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 2013  agosto 06 Martedì calendario

IKEA, IN 28MILA PER 200 POSTI

PISA – Quasi 29mila candidati per soli 200 posti. Assalto a Ikea per assicurarsi un posto di lavoro a tempo determinato e part time: sono 28.616 i candidati che hanno inviato, dal 15 luglio al 4 agosto attraverso il sito internet, il curriculum per partecipare alla selezione per il nuovo punto vendita di Navicelli a Pisa. A 3 chilometri dal centro storico è in dirittura d’arrivo un mega store di 34mila mq di arredamento e complementi, un investimento da 60 milioni. Il gigante svedese ricerca, in particolare, addetti per i servizi alla clientela e alle vendite, personale per la logistica e i servizi di ristorazione. Per i fortunati neo assunti del part time (a 20 ore) il salario varierà da 600 euro ai 1.100 del tempo pieno.
«È la replica del negozio di Napoli – osserva Valerio di Bussolo, corporate Pr manager di Ikea Italia – Ce li aspettavamo questi 30mila candidati: è la prova delle disperazione per un lavoro che non c’è». E ora? «I filtri internet scremeranno le candidature a 2.500-3mila, poi partiranno i colloqui telefonici e, a settembre, ci saranno i colloqui di gruppo». Dopo, i candidati sosterranno un colloquio individuale con l’impegno che riceveranno tutti una risposta.
Il primo identikit dei candidati rivela che il 64% è costituito da donne («l’anello debole della società» dice il manager), il 26% ha più di 40 anni e il 15% risiede al di fuori della Toscana: quindi hanno messo in conto di trasferirsi. Per un lavoro precario e part time (almeno per il 40%)? «È solo la fase iniziale – precisa Di Bussolo – A regime, dopo 18-24 mesi, quando abbiamo valutato le qualità del collaboratore, scatta il tempo indeterminato. Infatti, mediamente, solo il 10% del personale è a tempo determinato».
L’apertura dell’Ikea pisana, inizialmente fissata entro la fine del 2013, è ora rinviata alla prossima primavera. «Le piogge hanno ritardato i programmi – aggiunge Di Bussolo – e poi la presenza di acqua nel sottosuolo ci ha costretti a due mesi di palificazione non programmati». Insomma un destino avverso che perseguita in Toscana il colosso svedese: all’inizio il negozio sarebbe dovuto sorgere a Vecchiano, sempre in provincia di Pisa, ma dopo sei anni di tira e molla il comune negò l’autorizzazione. Una vergogna, tanto che persino il presidente della commissione Manuel Barroso citò il caso Vecchiano-Ikea come episodio di cattiva amministrazione e scarso rispetto per gli investitori esteri. L’intervento del governatore Enrico Rossi impresse un brusco cambio di marcia alla vicenda: venne scelto un nuovo comune e «in tempi cinesi» furono rilasciate le autorizzazione e avviato il cantiere.
Quali i prossimi obiettivi di Ikea in Italia? Al momento di concluso «c’è l’accordo di programma – termina Di Bussolo – firmato per il terzo punto vendita di Roma» dall’investimento record di 110 milioni.