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 2013  agosto 13 Martedì calendario

LA CONSIGLIERA DELLO SHOPPING

Karl Lagerfeld da Parigi critica e consiglia Frau Angela: si veste male, calzoni a zampa d’elefante fuori moda, le giacche dai colori squillanti e a volte troppo strette, i capelli a scodella. Lui saprebbe darle i giusti consigli, ma la donna più potente al mondo non ha tempo per andarlo a trovare.
Il grande stilista non ha capito che vestirsi male porta simpatie e voti alla Merkel. La Cancelliera piace alle elettrici perché è come loro. Non un trucco da politica consumata, lei è sincera, e ha capito che le conviene.
Io non sono un mago dell’alta moda, e non oserei mai dare consigli neanche a un’amica. Parlare in una lingua straniera, a volte offre dei vantaggi. Così una volta ho fatto una domanda, che non avrei mai avuto il coraggio di fare in italiano. Perché voi tedesche vi vestite ton sur ton? Cappellino blu come le scarpe, nella stessa tinta di cintura e borsetta? Lei, sincera come impone Lutero, ha confessato: «Perché siamo insicure, le italiane sanno combinare i colori, indossare una camicetta firmata su un paio di jeans scovati al mercatino rionale, noi per non sbagliare compriamo tutto in blocco. Almeno, quelle che se lo possono permettere».
Dell’insicurezza e della mancanza di tempo, la berlinese Dorothea Barth, 45 anni, ha fatto una professione. C’è già il personal trainer che ti tortura per un’ora in palestra, e il ghostwriter che, come nel film di Polanski, scrive libri e discorsi per i politici troppo indaffarati o ignoranti, e lei è diventata da tre anni «personal shopper», cioè va a fare la spesa con voi o al posto vostro.
La Welt am Sonntag le dedica una lunga intervista e, dato che siamo in Germania, cominciamo subito a parlare di soldi: la sua tariffa è di cento euro all’ora, e a volte è anche più cara.
I suoi clienti sono tutti vip milionari? Non sempre, a volte arriva gente normale, o una signora a cui le amiche hanno regalato per il compleanno un coupon con i servizi di Frau Dorothea. Un’italiana si offenderebbe, sospetto, una prussiana no.
«Io consiglio ai miei clienti cosa comprare, e insegno loro a essere più sicuri, spiega, se un uomo non ama le cravatte, perché ne deve comprare una? Si sentirà sempre a disagio e sbaglierà comunque l’acquisto. E gli indico quale sia la camicia più adatta da indossare senza cravatta. E rassicuro le signore: camminare su tacchi da dodici centimetri non è cosa per tutte, e non è affatto un segno di eleganza».
Siamo in piena campagna elettorale, e molti politici sono ricorsi a lei per presentarsi meglio agli elettori: «Non posso fare nomi, serve un minimo di discrezione». La divisa dei politici italiani, sempre vestiti di blu, doppiopetto e cravatta di Marinella, a Berlino non va bene: «Sembrano tutti poco spontanei, e se un politico comunica un’aria di artefatto, di falso, viene giudicato poco sincero, e perde voti».
Uomini e donne accettano malvolentieri consigli dagli amici su come vestirsi, pagare un’esperta professionista toglie loro ogni complesso di inferiorità. Ci sono anche gli uomini alla ricerca di un regalo per la moglie o l’amante: «Anche dopo anni di matrimonio, osserva Dorothea, non hanno alcuna idea di quale sia la taglia o il gusto della compagna. Invece le donne sanno benissimo quali siano le misure dei loro uomini. In questi casi consiglio di comprare una borsetta o un foulard, e in una tinta non molto originale, una sfumatura classica che va sempre bene».
Questo è un consiglio che saprei dare anch’io, ma nessuno mi paga per darli. A me piace accompagnare mia moglie a fare shopping, ma a quanto dice Dorothea sono un’eccezione.