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 2013  agosto 14 Mercoledì calendario

ALTE TEMPERATURE E PERIODO DI VACANZE COSÌ SONO AUMENTATI GLI INCIDENTI?

L e domande che si rinnovano a ogni incidente in montagna sono numerose quanto drammatiche, ma possono in buona sostanza ricondursi a una sola: perché? Con il senno di poi si moltiplicano anche le spiegazioni. C’è un oscuro bisogno di esorcizzare il fantasma dell’imprevedibile, l’alea sempre incombente che dà all’alpinismo il suo più autentico sapore. Ma c’è anche il bisogno di capire cosa sia realmente accaduto e se si sarebbe potuto in qualche modo evitare.
1 Sono tanti gli incidenti registrati in questi giorni.
Da cosa dipende l’impennata?
La risposta credo sia chiara a tutti: le alte temperature registrate anche a quote elevate. Il caldo non è amico dell’alpinista. La statica dell’alta montagna si regge sul gelo, che con la sua morsa blocca gli elementi di quell’inquietante puzzle che è una montagna. Con il gelo i seracchi hanno meno probabilità di staccarsi e le rocce sono coese e saldate fra loro dal più formidabile dei cementi.
2 Quali sono le conseguenze dell’aumento delle temperature?
Lo scioglimento del permafrost ha prodotto nelle ultime stagioni catastrofici distacchi sulle pareti di roccia di tutte le Alpi, dal Monte Bianco alle Dolomiti. Intere vie sono state letteralmente polverizzate dai crolli e non esistono più. Curiosamente, mentre l’alpinista dispone oggi di una tecnologia che non ha mai reso tanto sicura la sua attività, si trova a fare i conti con il riscaldamento globale, che contribuisce invece a renderla meno sicura.
3 Fare oggi alpinismo è più rischioso che in passato?
Si può affermare senza alcun timore di smentita che l’alpinismo in alta quota è da alcune stagioni diventato più pericoloso, tanto che le vie di ghiaccio, neve permettendo, si percorrono spesso, invece che in estate come un tempo, in inverno o in primavera.
4 Quanto incide il periodo di vacanza?
Se l’innalzamento delle temperature non si fosse verificato in un periodo di vacanze, in giro sulle montagne ci sarebbero stati meno potenziali bersagli. È un fatto statistico: con il crescere del numero degli alpinisti, non possono che aumentare proporzionalmente gli incidenti.
5 Perché sono stati colpiti anche scalatori esperti o professionisti come guide e istruttori di alpinismo?
Rispondere significa fare i conti con il rischio, che è ineliminabile da ogni attività in montagna. Le guide si trovano a lavorare proprio in queste settimane dell’anno, in cui gli esperti come i dilettanti e gli esordienti hanno dei giorni di ferie a disposizione. Ognuno stabilisce il margine di rischio che decide di concedersi e se ne assume in prima persona la responsabilità. Anche in questo caso, tuttavia, conta il dato statistico. Alpinisti di lungo corso e guide alpine hanno trascorso molte giornate in montagna e con il loro aumento cresce anche la probabilità dell’incidente, allo stesso modo in cui un camionista rischia lo scontro o la multa più dell’autista della domenica.
6 Cosa conviene fare a chi abbia in programma delle ascensioni in alta montagna?
Probabilmente aspettare che le temperature tornino a riportarsi sulle medie stagionali. Solo se lo zero termico si aggira sui tremila metri è possibile partire con buoni margini di sicurezza. Naturalmente esistono migliaia di ascensioni che, diversamente ad esempio dalla famigerata via del Monte Bianco partendo dai Cosmiques, non presentano alcun tipo di pericolo oggettivo e che possono essere intraprese in qualsiasi condizione. Su di esse farà bene a orientarsi chi non intenda esporsi ad alcun rischio.
7 Esistono regole generali da seguire per scongiurare le situazioni di rischio?
Tutto in quota cambia con una rapidità incredibile e quello che non era pericoloso ieri può diventarlo domani e viceversa. Per questo dare regole generali risulta più arduo che mai. Ognuno dovrà prendere le decisioni che lo riguardano sul campo, valutando tutte le variabili in gioco. La vetta non è un obbligo inderogabile e tornare indietro è la prima delle cose da imparare. Se poi non si è in grado da soli di prendere quelle decisioni cruciali, meglio affidarsi alle guide alpine. Ma anche in questo caso sapendo che si è lì, su quelle pareti, su quelle creste, per condurre un gioco che ha regole severe e che non concede alcun errore.