Roberto Giardina, ItaliaOggi 9/8/2013, 9 agosto 2013
BATTAGLIA SULL’ONLINE IN GERMANIA
Estate inquieta per la stampa tedesca. La Bild è impegnata allo spasimo per non far fallire l’operazione del quotidiano online a pagamento, e Mathias Döpfner, il patron della Springer, 49 anni, può annunciare il successo della Welt, l’altro quotidiano della casa. In appena sei mesi ha già raggiunto 47 mila abbonamenti online, contro i 105 mila abbonamenti dell’edizione cartacea, e le 227.248 copie vendute giornalmente, nell’ultimo trimestre. Ma la concorrenza, forse intimorita, commenta con cattiveria: «Quanti hanno realmente pagato, e quanti sono gli abbonamenti omaggio? scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz).
Lo scorso dicembre, mentre cercavo di leggere un articolo della Welt sul mio computer, sono stato bloccato da una schermata: «La ringraziamo di seguirci con tanta fedeltà, ma d’ora in poi potrà leggere gratis solo 20 articoli al mese». Al ventunesimo clic avrei dovuto pagare, non molto, 4,45 euro per un mese. Per comprare l’edizione su carta in edicola, come continuo a fare, bisogna spenderne quasi 60. L’abbonamento digitale completo costa 14,99 euro al mese, sempre comunque conveniente.
Il successo della Welt è un segnale per gli altri quotidiani nazionali, la Faz per l’appunto, e la Süddeutsche Zeitung di Monaco. «I dati sono molto incoraggianti», commenta Frau Stephanie Caspar, direttrice commerciale della Springer. Ma Döpfner è un maestro del make-up, commenta la Faz, non a tutti gli utenti digitali sono stati addebitati i 4,45 euro, forse neanche a me dopo la partenza, non controllo così attentamente il mio conto e può essermi sfuggito. Inoltre, migliaia di abbonamenti sono stati sponsorizzati dalla Bentley.
Döpfner ha appena venduto l’Hamburger Abendblatt, il primo quotidiano creato nel dopoguerra da Axel Springer, e il Berliner Morgenpost (una specie di copia più colorata della Welt), al gruppo regionale Waz, puntando tutto sul digitale.
Per la Faz si mette in pericolo il giornalismo di qualità. Niente affatto, risponde Döpfner, e anche la vedova di Springer, Frau Friede, mi appoggia: «Se Döpfner considera giornalismo serio quello della sua Bild, e il calcio da seguire online, noi abbiamo qualche dubbio».
«Quel che conta», commentano alla Springer, «è che la disponibilità a pagare da parte dei lettori online aumenta». Le copie cartacee diminuiscono per tutti e di conseguenza anche la pubblicità. La salvezza è in rete purché le edizioni online non fagocitino quelle in carta. Springer con la Bild sta tentando di coordinare le due edizioni con un sistema complesso su cui ha investito oltre 50 milioni di euro, a parte i diritti pagati alla Lega Calcio per trasmettere la sintesi delle partite. I rivali dovranno reagire, senza limitarsi alla critiche, giustificate o meno.