VARIE 12/8/2013, 12 agosto 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - LO SPREAD VA GIU, IL DEBITO VA SU
REPUBBLICA.IT
MILANO - Lieve aumento, ma nuovo record del debito a giugno, aumentato, rispetto a maggio di 600 milioni a 2.075,1 miliardi. L’aumento è dovuto all’incremento (13,9 mld) delle disponibilità liquide del Tesoro che ha più che compensato l’avanzo della Pubblica amministrazione a 13,5 miliardi. A fine del mese le disponibilità liquide del Tesoro hanno raggiunto 76,3 miliardi, contro 46,1 a giugno del 2012.
Nei primi 6 mesi dell’anno l’incremento del debito (86,5 miliardi) riflette il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (44,5 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (41,9 miliardi). Sul fabbisogno ha inciso per 8,2 miliardi il sostegno ai paesi dell’area dell’euro in difficoltà (comprendente la quota di competenza dell’Italia dei prestiti erogati dall’European Financial Stability Facility, Efsf, pari a 5,3 miliardi e il versamento effettuato in aprile della terza tranche per la sottoscrizione del capitale dell’European Stability Mechanism, Esm, per 2,9 miliardi). Tale sostegno complessivamente ha raggiunto 50,8 miliardi.
Nei primi sei mesi dell’anno le entrate tributarie sono state pari a 189,436 miliardi di euro, in aumento dai 180,159 miliardi del periodo gennaio-giugno 2012. Le entrate del primo semestre 2013 registrano un incremento del 5,15%. Nel solo mese di giugno 2013, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, rileva la Banca d’Italia, sono state pari a 46,3 miliardi in aumento del 21,5% (8,2 miliardi) rispetto a quelle dello stesso mese del 2012 (38,1 miliardi).
(12 agosto 2013)
REPUBBLICA.IT
MILANO - Ore 16:45. Continuano ad allentarsi le tensioni sul debito pubblico italiano con lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund, è in calo sotto quota 247 punti base, ai minimi dal 21 luglio 2011, quando toccò i 244 punti: la differenza però è sostanziale, due anni fa i titoli di Stato italiani erano nell’occhio del ciclone con rendimenti in costante aumento, oggi il trend si è invertito. I Btp rendono, infatti, quasi il 4% e lo spread è calato di oltre 200 punti rispetto a un anno fa e di 50 punti negli ultimi sei mesi. Insomma, nonostante le tensioni politiche che minacciano quotidianamente il governo, il mercato torna a scommettere sull’Italia come dimostra anche l’asta Bot: il Tesoro ha venduto tutti i 7,5
miliardi di euro con rendimenti in calo all’1,053% dall’1,078% di luglio.
Spinta dalle buone notizie sul fronte del debito pubblico (e nonostante questo abbia registrato nuovi record) a Milano Piazza Affari è in rialzo dello 0,4% nella prima seduta della settimana di Ferragosto: una giornata caratterizzata da pochi scambi e bassi volumi. Contrastate le altre Piazze europee: Londra cede lo 0,1%, Parigi lo 0,2%, mentre Francoforte avanza dello 0,1%. L’euro è in lieve calo a 1,3288 dollari in seguito alle indiscrezioni secondo cui la Grecia potrebbe avere bisogno di nuovo sostegno economico entro l’inizio dell’anno prossimo. Contrastata anche Wall Street: il Dow Jones è invariato, il Nasdaq sale dello 0,2%, l’S&P 500 cede lo 0,2%.
La Borsa di Tokyo, intanto, ha chiuso la seduta in calo appesantita dal rallentamento della crescita giapponese nel secondo trimestre. L’indice Nikkei 225 ha chiuso le contrattazioni a 13.519,43 punti, in ribasso dello 0,7%. Sulle mosse degli investitori hanno inciso i dati diffusi nella notte sul Pil nel secondo trimestre: l’economia è cresciuta dello 0,6% (contro il +0,9% previsto dagli analisti) rispetto al trimestre precedente, quando aveva segnato un +0,9%. Su base annua, il Pil è cresciuto del 2,6%, contro il +3,6% previsto dagli analisti. Cala anche la produzione industriale che a giugno ha registrato un -3,1% contro l’atteso -3,3%: si tratta del primo calo mensile da gennaio. Malgrado la flessione pronunciata, il ministero dell’Industria ha comunque sottolineato che ci sono "segnali di una ripresa a ritmo moderato". Secondo un’indagine condotta dal ministero, la produzione potrebbe rimbalzare vigorosamente a luglio, a livello del 6,5%, per poi ripiegare in agosto intorno a -0,9 per cento.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio è in rialzo: il Wti con consegna a settembre passa di mano a 106,14 dollari al barile, guadagnando 17 centesimi. Acquisti anche per l’oro: il metallo prezioso con consegna immediata guadagna l’1,5% a 1.333,94 dollari l’oncia, il livello più alto dal 31 luglio scorso.
(12 agosto 2013)
SERVONO AIUTI PER LA GRECIA
FRANCOFORTE - La Banca centrale tedesca prevede che la Grecia avrà bisogno di un salvataggio aggiuntivo dai partner europei entro l’inizio del 2014. Lo scrive il settimanale Der Spiegel, citando un documento della Bundesbank. La Banca prevede che i Governi Ue "sicuramente concorderanno un nuovo programma di aiuti per la Grecia" entro i primi del 2014 al più tardi. La Bundesbank, si legge nel rapporto, definisce anche i rischi associati all’attuale pacchetto di aiuti come "estremamente alti".
Il rapporto potrebbe riaccendere il dibattito in Germania sul sospetto che la cancelliera Angela Merkel stia deliberatamente minimizzando le prospettive di un ulteriore aiuto per la Grecia prima delle elezioni del 22 settembre per le quali è favorita per un terzo mandato. L’articolo dello Spiegel cita un rapporto della Bundesbank per il Ministero delle finanze tedesco e il Fondo monetario internazionale. The Bundesbank nel rapporto definisce anche l’approvazione lo scorso mese della tranche di aiuti da 5,8 miliardi di euro per la Grecia approvata dalla troika come "politicamente motivata". La Banca centrale tedesca descrive inoltre come "appena soddisfacente" la performance di Atene nel portare avanti le riforme richieste per il salvataggio. Nel rapporto si evidenziano infine "considerevoli incertezze" sulla capacità della Grecia di attuare le riforme.
(11 agosto 2013)
LA SITUAZIONE IN GRECIA
MILANO - La terapia d’urto della Troika, con un paio di anni di ritardo e dopo aver lasciato sul terreno macerie sociali, inizia a funzionare. Dopo sei anni di recessione pesantissima, con un Pil che ha bruciato un quarto del suo valore, l’economia della Grecia ha iniziato a rallentare la sua caduta. Tutto, naturalmente, è relativo: nel secondo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo è sceso del 4,6%. Un disastro, ma meglio del 5,6% registrato nel primo trimestre e, in ogni caso, il terzo trimestre consecutivo in cui la recessione nazionale segna il passo. Governo e Ue prevedono che nell’intero 2012 la flessione possa assestarsi attorno al 4,2% mentre il barometro dovrebbe volgere definitivamente al bello (si fa per dire) il prossimo anno con un +0,6% destinato a segnare la vera inversione di tendenza.
A regalare un po’ d’ottimismo ad Atene è anche l’ottimo andamento della stagione turistica, con gli arrivi in rialzo quasi del 10% sul 2012. Le entrate garantite dall’industria delle vacanze, che da sola conta per il 16% circa dell’economia nazionale, dovrebbero gonfiare le statistiche del terzo trimestre consentendo alla Grecia con ogni probabilità di migliorare le stime degli organismi internazionali. L’austerity lacrime e sangue imposta da Ue, Bce ed Fmi in cambio di 240 miliardi di euro di prestiti dà qualche risultato positivo anche sul fronte del consolidamento fiscale: il bilancio statale ha registrato nei primi sette mesi di quest’anno un surplus primario (al netto delle spese per interessi) di 2,6 miliardi contro il passivo di 3,1 miliardi stimato finora. Il deficit pubblico complessivo è stato invece di 1,9 miliardi contro 7,5 a luglio 2012 con un rapporto deficit/pil sceso dal 6,8% all’1%.
Dati relativamente positivi, insomma, Che non bastano però ancora a rimarginare le ferite sociali lasciate nel paese da sei anni di crisi durissima. Anzi. Mentre l’economia migliora, la disoccupazione continua a crescere. I greci senza lavoro erano a fine maggio il 27,6% contro il 27% di aprile e il 23,4% del maggio 2012. La situazione è esplosiva per i ragazzi fino ai 24 anni dove il tasso dei giovani senza impiego è arrivato al 64,9%.
Il governo di unità nazionale guidato da Antonis Samaras, reduce dall’incontro a Washington con Barack Obama, continua a vedere il bicchiere mezzo pieno, convinto - come ripete da tempo il ministro alle finanze Yannis Stournaras - che il peggio sia ormai alle spalle. I nodi (come ha ammesso il rapporto confindenziale della Bundesbank pubblicato da Der Spiegel) rischiano di arrivare al pettine dopo le elezioni tedesche di settembre. Il tema, a quel punto, sarà semplice: che fare del debito greco, quasi 300 miliardi che Atene deve soprattutto a Fmi, banche centrali e alla Ue? Per fare davvero svoltare il paese, dicono molti economisti, sarà necessario che anche i creditori pubblici, come hanno già fatto quelli privati, condonino parte della loro esposizione, regalando altro ossigeno all’economia ellenica.
(12 agosto 2013)
CORRIERE.IT
Scende il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi. Lo spread tra Btp e Bund tedesco (GUARDA IL GRAFICO) è arrivato a toccare 247 punti base, il minimo da due anni a questa parte con un tasso sul decennale al 4,17%. Ma mentre da una parte si allentano le tensioni sul debito pubblico, dall’altra è la nota di Bankitalia a frenare gli entusiasmi. A giugno infatti, avverte Palazzo Koch, c’è stato un lieve incremento ma un nuovo record per il debito, cresciuto di 0,6 miliardi su maggio a quota 2.075 miliardi. «L’incremento riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (44,5 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (41,9 miliardi)», spiega il supplemento al bollettino statistico di finanza pubblica.
IL SOSTEGNO - Che aggiunge: «Sul fabbisogno ha inciso per 8,2 miliardi il sostegno ai paesi dell’area dell’euro in difficoltà, sostegno che complessivamente ha raggiunto 50,8 miliardi». Aumentano invece nei primi sei mesi dell’anno le entrate tributarie che arrivano a 189,436 miliardi di euro (+5,1%), 46,3 miliardi nel solo mese di giugno, in aumento del 21,5% (8,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo del 2012. Il Tesoro nel frattempo ha fatto sapere di aver venduto tutti i 7,5 miliardi di euro di Bot a 1 anno con rendimenti in lieve calo (tasso medio all’1,053%): la domanda è stata pari a 1,49 volte l’importo offerto, in leggera discesa da 1,56 volte del collocamento precedente.
MERCATI - Si apre nel frattempo una settimana densa di appuntamenti sul fronte macroeconomico. Nell’area euro sono attesi i dati preliminari sul Pil nel secondo trimestre e la produzione industriale dell’eurozona mentre dagli Stati Uniti arriveranno le prime indagini del settore manifatturiero, oltre alle vendite al dettaglio di luglio e la produzione industriale. Nonostante i dati positivi sullo Spread, Piazza Affari non ha brillato: dopo l’apertura positiva, Milano ha virato in rosso per poi tornare su, con il Ftse Mib a +0,3% come il Ftse All Share. Pochi gli scambi e bassi i volumi: le vendite hanno colpito Finmeccanica (-1,29%) che venerdì aveva registrato un balzo dopo che il governo aveva annunciato per l’autunno un nuovo piano di privatizzazioni. Le banche, che avevano aperto bene, si muovono contrastate con Intesa Sanpaolo che cede lo 0,87% mentre salgono Banco Popolare (+0,66%) e Ubi (+0,35%). In evidenza Impregilo (+3,42%) dopo l’aggiudicazione di una commessa per la realizzazione dell’autostrada costiera in Libia da 963 milioni. Male le piazze europee, con Parigi (-0,17%), Londra (-0,15%) e Francoforte (-0,2%) tutte in territorio negativo.