Massimo Gaggi, Corriere della Sera 1/8/2013, 1 agosto 2013
RIFORMA USA. LA RICCHEZZA SI CALCOLA COSI
È arrivata, finalmente, l’attesa revisione dei criteri di calcolo del Pil americano e la nuova serie storica che considera anche le spese di ricerca delle aziende e i film e i «serial» televisivi di successo (e quindi replicabili) come investimenti: ricchezza aggiuntiva del Paese, quindi. Le pellicole celebri gonfiano il Pil, come le canzoni di Lady Gaga. «Reality show» e trasmissioni giornalistiche no.
Inserire economia della conoscenza e proprietà intellettuale nel Pil è importante concettualmente, ma non sposta di molto i grandi numeri dell’economia Usa. Certo, la tentazione è quella di vedere se i successi dello schermo hanno avuto un impatto. Il 2009, anno di Pil che, dopo la revisione, è più alto, è anche l’anno di Avatar: film costato molto ma anche campione d’incassi. Mentre nel 1980 de I cancelli del cielo, grande «flop» di Michael Cimino, il Pil scende a precipizio. Nel vecchio come nel nuovo sistema. Ma vuol dire poco: nella revisione la ricerca industriale vale 314 miliardi di dollari, lo spettacolo appena 70. Gli incassi dei film si misurano in centinaia di milioni, un solo farmaco incassa in un anno diversi miliardi.