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 2013  agosto 08 Giovedì calendario

IL DOPPIO LAVORO DEL GIUDICE BUGIARDO


La ragnatela di Sapri. A spigo­lare in questa cittadina antirisor­gime­ntale della provincia di Saler­no si scoprono strani impicci. No­mi, prestanomi, giudici che fan­no gli addetti di segreteria, e forse pure i bidelli, sedi distaccate di università telematiche, corsi di formazione casa e lavoro. È un im­piccio. L’unica cosa certa è che quando Antonio Esposito non sta in Cassazione fa un altro lavoro. Un doppio lavoro. La storia è que­sta. E apre parecchie domande. Gli impegni del giudice Antonio Esposito sono molteplici. Nono­stante la non più giovanissima età, il 73enne presidente della se­zione feriale della Cassazione ha molte attività in piedi. Per dirne una, quando non ha da condan­nare Berlusconi, smessa la toga, Esposito veste i panni del respon­sabile amministrativo di un pez­zo di un’università telematica. In­sieme alla moglie avvocato e alla figlia, il magistrato risulta referen­te per lo sportello Salerno/2 della Unicusano, ateneo privato roma­no. Così, chi vuol seguirne i corsi da casa propria in Cilento potreb­be ritrovarsi a chiacchierare in­consapevolmente con l’uomo che ha fatto del Cav un pregiudica­to. Ipotesi mica tanto remota, vi­sto che sul sito web dell’università come contatto per Sapri c’è pro­prio il numero di cellulare dell’al­to magistrato. Che nella cittadina cilentana dove ha cominciato la carriera come pretore ha ora il suo quartier generale per le attivi­tà «alternative». Qui è un cittadi­no piuttosto in vista, molti lo cono­scono e lo riconoscono. L’edico­lante in piazzetta, per esempio, che lo annovera tra i clienti: «Com­pra sempre e solo Repubblica e 
Fatto quotidiano , e non è un mi­stero che Berlusconi non gli vada a genio», racconta candidamen­te il commerciante. E mentre a Sa­pri il sole sta per tramontare, le ser­rande al civico 35 di via Camerelle sono già abbassate, anche se il car­tello sul muro esterno promette che il piano terra di questa palazzi­na a tre piani anni ’70 è il «Lear­ning center: sede d’esame e segre­teria assistita». Quali siano nello specifico le mansioni di Esposito nell’ufficetto non lo sappiamo, ma anche in orario di chiusura la toga della suprema corte rispon­de al telefono e fornisce informa­zioni, anche se per maggiori rag­guagli rimanda alla «segreteria». La porta di vetro zigrinato però è chiusa, non risponde nessuno. Accanto alla maniglia c’è un altra scritta: Ispi Sapri. Un acronimo che apre all’altra branca del «se­condo lavoro» di Esposito, che al­l’uopo avrà certamente le debite autorizzazioni previste dal Csm per i doppi incarichi. 
L’Istituto superiore di studi so­cio psico pedagocici italiano, fondato nel lontano 1978, stipula con­venzioni con vari enti in Campa­nia, in Calabria e a Roma.Per dir­ne una a dicembre 2012 per l’aper­tura di un centro di ascolto l’Ispi ha incassato tredicimila euro dal­la Provincia di Salerno, ma l’asso­ciazione-agenzia di formazione organizza anche master a Sapri, ovviamente in convenzione, con l’Università San Pio V di Roma. Qui, gli studenti guadagnano 60 crediti universitari, mentre gli or­ganizzatori incassano 1000-1200 euro a studente. Siccome ne sono previsti fino a ottanta, le cifre cominciano a farsi interessanti, an­che se non conosciamo i termini economici della convenzione. Al­tra certezza è che il dottor Anto­nio Esposito, in abiti civili, si spen­de in prima persona per l’associa­zione di famiglia, tanto che nel­l’ennesima convenzione è il liceo Dante Alighieri di Sapri a sotto­scrivere il documento in qualità di «rappresentante dell’Ispi e del centro di consulenza psicopeda­gogica presso la sede di Sapri» è proprio il dott. Antonio Esposito. Un network fittissimo proprio nei territori in cui Esposito è nato (a Sarno) e dove ha mosso, prima a Sapri e poi a Sala Consilina i primi passi della carriera in magistratu­ra. Insomma, Esposito a Roma ha la residenza e il primo lavoro, ca­sa e cassazione. A Sapri, seconda casa, seconda bottega, seconda vi­ta. Illecito? No,magari no. Magari il buon giudice ha il via libera, l’ok, del Csm. Magari è normale. Resta questa cosa di un alto toga­to che ­mette il suo numero di tele­fono privato, quello del cellulare, tra i contatti per chi vuole fare un master. Cose così. «Per informa­zi­oni è possibile rivolgersi alla se­greteria Ispi.: telefax: 0973/603460 dalle h. 16,30 alle h. 18,30 – cell. 380/257**** 333/347****-e-mail:ispisapri@libero.it».