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 2013  agosto 06 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - TIMIDI SEGNI DI RIPRESA


MILANO - Recessione da record perché il secondo trimestre del 2013 è l’ottavo consecutivo in calo per l’economia italiana. Tradotto: il Pil negli ultimi due anni è diminuito senza sosta. Una serie storica mai registrata prima dell’Istat che tuttavia non preoccupa il governo. Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è convinto che si vada verso la fine della recessione. "Credo che l’economia entrerà in ripresa siamo a un punto di svolta del ciclo", dice Saccomanni. E aggiunge: ""Per gli effetti sull’occupazione dovremo ancora aspettare":
"Tutti gli indicatori mostrano come il secondo trimestre dovrebbe avere ancora un segno congiunturale negativo del Pil" aveva detto in mattinata il ministro del Lavoro Enrico Giovannini spiegando però che "ora ci sono indicatori di fiducia e ordinativi positivi" e per "il terzo e quarto trimestre" è previsto un "segno congiunturalmente positivo".
Sulla stessa lunghezza d’onda l’Ue: "I dati sul Pil - dice un portavoce della Commissione - non sono una sorpresa, sono in linea con le ultime previsioni di primavera. L’Italia ha ancora più bisogno di trovare la strada per la crescita, e per farlo deve mantenere il passo delle riforme economiche".
E così nel secondo trimestre dell’anno, il Pil è diminuito dello 0,2% rispetto a gennaio-marzo e del 2% nel confronto con lo stesso periodo del 2012, con una variazione acquisita per il 2013 è pari a -1,7 per cento (il calo dell’economia italiana a fine anno se il Pil rimanesse immobile per tutto il secondo semestre). Il calo congiunturale, spiega l’Istat, è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Giusto per fare un raffronto, nello stesso periodo, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell’1,4% sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito.
Saccomanni, riforma tasse casa entro 31 agosto. Il ministro dell’Economia è tornato sulla questione dell’Imu. "Abbiamo reperito fondi per la sospensione della rata a giugno, stiamo lavorando per presentare la riforma complessiva entro il 31 agosto", ha detto Saccomanni. Alla domanda su tares e catasto ha risposto: "Cerchiamo di allargare perimetro per soluzione complessiva".
Debiti della Pa. Sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione il ministro stima poter mettere in campo "ulteriori 10 miliardi di euro entro fine anno, per un totale di 30 miliardi quest’anno, e 20 all’inizio dell’anno prossimo. Poi le cose possono anche andare meglio, ma credo che questa sia una cifra realizzabile". "Non sarà facile ridurre il peso del debito sul Pil: bisognerà vedere se sarà possibile accelerare la caduta utilizzando le dismissioni", ha aggiunto.

CALO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE
MILANO - Ventiduesimo calo consecutivo - su base tendenziale e quindi sull’anno precedente - per la produzione industriale italiana che a giugno segna un -2,1% sul 2012. Nell’intero semestre il sistema Italia ha quindi perso il 4%, eppure a giugno l’Istat ha registrato un timido +0,3% rispetto a maggio. Tira un sospiro di sollieve, invece, il settore dell’auto che rispetto allo scorso anno mette a segno un balo del 7,4% che serve a mitigare il -6,4% registrato nei primi sei mesi del 2012.
Nel dettaglio, a giugno, la lieve crescita congiunturale della produzione industriale è stata trainata dai comparti produttori di beni intermedi (+1,6%) e di beni strumentali (+1%), mentre diminuzioni si rilevano per i beni di consumo (-1,2%) e per l’energia (-0,1%). Nell’ambito della manifattura, i maggiori incrementi congiunturali si sono registrati per i settori degli articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+4%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+2,3%).
Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a giugno 2013, diminuzioni tendenziali in tutti i comparti. Calano in modo significativo l’energia (-7,1%) e, in misura minore, i beni di consumo (-3,3%), mentre registrano una flessione più contenuta i beni intermedi (-0,5%) e i beni strumentali (-0,2%). Nel confronto tendenziale, a giugno 2013, i settori in maggiore crescita sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,8%) e della fabbricazione di mezzi di trasporto (+2,2%); quello in maggiore diminuzione è la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,2%).
(06 agosto 2013)

MASSIMO RIVA

’’Un record negativo mai registrato. Ma il governo è fiducioso sui prossimi mesi, con le elezioni in Germania e con la ripresa statunitense’’. Il commento di Massimo Riva

QUALCHE RIPRESA A GIUIGNO NELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE, SECONDO TRIMESTRE FONDO DEL POZZO, COME SI RIESCE A RISALIRE. MOLTO DIPENDE DA SIT INDUSTRIALE, IN EUROPA DOPO ELEZIONI TEDESCHE. RESTO DEL MONDO: RIPRESA AMERICANA DOVREBBE AIUTARE NS ESPORTAZIONI. RESTO DEL MERCATO COLLEGATO A DOMANDA DOMESTICA E SEGNALI NON CE NE SONO. SU QS PUNTO DEVE BATTERE GOVERNO. PRELIEVI SU REDDITI DA LAVORO E IMPRESE.

PIAZZA AFFARI
MILANO - Piazza Affari si mette alle spalle la condanna di Berlusconi e chiude in lieve calo una seduta fiacca, iniziata, peraltro, sotto buoni auspici in scia all’esito del vertice tra Palazzo Chigi e Bankitalia di ieri secondo cui "la ripresa è vicina" e il Paese "è a un punto di svolta". E in effetti sembrano crederci anche gli investitori internazionali: lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund che misura il rischio del debito italiano è in calo sotto quota 255 punti, ai minimi da inizio giugno. Sulle mosse degli investitori, però, pesano i dati sul Pil del secondo trimestre (-0,2% su base congiunturale, -2% rispetto al 2012) e quelli sulla produzione industriale che ha fatto registrare il ventiduesimo calo congiunturale consecutivo. Con la Ue che dice: "L’Italia deve ancora trovare la ricetta della crescita".
A Milano, quindi, Piazza Affari chiude in calo dello 0,44%, nonostante i buoni conti di Unicredit. Nel resto del Vecchio continente, Londra cede lo 0,23%, Francoforte retrocede dell’1,17% e Parigi scende dello 0,43%. Tra i singoli titoli pesante Pirelli dopo la semestrale di ieri, mentre continua a guadagnare terreno Mediaset. L’euro chiude in rialzo sopra 1,33 dollari. A condizionare le Borse europee è anche il calo di Wall Street nonostante i positivi dati sul deficit commerciale Usa, che a giugno scende ai minimi da quasi 4 anni. Il Dow Jones cede lo 0,6% come lo S&P 500, mentre il Nasdaq perde lo 0,8%.
In Asia, intanto, continua l’ottovolante di Tokyo che dopo aver ceduto l’1,4% nella prima seduta della settimana, oggi ha recuperato l’1%: il listino giapponese resta quindi appeso all’andamento dello yen che oggi è arretratro nei confronti del dollaro spingendo i titoli dell’export. Sul fronte delle materie prime, battuta d’arresto dell’oro. Il metallo prezioso con consegna immediata, che ieri era tornato sopra quota 1300 dollari, ora torna a scendere: perde oltre l’1% a 1286 dollari. In ribasso anche il petrolio: il greggio Wti scende sotto quota 106 dollari al barile.
(06 agosto 2013)

CORRIERE.IT - L’OTTIMISMO DI SACCOMANNI

La recessione è finita? «Credo di sì, credo che tra questo trimestre e il quarto trimestre l’economia entrerà in ripresa: siamo tecnicamente in quello che si chiama punto di svolta del ciclo». La dichiarazione è forte e viene dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, a Sky Tg24.
«PESSIMISTICHE IPOTESI DI FLESSIONE»- Il ministro ha giudicato «troppo pessimistiche» le stime, tra cui quelle del Fondo monetario internazionale e della Banca d’Italia, che prevedono un flessione del Pil vicina al 2% nell’intero 2013. Per Saccomanni, queste stime «risentivano della stasi politica ed economica che c’era fino a maggio» e «poi è stato sottovalutato l’effetto delle misure di rilancio economico che il Governo ha messo in campo, come ad esempio il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione».
«IMU E IVA, SOLDI NON CE NE SONO»- Il ministro poi si sofferma sull’abolizione dell’Imu e il blocco dell’aumento dell’Iva: «I soldi non ci sono. Nel senso che aAbbiamo detto più volte che non vogliamo incrementare ulteriormente il debito dello Stato e non vogliamo aumentare le tasse». Saccomanni ha spiegato che «bisogna accettare il peso politico di fare delle scelte di priorità». E sui debiti nei confronti della Pubblica Amministrazione, il ministro stima poter mettere in campo «ulteriori 10 miliardi di euro entro fine anno, per un totale di 30 miliardi quest’anno, e 20 all’inizio dell’anno prossimo. Poi le cose possono anche andare meglio, ma credo che questa sia una cifra realizzabile».

CADUTA PIL - CORRIERE.IT
Il secondo trimestre del 2013 è l’ottavo consecutivo in cui si registra un calo del Pil. Lo comunica l’Istat ricordando che un’analoga situazione non si è mai registrata dall’inizio delle serie storiche, nel primo trimestre 1990. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito.
L’ANNO IN CORSO - L’ultimo trimestre con il segno più è stato il secondo del 2011, quando era salito dello 0,1% sul periodo precedente. Mentre il calo del Pil a metà anno è dell’1,7%. È quindi già superata la previsione del governo che nelle stime ufficiali prevede un -1,3%.
LA COMMISSIONE UE - I dati sul pil «non sono una sorpresa, sono in linea con le ultime previsioni di primavera di Bruxelles», e dicono che «l’Italia ha ancora più bisogno di trovare la strada per la crescita, e per farlo deve mantenere il passo delle riforme economiche»: così un portavoce della Commissione Ue.

IL SOLE SU SACCOMANNI
Il secondo trimestre del 2013 è l’ottavo consecutivo in cui si registra un calo del Pil. Lo comunica l’Istat ricordando che un’analoga situazione non si è mai registrata dall’inizio delle serie storiche, nel primo trimestre 1990. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito.
L’ANNO IN CORSO - L’ultimo trimestre con il segno più è stato il secondo del 2011, quando era salito dello 0,1% sul periodo precedente. Mentre il calo del Pil a metà anno è dell’1,7%. È quindi già superata la previsione del governo che nelle stime ufficiali prevede un -1,3%.
LA COMMISSIONE UE - I dati sul pil «non sono una sorpresa, sono in linea con le ultime previsioni di primavera di Bruxelles», e dicono che «l’Italia ha ancora più bisogno di trovare la strada per la crescita, e per farlo deve mantenere il passo delle riforme economiche»: così un portavoce della Commissione Ue.

SOLE SU RIUNIONE DEL 5/7 SEGNALI DI RIPRESA
Si confermano segnali di miglioramento per l’economia ma c’è la necessità di consolidarli. È quanto è emerso - secondo fonti Bankitalia - durante l’incontro fra il premier Enrico Letta, il ministro Fabrizio Saccomanni e il Governatore Ignazio Visco a Palazzo Chigi. Si confermano i segnali di miglioramento del ciclo economico; gli indicatori di acquisto sono positivi per l’industria e c’é la necessità di consolidare questi segnali. Segnali di ripresa dell’economia italiana che «sono reali» e «sono necessarie politiche di continuità con le scelte fatte» per favorire la crescita. Si sarebbe, dunque, ad un punto di svolta, ma la ripresa sarà graduale. «La ripresa - si aggiunge - è figlia
anche della stabilità sui mercati». La colazione di lavoro è stato utile per fare il punto sulla situazione economico-finanziaria anche in vista dei provvedimenti allo studio del governo.
Banche solide, ma persistono aree di difficoltà
Le banche italiane sono solide, ma nel sistema persistono aree di difficoltà. Per questo Bankitalia è attenta alla dotazione di capitali. Si é infine ragionato sull’unione bancaria europea in vista del semestre di presidenza italiano dell’Unione che si intende debba diventare un semestre di stimolo per il percorso verso l’unione bancaria Ue.

Su Mps Bruxelles sbaglia
Su Mps Bruxelles sbaglia. Nel contenzioso sulla vicenda Montepaschi, si é convinti della bontà e correttezza della posizione italiana. Insomma sul caso Mps «è opinione comune» che la tesi sostenuta dall’Italia in Europa sia corretta e che «sia in errore Bruxelles».
Colaninno: evitare crisi politica disordinata che potrebbe vanificare i segnali di ripresa dell’economia
Secondo Matteo Colaninno, responsabile Economia del Partito Democratico, «va fatto tutto il possibile per evitare al paese situazioni di crisi politica disordinata e incontrollata che potrebbero immediatamente vanificare i segnali positivi di ripresa economica emersi anche oggi nel vertice di Palazzo Chigi. Al netto dei fatti politici che si svilupperanno nel breve termine, a questo punto, la prosecuzione del Governo di servizio dovrà concentrare tutti gli sforzi su misure concrete a favore dell’economia, del lavoro e delle imprese».
Letta ha avuto anche un colloquio con Epifani
Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, ha lasciato palazzo Chigi dopo aver incontrato il premier Enrico Letta. Il colloquio é durato poco più di mezz’ora.

SU DEBITI PAGATI DALLO STATO ALLE IMPRESE (SOLE)
Lo Stato ha già pagato ai creditori delle pubbliche amministrazioni più di 5 miliardi di euro. E per il 2013 ne ha messi a disposizione degli enti debitori più di 17 miliardi su un totale di 20. Una percentuale superiore all’85 per cento dell’intero stanziamento. Lo comunica il ministero dell’economia in una nota.
Nell’ambito del monitoraggio sullo stato di attuazione dal decreto legge 35/2013, dal 22 luglio scorso il ministero dell’economia e delle finanze rende disponibili le informazioni sull’avanzamento dei trasferimenti di risorse dallo stato agli enti debitori e sui pagamenti che questi effettuano ai propri creditori.
Poiché il pagamento alle imprese dei crediti certificati é a carico delle singole amministrazioni debitrici, il governo, attraverso il Mef, garantisce alle amministrazioni centrali e locali le risorse necessarie a far fronte ai propri debiti attraverso diversi strumenti: anticipando finanziamenti, creando spazi di disponibilità finanziaria sul patto di stabilità e disponendo deroghe al patto di stabilità interno per specifiche categorie di spese per investimento. La pubblicazione regolare dei dati del monitoraggio ha lo scopo di promuovere l’attuazione del decreto e di dare conto delle azioni volte a far pervenire alle imprese gli importi per i quali sono creditrici nei confronti della pubblica amministrazione quanto più celermente possibile.
I dati pubblicati oggi aggiornano le cifre relative ai trasferimenti dallo stato agli enti debitori e per la prima volta forniscono una stima dei pagamenti effettuati dagli enti ai soggetti creditori. Complessivamente, tra spazi finanziari e liquidità immessa per pagare i debiti scaduti, il dl Prevede di assegnare agli enti debitori 20 miliardi: ad oggi lo stato ne ha messi a disposizione degli enti debitori 17.020. Una percentuale superiore all’85 per cento dell’intero stanziamento.
In particolare, per l’anno 2013 lo stato ha reso disponibili agli enti locali 6.611 Milioni di euro su 6.800 (Oltre il 97 per cento). Per le regioni e le province autonome, sui 10.200 Milioni previsti dal dl sono stati resi disponibili 7.409 Milioni (più del 72 per cento). Sulle anticipazioni per debiti sanitari, su 5.000 Milioni di euro totali da erogare dallo stato alle regioni ne risultano assegnati 3.332, Ossia il 66%. Per abruzzo, campania, emilia-romagna, lazio, liguria, molise, piemonte, puglia, toscana, umbria e veneto l’importo é stato erogato nella sua interezza. La basilicata, la lombardia e le marche non hanno richiesto l’accesso ad alcuna anticipazione.
Per i debiti non sanitari sono stati anticipati 1.438 Milioni di euro sui 2.528 Milioni stanziati nel 2013 (il 57% del totale). Alla fine di luglio, le regioni lazio, liguria, molise, piemonte e toscana avevano già percepito il 100 per cento degli importi.
Per i ministeri è da sottolineare che ai 500 milioni di euro stanziati si siano aggiunti 180 milioni per un totale di risorse disponibili per il pagamento di debiti di oltre 680 milioni. Grazie anche ai dati forniti dall’unione delle province italiane (sull’impiego degli spazi finanziari resi disponibili sul patto di stabilità interno) e dalla cassa depositi e prestiti s.P.A. (Sulla certificazione dell’impiego delle anticipazioni di cassa ricevute da comuni e province) é oggi possibile effettuare una prima stima dell’importo effettivamente versato ai creditori delle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche in pagamento di debiti scaduti: più di 5 miliardi sui 20 stanziati dal d.L. 35/2013 Per l’anno in corso. Questa stima non tiene conto degli importi già pagati dagli enti locali e dalle regioni grazie agli spazi finanziari resi disponibili sul patto di stabilità interno.