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 2013  agosto 02 Venerdì calendario

COSTI TROPPO ALTI PER ESTRARRE PETROLIO

I deludenti risultati di Royal Dutch Shell sono in parte il riflesso di una forma mentis ormai superata. Per lungo tempo, le major petrolifere sono state ossessionate dal tasso di rimpiazzo delle riserve (Rrr), dalla crescita della produzione e dagli utili. Ma la decisione del colosso energetico anglo-olandese di rivedere gli obiettivi di produzione dimostra che la società si sta facendo più saggia. Il calo da 3,6 miliardi di dollari nei profitti, causato dall’aumento dei costi di rimpiazzo delle riserve rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, non è piaciuto affatto agli investitori. In Borsa a Londra le azioni di Shell sono arrivate a perdere il 5% del valore, bruciando in un istante 10 miliardi di dollari di capitalizzazione in Borsa. Il colpo più duro per Shell è stato la diminuzione di 2,1 miliardi nei settori delle esplorazioni upstream e della produzione, per lo più determinata dalla riduzione dei profitti nello shale gas americano. In questo trimestre, inoltre, Shell è stata anche costretta ad affrontare costi di trivellazione insolitamente elevati, oltre a fluttuazioni valutarie e interruzioni della produzione in Nigeria.

Per le grandi compagnie petrolifere sono tempi duri e Shell non è la sola major dell’energia ad aver strapagato l’ingresso nel boom dello shale Usa. Ma l’aumento dei costi e il calo dei profitti mettono in luce i pericoli in cui si può incorrere preferendo la produzione agli incassi. Nel frattempo, Shell ha deciso di abbandonare il progetto di portare la produzione giornaliera dai 3,3 milioni di barili del 2012 a 4 milioni di barili entro il 2017-2018, concentrando l’attenzione sulla redditività. Questo cambio di rotta è la risposta di Shell ai grandi cambiamenti del panorama energetico mondiale. Dieci anni fa, concentrarsi sull’accantonamento di riserve era una mossa che aveva senso. Gli investitori erano interessati alle aziende che garantivano di non essere in futuro costrette a diminuire la produzione. Inoltre, le possibilità per i big petroliferi di ampliare riserve erano numerose, mentre il costante incremento dei prezzi del petrolio assicurava la redditività. Oggi, tuttavia, il sempre maggiore numero di produttori di petrolio ha tagliato fuori le major occidentali da gran parte delle trivellazioni a basso costo.