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 2013  agosto 11 Domenica calendario

CACCIA ALLO SPONSOR DELLA PR DEL PAPA E LEI SCAPPA DALLA RETE

«Profilo Twitter inesisten­te». Francesca Immacolata Chaouqui, la giovane 30enne nominata membro della commissione papale referenti sui di­casteri economici della Santa Sede, non ha perso tempo e a poche ore dall’articolo del Gior­nale che ha portato alla luce i suoi tweet «scandalosi» sul Vati­cano (e non solo), ha cancella­to il profilo twitter ufficiale @FrancyChaouqui, eliminan­do quindi anch­e le frasi al vetrio­lo che hanno infangato il Segre­tario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone (definito «corrotto») e Giulio Tremonti (l’ex ministro berlusconiano definito «gay» dalla pr), considerazioni che hanno creato non pochi imba­razzi nel Palazzo Apostolico.
Una vicenda che non sembra comunque ancora chiusa perché in Vaticano adesso si cerca una «exit strategy»: da giorni dentro le mura leonine si sta la­vorando senza sosta per risolve­re la faccenda con la massima discrezione, cercando una solu­zione «diplomatica» che eviti di rompere gli equilibri d’Oltrete­vere. Con il Papa informato dei tweet e delle amicizie della Cha­ouqui solo a nomina avvenuta però, i più stretti collaboratori di Francesco, che hanno in ma­no la documentazione del ca­so, adesso s’interrogano su chi possa aver combinato il pastic­cio, consigliando alle alte gerar­chie vaticane il nome della pr calabrese, nominata nella com­missione papale senza control­li più approfonditi.
Nel frattempo si inizia a parla­re già di quello che potrebbe es­sere l’epilogo della vicenda: la Santa Sede non commenta il fat­to ma dentro le sacre stanze più di un porporato, che prefe­risce rimanere anonimo, spera che presto possano arrivare sulla scrivania del Papa le dimissioni della don­na («sarebbe opportuno» di­cono), o che comunque pos­sano esserci nette modifiche alle sue mansioni. La paura più grande infatti è che con una fi­gura capace di esternazioni co­sì incontrollate possano verifi­carsi nuove fughe di notizie, no­nostante il clima completamen­te diverso rispetto allo scorso 2012, anno tormentato dallo scandalo Vatileaks. A preoccu­pare sono infatti alcune amicizie della Chaouqui, in particola­re quella con alcuni giornalisti con i quali la giovane ha scam­biato diversi tweet poco graditi al Vaticano.
Tra le amicizie della pr, che ol­tre all’incarico Oltretevere mantiene anche il suo posto di lavoro nelle pubbliche relazio­ni di «Ernst & Young», società di revisione contabile e consulen­za, spiccherebbero anche quel­la molto stretta con Alessandro Proto, uomo d’affari arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di manipolazione del mercato e poi scarcerato, e quel­la con la contessa Marisa Pinto Olori del Poggio, nobildonna romana con un incarico diplo­ma­tico e presidente italiana del­l’associazione «Messaggeri del­la Pace», onlus fondata da pa­dre Angel Garcia che lo scorso 24 maggio ha ricevuto sostegno proprio dalla Ernst & Young con un concerto benefico ospi­tato dall’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. La contes­sa contattata dal Giornale sulla presunta amicizia con France­sca Chaouqui dice: «Preferisco non rispondere, non voglio che il mio nome compaia sui giorna­li. Non le dò una risposta».
E non è tutto: a turbare i sonni di qualche alto prelato troppo apprensivo anche il fatto che la 30enne calabrese sia una lobbi­sta. La Chaouqui, tra le tante co­se è infatti iscritta alla Ferpi, la Federazione Relazioni Pubbli­che Italiana che si batte da di­versi anni per l’approvazione di una legge per l’attività traspa­rente di lobbing.