Francesco Semprini, La Stampa 13/8/2013, 13 agosto 2013
LIBERATE DARIUS MCCOLLUM, IL LADRO SERIALE DI TRENI
Quella di Darius McCollum è una passione compulsiva, una sorta di perversa e goduriosa ossessione per tutto ciò che riguarda il trasporto pubblico, con una particolare predilezione per i treni. È in grado di spiegare nel dettaglio il funzionamento di tutto il Transit System di New York con la precisione del più veterano dei conduttori.
Conosce ogni singola fermata della metro e degli autobus, ognuna delle decine di linee che attraversano la City, e persino locomotive e vagoni. Per le sue meravigliose creature ferrate è pronto a fare di tutto, anche a finire 29 volte dietro le sbarre. Perché Darius non è un dipendente della Mta - l’azienda pubblica di trasporti della Grande Mela - con una rara passione per il suo lavoro. O meglio, la passione per ciò che fa è fuori discussione, il punto è che autobus e metro non li guida, né li aggiusta: li ruba, sin da quando era adolescente. «Ho sempre adorato i treni, ho l’intera mappa della Subway stampata in mente da quando avevo otto anni, posso dare ogni genere di indicazione sul funzionamento di linee locali ed espresse, orari, fermate, servizi feriali e festivi», racconta McCollum, 49 anni, un terzo dei quali trascorsi in prigione.
I reati commessi sono tutti «sul genere», ovvero guida di metropolitana senza permesso, furto di autobus, appropriazione indebita di uniformi degli addetti Mta, e persino pedinamento del personale in servizio. L’ultima volta che sono scattate le manette ai suoi polsi è stato nel 2010, quando è stato fermato al casello vicino all’aeroporto Jfk mentre era alla guida di un autobus rubato poche ore prima. Attualmente l’Arsenio Lupin dei treni si trova in soggiorno forzato a Rikers Island, il supercarcere di fronte a Manhattan. La sua pericolosità, secondo gli inquirenti, è nella reiterazione del reato, nella recidività che, a parere dell’avvocato difensore, Sally Butler, dipende da un incontrollabile impulso, effetto collaterale di quella che veniva definita sindrome di Asperger, e adesso la letteratura medica individua in una forma particolare di autismo.
La diagnosi è stata accolta dalla procura distrettuale con cui Butler ha lavorato per giungere a un compromesso, ovvero il suo assistito si sarebbe dichiarato colpevole del reato a lui contestato, ma anziché rischiare 15 anni di prigione, ne farà da due e mezzo a cinque, con l’obbligo di sottoporsi a terapia in un centro specializzato. «Questa volta sono seriamente intenzionato a cambiare - dice McCollum dal carcere nel corso di un’intervista all’Ap -. Sono motivato e ho persone davanti a me pronte ad aiutarmi, ora ce la posso fare».
L’Arsenio Lupin della Subway è cresciuto nel Queens, non a caso vicinissimo alla stazione della metropolitana sulla 179esima strada, dove la linea E si incrocia con la F, proseguendo quasi in parallelo. Un «piacevole duetto nella sublime sinfonia di linee e colori che riempie la mappa della subway», e ciò che rapisce fatalmente il giovanissimo Darius.
È in quella stazione che si reca ogni singolo giorno dopo lezione, o quando marina la scuola, e dove fa presto amicizia con conduttori e operatori della metro. Apprende un’enorme quantità di informazioni a una velocità impressionante, senza tuttavia mai dimenticare le regole che disciplinano il codice dei trasporti. Un altro aspetto, questo che gli studi più recenti considerano peculiare dell’autismo: il punto è che allora diagnosi per questo genere di patologia erano assai rare da parte della medicina ufficiale. «È una cosa dalla quale non riesco a staccarmi - ribadisce McCollum - più tempo passavo sotto terra e più mi sentivo appagato».
A 15 anni arriva il battesimo ferrato, l’aspirante Lupin, con destrezza da manuale si mette ai comandi del treno E sulla 34esima di Manhattan. La scelta non è casuale, quella è la sua stazione preferita, a sei fermate dal grande «hub» del World Trade Center, simbolo della City ma anche del suo alveare di trasporti «underground». I vagoni sono vuoti, e la sua corsa in solitario durerà decenni, una sorta di romantica e surreale avventura «fuorilegge» assai ben documentata da reportage giornalisti e servizi tv, e per la quale guadagna una pagina nella regina delle enciclopedie online, Wikipedia.
«Tutta questa esposizione mediatica non aiuta mio figlio, gli crea solo confusione, mentre lui ha bisogno di aiuto», avverte Elizabeth, la madre di Darius, da Winston Salem, in Carolina del Nord, dove vive. Michael John Carley, fondatore del gruppo no-profit Global and Regional Asperger Syndrome Partnership, a cui si è rivolto McCollum, spiega che non esistono programmi specifici per persone affette da sindrome di autismo che infrangono la legge. «A differenza di chi si mette alla guida ubriaco, e può evitare il carcere andando in riabilitazione, - dice - nel suo caso non c’è alternativa alla prigione».
Da parte di Darius arriva, però, un segnale di rassicurazione quando dice che una volta uscito dal carcere non si metterà più alla guida di un treno: «C’è troppa elettronica a bordo, troppi computer e poca manualità, ormai non fa più per me».