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 2013  agosto 11 Domenica calendario

Tutte le biografie della regina Elisabetta raccontano che ha avuto un solo amore: il principe Filippo, conosciuto quando aveva 13 anni e sposato a 21

Tutte le biografie della regina Elisabetta raccontano che ha avuto un solo amore: il principe Filippo, conosciuto quando aveva 13 anni e sposato a 21. Ma, due anni prima del matrimonio, un altro uomo ha attirato la sua attenzione e le ha fatto battere il cuore, come lei stessa ha confessato in quei giorni in una spensierata lettera alla cugina Diana Bowes-Lyon. Se la lettera non fosse andata all’asta per 5000 sterline una settimana fa, nessuno avrebbe mai scoperto quanto un prestante ufficiale di fanteria scozzese alto due metri, Roddy Mcleod, avesse colpito nel 1945 l’allora diciannovenne principessa e sua sorella Margaret, entrambe a Balmoral per dimenticare la guerra e ritrovare in fretta la gioia di vivere. Mcleod era appena tornato da cinque anni di prigionia nei campi di internamento nazisti, dove aveva trascorso l’intero conflitto. Sbarcato in Normandia nel 1940, era stato subito catturato a Saint Valery-en-Caux, quando il 12 giugno la sua divisione, comandata dal generale Victor Fortune (nell’occasione né vittorioso né fortunato), si arrese ai panzer di Rommel, che avevano sbaragliato nello stesso giorno e luogo l’ultima patetica e coraggiosa carica della cavalleria francese. Mcleod e i suoi compagni furono portati a piedi fino in Polonia e da lì passarono da un campo di prigionia all’altro fino alla fine del conflitto. Rientrato in patria, l’ufficiale fu assegnato alle guardie del castello di Balmoral, che venivano selezionate in base al lignaggio e alla fedeltà, ma anche – visto che si poteva scegliere - alla prestanza fisica. Da questo punto di vista, Mcleod aveva pochi rivali. Le foto dell’epoca ritrovate dal «Daily Mail» sono quelle di un uomo davvero speciale: alto, affascinante, con i baffi da ufficiale inglese che ora si vedono solo nei vecchi film; un sorriso trascinante, e quell’aria solida, rilassata e calma che è stata per secoli la grande forza dei soldati britannici. Sembrava modellato per stare bene nella divisa militare, e ancora di più nel tartan scozzese, che portava con noncurante naturalezza. Nella lettera alla cugina Diana, Elisabetta parla di alcuni ufficiali che lei e Margaret avevano incontrato in una delle serate al castello, e a un certo punto scrive: «... Un altro era un giovane gigante, attraente in modo devastante (con capelli biondi e occhi azzurri, naturalmente), di Skye, chiamato Roddy Mcleod. Ha causato al cuore della mia Margaret un po’ di agitazione. Era molto divertente». Sopra la riga in cui parla del cuore della sorella, la principessa aveva aggiunto tra parentesi («E anche al mio, un poco»), rivelando di esserne stata colpita in modo particolare. Mcleod, Elisabetta e Margaret passarono insieme tutto il tempo che il decoro consentiva. Lui insegnò alle principesse a ballare le danze scozzesi e forse è nata allora la passione della Regina per il «gillies’ ball» che ancora organizza a Balmoral, l’unico nel quale ha danzato per anni anche lei. In una immagine, Mcleod ha le braccia alzate e tiene per mano entrambe le principesse, Elisabetta alla sua destra, Margaret alla sinistra, che ridono divertite in mezzo a una folla di danzatori. In un’altra foto, l’ufficiale esce da un teatro in kilt scozzese, seguendo Elisabetta che indossa un vestito da sera verde pastello e una pelliccia. Ma non sapremo mai se fra di loro c’è stato qualcosa di più di una lieta amicizia. Mcleod nel 1950 si è sposato con una donna di nome Daphne, che ora ha 93 anni e vive in un ospizio. Nello stesso anno è partito per la guerra in Corea, dove si è guadagnato un Distinguished Service Order con il quale si è ritirato dall’eserci-