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 2013  agosto 05 Lunedì calendario

DA ABLYAZOV A PETRAEUS: QUELLI INGUAIATI DALLE AMANTI

«Cherchez la femme» e trovate il latitante. Mukhtar Ablyazov, il discusso oligarca ka­zako che si atteggia a opposito­re non è il primo né sarà l’ultimo a venire arrestato pedinando la sua amante. Camorristi, rapina­tori, terroristi sono finiti in ma­ne­tte grazie alle donne che continuavano a frequentare nella latitanza. Per non parlare di mi­nistri e generali costretti alle di­missioni da storie di scappatel­le, spie e segreti.
Il latitante kazako arrestato in Costa azzurra mercoledì scorso è rimasto fregato dall’attrazio­ne fatale per un’avvenente bion­dona, suo avvocato e amante. L’ucraina Olena Tyschenko, co­me hanno ricostruito i tabloid inglesi, non sapeva di essere pe­dinata. Senza saperlo ha porta­to gli investigatori della banca kazaka truffata da Ablyazov alla sua villa-nascondiglio nel Sud della Francia. Il resto l’hanno fatto i corpi speciali francesi tra­vestiti da giardinieri, che sono riusciti a entrare a bordo di un furgone usato come cavallo di Troia.
Con l’amante, che suo malgra­do ha fregato Ablyazov, si sfalda il quadretto di famigliola felice e sorridente ritratta nelle foto di Mukhtar, moglie e i figli circola­te sui giornali. E appare ancora più triste il destino della consorte, Alma Shala­baye­va, ver­gognosa­mente espulsa dall’Italia il 31 maggio, verso il Ka­zakhstan, as­sieme alla fi­glia Alua di 6 an­ni. In quell’occa­sione la n­ostra po­lizia non aveva tro­vato il marito lati­tante rincorso da tre mandati di cattura internazionale.
Il 12 maggio scorso è finito in manette Cosimo Lo Forte un ca­morrista accusato di omicidio. A tradirlo il legame con la sua ex compagna, che non aveva mai interrotto i rapporti. Seguendo Maria Carmela gli agenti della Mobile hanno beccato il latitan­te, che si era nascosto in un inca­vo creato ad arte nel muro della cucina di lei.
Salvatore D’Avino considera­to uno dei 100 latitanti più pericolosi, in fuga da 4 anni, è stato incastrato dalla passione della compagna marocchina, che ha postato su Facebook le foto del­la loro vacanza d’amore. Grazie alle immagini dei due insieme i carabinieri di Napoli e la Guardia civil­ spagnola hanno arresta­to D’Avino a Marbella per traffi­co e spaccio di droga. Nel lonta­no 1995 c’è chi è uscito plateal­mente allo scoperto, durante la latitanza, per affari di cuore fini­ti malissimo. Il pregiudicato na­poletano, Patrizio Silvestri, si è presentato in un ristorante vici­no a Salerno, a pochi metri dalla Questura, e ha freddato l’amante della moglie che stava pran­zando con la donna separata.
Nel campo del terrorismo in­ternazionale il sanguinario Ili­ch Ramirez Sanchez, meglio no­to come lo Sciacallo, ha rischiato grosso per le sue amanti. Un paio di volte è riuscito a fuggire per miracolo con rocambole­sche sparatorie ­dopo che l’intel­ligence israeliana lo aveva indi­viduato seguendo le sue donne.
Alla fine gli atteggiamenti liber­tini di Carlos in Sudan sono stati un motivo in più, per i fonda­mentalisti del governo di Kar­toum, nel vendere il super terro­rista ai servizi segreti di Parigi. Oggi l’ex primula rossa sconta l’ergastolo in Francia. Si diceva che pure Stefano Delle Chiaie, latitante «nero» per 17 anni, fos­se stato individuato in Venezue­la grazie alle informazioni di una ex convivente. La donna avrebbe voluto vendicarsi dei nuovi amori del super latitante conosciuto come Caccola.
Il vizietto dell’amante ha mes­so nei guai uomini ben più po­tenti, che davano la caccia a ter­roristi e spie. Lo scorso anno so­no state clamorose le dimissio­ni da capo della Cia del genera­le, pluri decorato, David Petra­eus. L’Fbi aveva scoperto che manteneva uno stesso account di posta e relativa password con l’amante, Paula Broadwell. Lei aveva scritto un libro su di lui e faceva la giornalista usando il capo della Cia come fonte. Mol­to prima, nel 1963, il ministro della Difesa del governo ingle­se, John Profumo, mentì in Par­lamento, che ne ottenne la te­sta, sulla relazione con Christi­ne Keeler sospettata di essere in contemporanea l’amante di una spia sovietica.