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 2013  agosto 08 Giovedì calendario

IL MICHELANGELO DEI CASTELLI DI SABBIA

«Quando ho iniziato? A sei anni. Era la prima volta che andavo in colonia. A Cesenatico. Un giorno sulla spiaggia organizzarono una gara tra scultori di sabbia. Riuscii ad arrivare primo anche lì. Quella fu la mia prima vittoria».

Certo, immaginarsi questo scricciolo, alto un metro e 20 o poco più, che con il suo sorriso un po’ sdentato ha la meglio su papà e fidanzati, desiderosi di mettere in mostra le loro doti tecniche davanti agli occhi adoranti di figli e fidanzate, è davvero divertente. Erano gli Anni 60, le aziende organizzavano le vacanze di gruppo per i figli dei loro dipendenti e la costa romagnola faceva da sfondo alla «Dolce vita» dei divi del cinema e della televisione. Erano gli anni della Fiat 1100 e i bambini in tv guardavano le pubblicità con Calimero. Tutto è cambiato da allora. Tranne la voglia di vacanze che, anche quest’anno, crisi o non crisi, non lascia un centimetro di spiaggia libera. E costruire castelli sul bagnasciuga è sempre il divertimento preferito dei bambini.

Nel 1997, a Cervia, è nato addirittura il Campionato del mondo di sculture di sabbia. E tra gli artisti di tutto il mondo che anche quest’anno si contenderanno il titolo c’è proprio lui. Lo scricciolo. Si chiama Mario Vittadello ed è di Montegrotto Terme, in provincia di Padova. Oggi ha 57 anni, eppure realizzare edifici incredibili e riproduzioni perfette dei personaggi dei cartoon soltanto con l’aiuto di sabbia e acqua, come vuole il regolamento della gara, è rimasta la sua passione.

Ed eccolo, allora, in pantaloncini corti, maglietta e infradito, mentre sta finendo di preparare il blocco di sabbia che inizierà a scolpire proprio da oggi, primo giorno di competizione. «È come fare una torta a strati. Una di quelle tutte decorate, che vanno tanto di moda adesso – spiega -. Con la sabbia compatta si prepara la base e poi si inizia a lavorare. È un’operazione “a togliere”, come nella scultura classica. L’unica differenza è che il materiale è molto più friabile». E allora questo, oltre che un divertimento, diventa anche un bell’allenamento per il signor Vittadello. Sì, perchè lui, una vita passata tra i banchi delle scuole medie come professore di artistica, è un vero e proprio «maestro».

«Beh, forse questa è una definizione un po’ eccessiva, ma sì, io sono nato con l’arte», racconta nella tipica cadenza veneta. «Sono cresciuto ai piedi dei Colli Euganei e fin da piccolo realizzavo bassorilievi su trachite, il materiale più comune di quella zona. Poi sono passato al legno e dopo ancora il marmo e le pietre dure». Fino ad arrivare alla sabbia. Il caro vecchio divertimento di quelle vacanze da bambino, dimenticato e riscoperto solo tanti anni dopo proprio grazie alle bambine. Le sue.

«Era quasi un rito. Un giorno, durante le vacanze, ci svegliavamo di buon ora. Alle sette eravamo già in spiaggia, armati di badile e palettine. Subito ci mettevamo al lavoro e intorno alle 11 il castello era pronto». Per la gioia dei bagnanti di Bibione. «Ormai lo aspettavano con trepidazione anche loro. C’era gente che arrivava con lo spruzzino d’acqua, perchè la sabbia non seccasse o ancora chi si faceva le fotografie accanto alle mie creazioni».

E che creazioni. Tanto che nel giro di poco Vittadello e sua moglie Ornella, fedele compagna di avventura, hanno cominciato a partecipare a concorsi e competizioni lungo tutta la Penisola. Il campionato di Cervia l’hanno vinto quattro volte. L’ultima è stata l’anno scorso con un’opera che riproduceva le sculture di Michelangelo «Il giorno» e «La notte». Una composizione di quattro metri e mezzo di altezza per non si sa quanti metri cubi di materiale. Un’infinità. E che dire dei presepi che questa coppia di «architetti di sabbia» ha realizzato a Modica, in Sicilia, o quello creato appositamente per Montegrotto? Fatto talmente bene che ha resistito lì, in mezzo alla piazza, per sei mesi. Da Natale a Pasqua. «L’abbiamo soltanto modificato un po’. Ho tolto le statuine e trasformato lo sfondo nelle varie stazioni della Via Crucis. Se la base è fatta bene, le sculture resistono anche alla pioggia. E poi c’è l’arma segreta: la colla, il Vinavil, che però si può passare soltanto a lavoro ultimato».

Un bell’ingegno non c’è che dire. Ma come ci riesce? «Bisogna studiare con attenzione la composizione. Io, poi, prima di mettermi al lavoro realizzo una versione in miniatura dell’opera, in terracotta. Una volta in spiaggia, non mi resta che riprodurre in grande quel modello» racconta l’artista. Detto così sembra facile. «Il segreto per ottenere buoni risultati è osare. Bisogna sfidare la sabbia con creazioni sempre più estreme, d’impatto».

Come quella, c’è da scommetterci, a cui Vittadello e signora inizieranno dar vita a partire da questa mattina. In linea con il tema del concorso di quest’anno, «Zoo safari», realizzeranno un gigantesco orango che con la macchina fotografica rubata a una malcapitata turista che si mette a fare il reporter in mezzo alla savana. Le premiazioni sono in programma sabato 10 agosto. La notte di San Lorenzo. E chissà che tra i desideri di Mario e Ornella non ci sia anche quello di portarsi a casa un’altra coppa.