aspetto letterario, come nella letteratura russa, come in Tolstoj”. (Susanna Tamaro, 1997)
Il silenzio di Max. “Con le mie parole mi piacerebbe suscitare il silenzio: io non parlo per fare rumore, ma per fare riflettere”. (Massimo D’Alema, 1997) Tinto Kubrick. “Mi compiaccio di avere dei discepoli come Kubrick”. (Tinto Brass, 1999)
Le vittorie di Max. “Abbiamo perso a Bologna? Se non perdessimo mai, che noia”. (Massimo D’Alema, 1999)
Speriamo che Dio non lo abbia visto. “Sarà lo spettacolo della fine del mondo. Per convincere Dio a concederci un altro millennio”. (Jovanotti, 1999)
Liguori Silone. “Quando passai da Lotta Continua al Giornale i miei amici di sinistra mi diedero del fascista... Tutti (tranne Ferrara, Mieli e la Palombelli) sputavano dove camminavo. Ero, non esagero, come Silone”. (Paolo Liguori, 2002)
Dal Vangelo secondo Socci. “La chiesa deve capire che Dio è tornato”. (Antonio Socci, 2003) La metrica di Caressa. “C’è chi dice che sono presuntuoso e mi metto al di sopra dell’evento. Ma io sono un medium, uno strumento. Il filo conduttore tra quello che succede in campo e ciò che arriva a casa. (...) Io voglio far filtrare l’emozione con la mia voce e il mio modo di cadenzare (...) Ho fatto anche studi di metrica. Gli antichi poeti usavano la metrica per fare un racconto emozionale. Se lo facevano loro, allora posso farlo anche io... Hai presente ‘arma virumque cano Troiae qui primus ab oris?’. Io alla fine del Mondiale ho declamato: ‘Alza la coppa capitano, alza la coppa, alzala alta al cielo’... La mia telecronaca è come la musica in un film. Ogni scena ha la sua musica”. (Fabio Caressa, 2006)
No Limits. “Gli altri invecchieranno e moriranno, ma io no: mi vedo immortale”. (Paolo Limiti, 2008)
Madonna Santanchè. “Se io fossi di sinistra, mi porterebbero in giro come la Madonna”. (Daniela Santanchè, 2008)
Sì, ci sei riuscito. “Io sono anni che lavoro per differenziarmi e costruirmi una mia autonomia, anche con un certo snobismo. E credo di esserci riuscito”. (Massimo D’Alema, 2008)
Roma (poco) capoccia. “Alemanno? Sto ancora aspettando che mi chiami per ripensare insieme ad altri il futuro di Roma”. (Antonello Venditti, 2008)
Guru Scalfari. “Non vi sembri eccessivo se vi chiamo apostoli”. (Eugenio Scalfari, 2011)
Mondi paralleli. “Mentana non riesce ad accettare che io sia diventato il nuovo simbolo della libertà d’informazione”. (Alessandro Sallusti, 2012)
Il dito di Silvio. “Se a Berlusconi gli dai un dito, ti prende il culo”. (Vittorio Cecchi Gori, 1995)
Silvio Goebbels. “Goebbels in confronto a Berlusconi era un bambino”. (Romano Prodi, 1996)
La saggezza di Sabrina. “D’Alema mi piace per quella vaga aria da ‘ma vattela a pià in der culo’”. (Sabrina Ferilli, 1996)
Non solo Sodoma. “Il termine sodomia non mi piace: preferisco inculata”. (Aldo Busi, 1996)
Bonjour Finesse. “Vecchia puttana”. (Beppe Grillo, 2001, a Rita Levi Montalcini)
La coerenza di Daniele. “Dopo il cieco di Sorrento, la muta di Portici e lo smemorato di Collegno, arriva lo sciancato di Arcore. Berlusconi è patetico”. (Daniele Capezzone, 1996)
La coerenza di Max. “Non riconoscerei Berlusconi come premier legittimo nemmeno se vincesse le elezioni” (Massimo D’Alema, 1995). “Berlusconi? Ineleggibile. Lo stabilisce già la legge” (Massimo D’Alema, 2001).
Uccelli. “Non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi... ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta là perché t’ha succhiato l’uccello”. (Sabina Guzzanti, 2008) Anal-Silvio. “Berlusconi? Un parto anale causato da Di Pietro”. (Vittorio Sgarbi, 2008)
Se l’è cercata. “Non voglio sostituirmi alla polizia o ai giudici, certo (Giorgio Ambrosoli) è una persona che in termini romaneschi se l’andava cercando”. (Giulio Andreotti, 2008) Saviano chi? “Hanno ammazzato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino perché erano vicini alla verità. Voi pensate che se Saviano fosse stato pericoloso non l’avrebbero già fatto fuori? Evidentemente non è pericoloso come loro”. (Pino Daniele, 2010)
Il saggio. “Prove inoppugnabili? Aspetto di vedere i preservativi”. (Gaetano Quagliariello, 2010)
Container. “Giuliano Ferrara è un container di merda liquida”. (Beppe Grillo, 2012)
Lui ce l’ha piccolo. “La dichiarazione da puttaniere su Rosi Bindi dimostra che Grillo ha un pisello piccolissimo”. (Giuliano Ferrara, 2012)
Mahatma Eugenio. “Chi non capisce queste lapalissiane verità è in palese malafede oppure mi permetto di dire che è un perfetto imbecille”. (Eugenio Scalfari, 2011, a chiosa di una difesa sperticata di Mario Monti. In seguito ha un po’ cambiato idea. Rischiando, forse, di darsi del “perfetto imbecille” da solo).