A. Pit., La Stampa 13/8/2013, 13 agosto 2013
GUZZETTA: «L’APPLICAZIONE RETROATTIVA SAREBBE ILLEGITTIMA»
Professor Giovanni Guzzetta, se si tornasse alle urne prima del voto sull’incandidabilità, Berlusconi potrebbe ricandidarsi?
«Primo: la legge Severino si applica al caso Berlusconi? Sarebbe un’applicazione retroattiva, e quindi illegittima, della legge. Secondo: quand’anche si applicasse, la previsione dell’incandidabilità come procedimento che consente all’ufficio elettorale di escludere dalle liste un candidato, sarebbe anch’essa incostituzionale trattandosi di materia riservata dalla Costituzione alla Giunta per le elezioni».
Quindi?
«La costituzionalità della legge è dubbia sia sotto il profilo sostanziale sia sotto quello procedurale. Le Giunte delle Camere hanno sempre seguito l’indirizzo per il quale non sindacano su procedimenti precedenti all’elezione. Di conseguenza non ci sarebbe alcuna tutela per l’escluso dalle liste».
Berlusconi potrebbe ricorrere al Tar?
«No, perché c’è una sentenza della Corte Costituzionale del 2009 che lo esclude».
La Corte d’Appello di Milano dovrà rideterminare l’interdizione…
«E’ un aspetto molto rilevante perché la pena in questione investe anche il profilo dell’ineleggibilità. L’interdizione dai pubblici uffici comporta la perdita dell’elettorato attivo e passivo».
Scenario: cade il governo, si vota, Berlusconi viene rieletto e arriva l’interdizione. Che succede?
«Un nuovo caso di ineleggibilità sopravvenuta con ulteriori profili di dubbia costituzionalità: la rideterminazione dell’interdizione interverrebbe oltre il termine di prescrizione del reato. Per la Cassazione, essendo già intervenuta una sentenza di condanna con l’irrogazione della pena principale, la prescrizione non si calcolerebbe. Io la vedo in senso opposto, ma sul punto nessuno ha mai sollevato la questione di costituzionalità».