VARIE 11/8/2013, 11 agosto 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - LETTA AVVERTE SULL’IMU
REPUBBLICA.IT
BAKU (Azerbaijan) - Il tema del costo dell’energia "come altri temi fiscali, necessitano di azione e decisioni e di un governo e un Parlamento che agiscano. Anche per la tassazione sulla casa è la stessa cosa. Per riformare l’Imu e cambiarlo c’è bisogno di un governo e di un Parlamento. Se non ci fossero, gli italiani pagherebbero la rata dell’Imu di settembre. Gli impegni che ho preso verranno mantenuti". Così il presidente del Consiglio, Enrico Letta in conferenza stampa a Baku, in Azerbaijan, ha risposto alle domande dei cronisti. "Invito tutti a rileggere il mio discorso in Parlamento, gli impegni presi saranno mantenuti, ma senza un governo quegli impegni non potranno avere seguito".
Agibilità di Berlusconi. Non sono mancate domande sulla condanna di Berlusconi: "Il governo è impegnato ad affrontare i problemi degli italiani e nulla mi distoglierà da questo", ha tagliato corto Letta, rispondendo a chi gli chiedeva come si pone davanti ai diktat di quanti, nel Pdl, chiedevano l’agibilità politica per Berlusconi, pena la crisi di governo.
"Qui - ha proseguito il premier - prendiamo decisioni che avranno un’influenza fondamentale per l’Italia dei prossimi decenni. Quando questi accordi diventeranno fatti, io non sarò neanche più primo ministro, ma ho seguito questo obiettivo fin dall’inizio del mandato ricevuto da Napolitano e confermato dalla fiducia del Parlamento. Sono impegnato, impegnatissimo, ad affrontare i problemi degli italiani e a risolverli’’.
Per energia prezzo troppo alto. "Paghiamo un prezzo troppo alto per l’energia e non possiamo continuare così. Dobbiamo avere una situazione diversa per quanto riguarda i costi. Ecco perchè siamo qui e siamo felici delle decisioni assunte", ha detto Letta in Azerbaijan, dove si trova per discutere dei lavori di costruzione del gasdotto Tap. "Oggi - ha proseguito - qui stiamo avendo un’occasione sul tema dell’energia. I costi dell’energia sono brutte sorprese che si rilevano anni dopo le decisioni prese. Oggi è un momento importante perchè gli italiani abbiano buone sorprese nei prossimi anni".
Immigrati. Per quanto riguarda l’immigrazione, Letta ha lanciato un severo richiamo all’Europa: ’’L’Italia non ha mai fatto mancare l’accoglienza - ha sottolineato il premier-, ma pretende che l’Europa affronti con un altro passo questo tema, non più affrontabile con modalità casuali’’.
Le reazioni. Alle parole di Letta giungono molte repliche da parte Pdl: "Se per il premier Letta l’agibilità politica per Silvio Berlusconi non è un problema del Paese vuol dire che non tiene nel conto di governare anche grazie agli oltre dieci milioni di voti ricevuti dal nostro leader alle scorse elezioni. La magistratura politicizzata e l’estromissione per via giudiziaria di un leader politico è un problema dell’Italia, faccia in fretta ad occuparsene", ha dichiarato il vicepresidente dei senatori del Pdl, Giuseppe Esposito.
Il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, dà "perfettamente ragione" al premier: "Senza un governo gli italiani pagheranno l’Imu di settembre e di dicembre". E aggiunge che le sue parole confermano "gli impegni presi nel suo discorso programmatico alle Camere". "Noi del Pdl - continua - confidiamo, né mai abbiamo dubitato, nella buona fede del presidente del Consiglio. Gli accordi sono esattamente quelli che anche oggi ha ribadito: con questo governo l’Imu sulla prima casa non si pagherà più. Se ne facciano una ragione i vari Fassina e i vari Monti, che nonostante la chiarezza del dire di Enrico Letta continuano a non voler sentire né capire, e a produrre confusione. Non è di questo che il Paese ha bisogno".
E se Brunetta dà ragione al premier, Maria Stella Gelmini, vicecapogruppo, dice che "è vero l’esatto contrario di ciò che ha appena detto Letta: il governo rischia cioè di cadere se gli italiani saranno costretti a pagare l’Imu, disattendendo così un accordo preciso Pdl-Pd".
E anche Maurizio Gasparri sottolinea che "la tassazione sulla riforma delle case deve portare un giovamento reale pari alla cancellazione dell’Imu sulla prima abitazione. Non ci possono essere trucchi. Per noi l’abolizione dell’Imu è vincolante e prioritaria, entro il 31 agosto la riforma deve portare un vantaggio concreto per le famiglie italiane e l’80% delle famiglie italiane è proprietario di una casa: Letta tutto questo lo sa benissimo. Se poi dovesse vincere il partito delle tasse sarà quello ad assumersi la responsabilità della crisi".
Dietro tutti i balletti, la posizione reale del Pdl è forse quella espressa da Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti Pdl: "Vale per il premier Letta e vale per ogni altro interlocutore politico e istituzionale. Al Pdl si può chiedere tutto, tranne due cose. Primo: non ci si può chiedere di dimenticare che Silvio Berlusconi è stato scelto democraticamente da milioni di elettori, e che la sua piena agibilità politica è dunque un elemento decisivo per la rappresentanza del primo partito italiano. Secondo: non ci si può chiedere di dimenticare i nostri impegni fiscali ed economici assunti con gli elettori, a partire dall’abolizione dell’Imu su prima casa e agricoltura".
CHE COS’È IL GASDOTTO TAP
ASCA 8/8/2013
ASCA) - Roma, 8 ago - La domanda globale per il gas naturale aumenta di giorno in giorno e, per quanto riguarda l’Europa, l’unico modo per soddisfare questa domanda e rendere piu’ sicuro l’approvvigionamento delle forniture consiste nel diversificare le fonti. E’ questo l’obiettivo del Gasdotto Trans-Adriatico (Trans-Adriatic Pipeline - Tap), che e’ stato scelto per coprire il cosiddetto ’Corridoio Sud’ volto a portare in Europa l’incredibile dotazione di gas naturale dal bacino caspico e oltre. Tap e’ l’anello mancante che colleghera’ nel modo piu’ efficiente e conveniente le due reti esistenti in Italia e in Grecia all’interno del Corridoio meridionale del gas. Si tratta di un metanodotto che partendo dalla Grecia giungera’ alla costa italiana del Salento attraversando l’Albania e il mar Adriatico. Collegandosi al gasdotto Baku-Tblisi-Erzurum (o South Caucasus Pipeline), diventera’ il gasdotto piu’ corto ed economicamente efficiente che colleghera’ la fase 2 del giacimento Shah Deniz II di Baku in Azerbaijan ai mercati europei. Sulla base di un ampio consenso del settore, le forniture di gas da Turkmenistan, Iraq e paesi piu’ a est non saranno messe in circolazione prima del 2020, per cui solo il gas di Shah Deniz sara’ disponibile nel breve termine. Il consorzio di Shah Deniz, formato da Bp, Socar e Total, ha dovuto scegliere tra Tap e Nabucco, una colossale infrastruttura che avrebbe avuto una capacita’ di 31 miliardi di metri cubi per portare gas naturale dalla zona del Caucaso, del Mar Caspio e, potenzialmente, del Medio Oriente, collegando la Turchia con l’Austria attraverso Bulgaria, Romania e Ungheria. Il Nabucco, fortemente sostenuto dall’Ue, sembra essere un progetto commercialmente insostenibile nell’attuale fase economica e sarebbe giustificato soltanto qualora si riuscisse ad attingere agli approvvigionamenti centroasiatici, in quanto l’Azerbaijan potrebbe coprire soltanto una fornitura di 10-15 mld di metri cubi all’anno. Tap aiutera’ l’Italia a diventare un ’’hub energetico mediterraneo’’, l’hub principale per l’ingresso di gas dal sud verso tutta l’Europa, in alternativa all’hub di Baumgarten in Austria, che il colosso russo aveva tentato di conquistare, rilevando nel 2008 una quota del 50% nella societa’, bloccata pero’ due anni dopo dalla Commissione Europea che ne ha evidenziato l’infrazione del principio di indipendenza tra fornitori e distributori. Attualmente il costo elevato del nostro mercato del gas e dell’elettricita’ influisce negativamente sulla concorrenza di entrambi i settori, ma con il nuovo gasdotto e l’iniezione di 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno il livello concorrenziale migliorera’ notevolmente. Grazie ai collegamenti con altri condotti lungo il suo percorso, Tap sara’ potenzialmente in grado di fornire gas ai mercati chiave dell’Europa sudorientale, tra cui Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia, Bulgaria, Serbia, Romania, e Ungheria; ad esempio, un collegamento al Gasdotto Ionico-Adriatico (Gia) consentira’ a Tap di fluire direttamente in molti di questi paesi. Ma non solo, dato che lo stoccaggio e’ un’altra caratteristica chiave della strategia sulla sicurezza delle forniture, Tap sta esaminando la possibilita’ di costruire depositi di gas sotterranei nella regione di Dumre in Albania. Inoltre, i soci dello Shah Deniz e gli azionisti Tap potrebbero in teoria lasciare da 1 a 2 miliardi di metri cubi di gas all’anno nel mercato albanese e dell’Europa sudorientale, contribuendo a promuovere ulteriormente lo sviluppo economico del paese. Il nuovo gasdotto e’ stato ’’sostenuto con convinzione’’ dal governo italiano, ma anche dagli Stati Uniti che nel ’’Piano Strategico per gli anni fiscali 2007-2012 per la prima volta dopo la fine ufficiale della guerra fredda l’amministrazione statunitense ha definito come una sua priorita’ strategica il contrasto della crescente influenza della Russia nel mercato globale dell’energia e di volere per questo ’’impedire l’unione energetica di Russia ed Europa’’. Nel documento viene sottolineata la necessita’ di costruire gasdotti che partano dalle regioni del Mar Caspio e dell’Asia Centrale verso l’Europa occidentale aggirando la Russia. Il Tap rappresenta infatti per l’Italia una valida alternativa alla rete di distribuzione proveniente dalla Russia e controllate da Gazprom ed Eni. Il Cane a sei zampe e’ fuori dal consorzio Shah Deniz dal 2004. COSTI: Tap e’ l’unico progetto nel Corridoio meridionale a non godere di sussidi e finanziamenti di governi o Unione Europea. Grazie alla scelta del percorso piu’ breve, del progetto tecnicamente meno complesso e all’ottimizzazione delle infrastrutture gia’ esistenti, Tap e’ il progetto che richiede l’investimento di capitale piu’ basso rispetto a tutti gli altri progetti nel Corridoio meridionale. PORTATA: inizialmente sara’ di 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno a partire dal 2017, ma potra’ essere ampliato fino a raddoppiare le proprie dimensioni, raggiungendo i 20 miliardi di metri cubi quando altre sorgenti di gas diventeranno disponibili. La strategia consiste nel finanziamento progettuale a ricorso limitato con contributi da parte di diverse istituzioni europee, come la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo e la Banca Europea per gli investimenti, ma anche dal settore bancario privato. OPERATIVITA’: il 2017 e’ la data prevista per l’entrata in produzione di Shah Deniz 2. AZIONISTI: Axpo, societa’ energetica europea con base in Svizzera (42,5%); Statoil, il principale operatore globale di giacimento atlantici, controllata al 67% dallo stato norvegese (42,5%); E.On Ruhrgas (15%), il ramo del gas del colosso energetico tedesco E.On. Il premier Enrico Letta si rechera’ a Baku domenica prossima dove fara’ visita al presidente dell’Azerbaijan, Heydar Aliyev, dopo la scelta a favore del Tap. fch/sat/lus