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 2013  luglio 28 Domenica calendario

UNA APP SCALZA GUTENBERG E LA BIBBIA DIVENTA DA RECORD

NEW YORK - JOHANNES Gutenberg ci mise dal 1450 al 1454 per stampare 180 copie della sua Bibbia, che cambiò il mondo. A Bobby Gruenewald sono serviti pochi mesi per creare la sua edizione e cinque anni per metterne in circolazione 100 milioni di esemplari.
ED È la seconda rivoluzione per il libro sacro, quella dell’era di Internet. La nuova versione da record è infatti un’app gratuita che si chiama YouVersion, creata da una delle tante chiese evangeliche che animano il panorama americano. Ma LifeChurch Tv ha una caratteristica che la rende speciale: porta avanti una “missione digitale”, ovvero usa la Rete per diffondere il messaggio cristiano. Fondata ad Oklahoma City nel 1996 da ex uomini d’affari conquista subito un ruolo decisivo, diventando una sorta di dipartimento informatico per le altre comunità, con tanto di video postati su Youtube.
Bobby Gruenewald ha i capelli biondi, porta sempre jeans sdruciti, magliette colorate e scarpe da tennis, più che un uomo di chiesa sembra uno di quei programmatori che fanno la fortuna della Silicon Valley. E in questo caso l’abito fa il monaco. Per LifeChurch, con cui lavora dal 2001, inizia mettendo a punto un programma per costruire una parrocchia dentro il mondo virtuale di Second Life, quando questo sembrava il futuro. Come spesso accade alle cose che cambiano il mondo la sua Bibbia 2.0 parte da una considerazione elementare: «Ho pensato di fornire a tutti uno strumento che li potesse aiutare nell’uso di un oggetto affascinante ma complesso come la Bibbia. E poi l’ho voluto gratis perché viviamo in un’epoca nella quale i ragazzi non spendono 99 cents per le loro canzoni preferite e noi volevamo che tirassero fuori dei soldi per un libro che faticano a comprendere», dice al New York Times che mette in prima pagina la storia.
YouVersion offre 600 diverse traduzioni, in quattrocento lingue differenti. Non c’è idioma parlato in un qualsiasi remoto angolo del pianeta che resti fuori dal suo vocabolario: dall’inuit ai dialetti di alcune tribù amazzoniche.
Ci sono poi tutte le differenti versioni che nel corso dei secoli sono state redatte dalle varie ramificazioni religiose: da quelle più comuni ortodossa, cristiana, cattolica, evangelica, sino alle più rare. C’è quella usata da una setta ultraortodossa e minoritaria di ebrei che considera Gesù il Messia e quella adottata da una ultra moderna congregazione americana che ha trasformato il testo sacro in una sorta di romanzo pop. C’è tutto. Ed inoltre come accade ai libri digitali ci sono possibilità che la versione tradizionale non può offrire ai lettori. Le pagine possono essere selezionate per temi, possono venire sottolineate in modo da renderne più facile lo studio, diverse traduzioni o interpretazioni possono essere messe una di fianco all’altra. I caratteri e le font vengono cambiate con facilità, la ricerca è ovviamente rapida e semplificata al massimo.
«È un’innovazione utilissima, ha cambiato radicalmente il nostro modo di leggere la Bibbia», assicurano entusiasti i fedeli clienti. E una giura: «Da quando l’ho scaricata quattro anni fa, il mio amato vecchio volume non si è mai più spostato dal comodino».
E sono sempre di più le chiese che ne consigliano l’uso durante le funzioni, perché «così è più semplice seguire quello che accade durante la celebrazione». Il successo è inarrestabile, tanto che famosi predicatori come Rick Warren l’hanno adottata e ne sponsorizzano l’utilizzo.
Fama che significa anche soldi per le casse della LifeChurch che ha visto salire a 60 milioni le donazioni negli ultimi anni. Dollari che verranno in parte reinvestiti nella progettazione di altre novità: già in cantiere una versione per bambini. Numeri che portano la chiesa evangelica al livello delle più famose start up della Silicon Valley come Instagram: «Non sono molti al mondo a potere raggiungere in un colpo solo 100 milioni di persone», deve ammettere un programmatore. Consapevole che è impossibile fare concorrenza alla parola di Dio.