Gianmpaolo Visetti, la Repubblica 7/8/2013, 7 agosto 2013
TIGRI– In Asia la superficie cementificata supera quella lasciata alla terra. Anche mangiare, o respirare, comporta i suoi rischi
TIGRI– In Asia la superficie cementificata supera quella lasciata alla terra. Anche mangiare, o respirare, comporta i suoi rischi. Chi può, soldi alla mano, se ne va. Le tigri invece ritornano e la natura segnala agli umani la forza della sua indifferenza. Manca tutto, per la vita di una tigre: però lei non lo sa e dunque c’è. Sembravano condannate all’estinzione. Dieci anni fa, nei tredici Paesi che ancora ospitano esemplari liberi, non erano più di duemila. Gli scienziati si erano segnati la data di morte dell’ultimo: 2040, anno di un mondo senza più tigri. Oggi, la sorpresa. I capi selvatici sono saliti a 3500 e i governi asiatici promettono che nel 2022 saranno 6 mila, soglia per la sopravvivenza. Potenza della propaganda verde. Cina, India e Russia deforestano anche le aiole e chiudono due occhi sui bracconieri, ma promettono il boom. Dettagli taciuto: oggi nel mondo i felini in gabbia sono il triplo di quelli nei boschi. Il patto tra Stati, al vertice di Kunming: sì ai corridoi protetti per il passaggio degli animali. Buone notizie: tigri senza frontiere. Se tornano loro, abbattere i Muri può essere il segreto per tutelare anche gli uomini.