Marco Berchi, Il Messaggero 12/8/2013, 12 agosto 2013
I NUOVI CERCATORI D’ORO
Esistono ancora i cercatori d’oro? Esistono eccome. No, non i “compro oro” che spuntano come funghi nelle nostre città in preda alla crisi. Proprio i cercatori in stile “gold rush” in California e Alaska. Quelli che hanno bisogno di tanta acqua per lavare le sabbie aurifere e che muovono il grande piatto con quegli ampi movimenti circolari che ultimamente avevamo visto fare solo ai sommelier.
Esistono, vivono in 23 Paesi di tutto il mondo, hanno un’associazione nata in Finlandia che si chiama World Goldpanning Association e, secondo la migliore tradizione, sono molto competitivi tra di loro. Fortunatamente i costumi si sono evoluti e anziché affrontarsi a colpi di colt o di dinamite per strapparsi la migliore concessione, i cercatori degli anni Duemila si sfidano in regolari competizioni, prima tra tutte il Campionato Mondiale dei cercatori d’oro. Che quest’anno si svolge in Italia a Mongrando, nel Biellese dal 19 al 25 agosto prossimi.
MONUMENTO NATURALE
È la seconda volta che il Mundial approda da queste parti e la motivazione è doppiamente forte. Prima di tutto in questo angolo di Piemonte l’oro si trova davvero anche se in quantità che giustificano la passione dei cercatori ma non più lo sfruttamento economico. La Riserva naturale speciale della Bessa è un’area di 10 kmq a Ovest di Biella, appoggiata a quello stupefacente monumento naturale poco conosciuto e valorizzato che è la gigantesca e rettilinea collina della Serra, la morena del ghiacciaio Balteo che ricopriva l’attuale Valle d’Aosta. Fu proprio il ghiacciaio a trascinare a valle dalle Alpi le rocce aurifere.
LA STORIA
La seconda motivazione è ancora più affascinante. La Bessa, infatti, era una gigantesca miniera a cielo aperto — forse la più grande del mondo antico — sfruttata tra il II e il I secolo avanti Cristo dai Romani che utilizzarono come manodopera le popolazioni celtiche dei Vittimuli ridotte in schiavitù. Oggi, ricoperti da una vegetazione e abitati da una fauna entrambe di grande interesse naturalistico, migliaia di cumuli di ciottoli, edificati con le pietre scartate nella ricerca e nella lavorazione, tracce di sentieri carrabili e di avvallamenti per lo scorrimento delle acque restano come muti testimoni di quelle “aurifodinae” di cui scrissero Strabone e Plinio in Vecchio. I due autori, infatti, nei loro testi hanno citato le miniere che i Romani coltivavano nell’Agro Vercellese presso il popolo chiamato “ictimulo”.
La Bessa oggi è area protetta (telefono 015.677276 baraggebessabrich@tiscalinet.it), i saccheggi di materiali sabbiosi e ghiaiosi sono storia del recente passato, e un ricco programma di attività è a disposizione dei visitatori di questa fetta di Biellese. Un territorio che, con l’Oasi Zegna, il Santuario di Oropa, il Parco della Burcina, la Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto, il Borgo storico del Piazzo, il Ricetto di Candelo e con gli outlet delle grandi firme del tessile è tra i più sorprendenti dell’Italia settentrionale e che si prepara ad accogliere i partecipanti al Mundial dei cercatori d’oro.
LA COMPETIZIONE
Come in ogni competizione di questo livello, le squadre delle varie nazioni daranno vita a una cerimonia di apertura nella serata del 19 agosto con sfilata lungo il centro della città di Biella. I biellesi della locale Associazione cercatori sono attrezzatissimi, contando oltre 200 soci in tutta Italia e avendo creato su un terreno di proprietà il Villaggio dei cercatori — denominato ovviamente Victimula — collegato al Centro visite della Bessa e al Museo dell’Oro e della Bessa (http://digilander.libero.it/museo.oro/index.htm) a sua volta collegato alle rete ecomuseale locale.
Dal 20 agosto prenderanno il via le competizioni vere e proprie, naturalmente inframmezzate da eventi musicali e gastronomici, che vedranno mescolarsi partecipanti e pubblico, e da momenti di ricerca libera nel torrente Elvo con la guida di esperti cercatori locali.
A CIASCUNO IL SUO
Già, ma come si svolgono le gare? Il regolamento e i disciplinari organizzativi sono complessi, rigorosi e, per un profano, assai curiosi. Basti dire che verrà allestita una vera e propria arena con vasche individuali di ricerca e che tutto, dal tipo di sabbia, alle dimensioni dei tubi per l’acqua e dei pan — i piatti da ricerca — è regolamentato con precisione. Anche le caratteristiche delle pagliuzze e dei fiocchi d’oro che devono essere scovati dai cercatori sono rigorosamente determinati.
Sì, perché nelle gare l’oro da trovare è appositamente nascosto nelle sabbie e non potrebbe essere altrimenti per mettere tutti nelle stesse condizioni di partenza.
Finali e premiazioni il 24 agosto. Chissà se per i secondi e i terzi delle varie categorie verranno usati anche argento e bronzo.
Marco Berchi