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 2013  luglio 30 Martedì calendario

DA GIONA ALLA NASA NEL VENTRE DELLA BALENA C’E’ IL MONDO INTERO

Una recente scoperta, pubblicata nel 2009 sulla rivista PLosO­ne, ha confermato l’ipotesi che i più antichi antena­ti degli attuali cetacei avevano origini terrestri. Nessun animale di mare è così profondamente legato alla terra, e all’uomo, del­la balena. Tanto da dare vita a un vero immaginario mitologi­co, leggendario, letterario, cinematografico e scientifico, dal bi­blico Giona ad Ariosto, da Pinoc­chio alla Nasa (dove lo sperma­ceti del capodoglio è usato per gli strumenti di massima preci­sione). La balena - da quando l’uomo ne fe­ce un demone fatale fino ai tentativi odier­ni di salvarlo dall’estinzio­ne - costitui­sce un mon­do, orbe terrac­queo, che na­sconde miste­ri, paure, ossessioni. Un mondo che Philip Hoare, giornalista inglese della BBC, ha esplorato in un libro meraviglio­so, Leviatano, ovvero la balena (Einaudi) - reportage di viaggio, saggio storico, trattato di (cripto) zoologia, antologia letteraria ­dal quale si viene a sapere che:
SIMBOLO SESSUALE D.H. Lawrence definì il capodoglio, in inglese Sperm Whale, «l’ulti­ma essenza fallica dell’uomo bianco».
IL PRESIDENTE J.F. Kennedy collezionava denti di balena in­tagliati, che teneva nella Sala Ovale, alla casa Bianca. Nel ’63 Jacqueline commissionò un dente istoriato con il sigillo presi­denziale, che voleva regalare al marito a Natale. Ma JFK fu ucci­so il 22 novembre. La First Lady la sera prima del funerale mise il regalo nella bara. Un gesto che rimandava ai re medievali, sepol­ti coi simboli del loro potere, e consacrati con olio di balena.
AFFARI MILIARDARI Fra i pirati più spietati del Novecento nella caccia (illegale) alle balene, spic­cò Aristotele Onassis, futuro ma­rito di Jacqueline Kennedy, la cui flotta depredò per anni le aree protette.
CACCIA SACRA I ramponieri, in età “classica” (prima degli arpio­ni a testata esplosiva), uccideva­no le balene trafiggendone con la lama cuore e polmoni. Prima di morire, dallo sfiatatoio, esce uno spruzzo di acqua mista a sangue. E uno dei soldati gli col­pì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua (Giovan­ni,19,31).
BUSINESS(COLOSSALE) Le bale­ne sono state una miniera ine­sauribile di materie prime, da cui si è ricavato: olio per illumi­nazione, candele, margarina, li­noleum, sapone, lubrificanti, vernice, inchiostri, profumi, cuoio, alimenti per animali, cor­de di racchette, corsetti per si­gnore, tasti di pianoforte...
PRIMA DI MOBY DICK Fra i testi consultati da Melville per il
Moby Dick , il più curioso è un ar­ticolo uscito nel 1839 sul Knic­kerbocker Magazine di Jeremy Reynolds, esploratore eccentri­co convinto che la Terra fosse ca­va e amico di Edgar Allan Poe, dal titolo Mocha Dick, o la bale­na bianca del Pacifico.
DOPOMOBYDICK Melville dedi­cò il Moby Dick a Nathaniel Hawthorne, del quale aveva una stima immensa. La risposta di Hawthorne, oggi smarrita, che fu il primo a leggere il roman­zo, è una delle grandi lettere per­dute della letteratura universa­le. Comunque, dal punto di vi­sta commerciale Moby Dick , uscito nel 1851, fu un insuccesso. L’edizione inglese era trop­po costosa, e fu anche censura­ta. Quella americana non esaurì neppure la prima tiratura di 3mi­la copie, e quelle invendute fini­rono distrutte in un incendio del magazzino della casa editrice. Oggi Moby Dick è uno dei due­tre libri più importanti scritti dall’uomo.
IL MALE E IL MARE Il pittore William Turner (1775-1851), che raffigurò celebri caccie alla balena, che Melville adorava, per dipingere una Tempesta di neve sul mare si fece legare all’a­l­bero di un veliero.
LA ROTTA DELLA SCIENZA La scoperta del leggendario pas­saggio a Nord Ovest, infine con­quistato nel 1906, fu facilitata enormemente dalle baleniere che nel corso del XIX secolo si spinsero sempre più a Nord.
LA ROTTA DELLA FEDE Furono le baleniere, fra XVIII e XIX seco­lo, a fare da apripista alle missio­ni di evangelizzazione nei mari del Sud.
SEGRETI SOTT’ACQUA Benché le balene esistano da prima del­la comparsa della nostra specie, per l’uomo sono da sempre un mistero, ecco perché ne abbia­mo fatto un mostro (nonostante sia un animale timido). Fu solo dopo aver visto la Terra dallo spazio che si riuscì a riprendere per la prima volta, nel 1984, una balena sott’acqua. «Abbiamo scoperto com’era fatto il mondo prima di scoprire com’erano fat­te le balene».
MOSTRI DEGLI ABISSI L’unico nemico del capodoglio, a parte l’uomo (notoriamente il preda­tore più feroce del pianeta), è il calamaro gigante. Architeuthis dux. Nel 1880 un esemplare di 18 metri fu catturato a Island Bay. Ma durante i suoi viaggi sul­la baleniera Charles W.
Morgan, fra 1849 e 1853, Nelson Cole Haley so­stenne di aver­ne visto uno, al largo delle coste della Nuova Zelan­da, che misu­rava cento me­tri.
NELLA PAN­CIA «Trovarsi nel ventre del­la balena è un’idea confortante e piacevo­le... Escluso l’esser morti, è lo sta­dio finale e inarrivabile di irre­sponsabilità» (George Orwell, 1940).
EPICA Per il film Moby Dick gira­to nel 1954 da John Huston, Ray Bradbury lesse il libro nove vol­te, scrisse 1500 pagine di copio­ne da cui poi ricavò le 150 della sceneggiatura finale. «Terminai in preda a una grave depressio­ne», confessò.
LEVIATANI ROSSI Nel 1972 i ter­roristi anticapitalisti della ban­da Baader-Meinhof si diedero nomi in codice tratti da MobyDi­ck (Andreas Baader, il «capita­no» della RAF, era proprio Achab), eleggendo a bersaglio il mostro del mito melvilliano, da loro equiparato al leviatanico Stato di Thomas Hobbes.
VINCITRICE Anche se i commen­tatori omettono di farne cenno, e il lettore tende a dimenticarlo, c’è un altro superstite nel libro di Melville, oltre al «narratore» Ismaele. La Balena.