Ettore Bianchi, ItaliaOggi 27/7/2013, 27 luglio 2013
MOLTI SOLDI DALLA CARTA TOILETTE
Con la carta igienica e i fazzoletti di carta si può continuare a macinare ricavi e profitti. La lezione viene dalla Svezia, dove la multinazionale Sca (Svenska cellulosa), numero uno europeo del settore, distribuisce lauti dividendi agli azionisti e continua a programmare investimenti. Alla faccia della crisi globale.
Gli ultimi dati finanziari, relativi al primo semestre, riferiscono di un incremento delle vendite pari al 12% su base annua e di un utile operativo a +11%, anche se il profitto netto è rimasto pressoché stabile.
In un anno il titolo, scambiato alla borsa di Stoccolma, ha guadagnato il 60%, portando la capitalizzazione della società a 14,2 miliardi di euro, il massimo storico. Gli analisti sono inclini all’ottimismo: secondo Morgan Stanley, gli utili del gruppo saliranno mediamente del 19% all’anno fino al 2015. È la migliore performance attesa nel comparto. Per le azioni di Sca i rialzi potrebbero proseguire, con il potenziale di un +30%, o anche oltre, nel corso dei prossimi 12 mesi.
Questi risultati sono il frutto di un’attenta programmazione, che ha visto l’azienda protagonista di un cambio di direzione nell’ultimo biennio. Sca ha ceduto tutte le fabbriche di imballaggio per concentrarsi sugli asciugatutto, sulla carta igienica, sui pannolini e sulle salviette igieniche. Un notevole rafforzamento si è avuto grazie all’acquisizione delle attività europee della rivale americana Georgia Pacific, di cui fa parte il marchio di carta igienica Lotus. In Francia l’operazione includeva anche l’impianto produttivo di Gien, nel Centronord del paese, con il passaggio dei dipendenti d’Oltralpe da 750 a 2.750 e l’aumento delle fabbriche da due a sei.
In realtà, come sottolinea un esperto della banca giapponese Nomura, Sca, più che un fabbricante di carta, ora viene classificato tra gli attori del largo consumo come Procter & Gamble, Unilever e L’Oréal, che però in borsa sono molto più forti. Il gruppo svedese ha ancora molta strada da fare per raggiungere i livelli di quei colossi, ma la percezione degli investitori è già cambiata. Così, in tre anni, la quota di capitale in mano agli stranieri è salita dal 41 al 56%. Ciò non toglie che il primo azionista, presente da mezzo secolo e che detiene attualmente il 29% dei diritti di voto, sia svedese: si tratta del fondo Industrivarden. Proprio questa stabilità è considerata una delle chiavi del successo.
A livello internazionale Sca guarda con interesse ai mercati del Brasile e della Cina, dove non sono escluse acquisizioni. Però l’interesse principale rimane concentrato sull’Europa dove, grazie alle politiche di marketing, vi sono ampie opportunità di sviluppo. Si punta a guadagnare terreno sui concorrenti nel segmento della carta igienica, a utilizzare il marchio Lotus per altri prodotti, a scommettere sui prodotti contro l’incontinenza in una società che invecchia. Inoltre l’integrazione con Georgia Pacific porterà a notevoli economie di scala e al miglioramento ulteriore dei margini. A livello mondiale l’obiettivo di Sca è un risparmio di 500 milioni di euro nell’arco di tre anni.