Monica Perosino, La Stampa 5/8/2013, 5 agosto 2013
La Svezia che vende i dati personali dei propri cittadini– Che i dati personali vengano passati ad agenzie pubblicitarie e di marketing è prassi
La Svezia che vende i dati personali dei propri cittadini– Che i dati personali vengano passati ad agenzie pubblicitarie e di marketing è prassi. Ma che siano venduti da enti governative all’insaputa dei cittadini un po’ meno. Soprattutto in Svezia, patria della trasparenza amministrativa che rivela un’inchiesta del «Dagens Nyether» - si sarebbe macchiata di una condotta tutt’altro che trasparente: la vendita di dati personali di cittadini inconsapevoli. Almeno tre i casi: l’agenzia statale dei trasporti, quella delle entrate e il National Board of Student Aid, ente del ministero dell’Educazione, che si occupa di tutti gli aiuti finanziari agli studenti svedesi. Solo il guadagno dell’Agenzia per i Trasporti arriva a 30 milioni di corone all’anno (circa 3,5 milioni di euro). Chiunque studi, abbia avuto un figlio, registrato un marchio o fatto un abbonamento ai mezzi pubblici rischia di essere stato «venduto». Ogni singolo «record» vale due centesimi, ma il prezzo si abbassa se ne vengono acquistati di più. In Svezia c’è una legge per cui i dati possono essere usati in base al principio del pubblico accesso alle informazioni, chi non vuole rientrare tra i cittadini «spiati» deve farne richiesta. Certo, sempre che ne sia mai venuto a conoscenza.