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 2013  luglio 29 Lunedì calendario

ANSA-FOCUS/

Bus in scarpata:esperto,quel tipo guardrail a norma
Ma in Italia situazione drammatica,regolare 30mila km su 600mila
(ANSA) - ROMA, 29 LUG - «Come rappresentante di un ente terzo, posso dire che il tipo di guardrail presente su quel tratto autostradale, il New Jersey, è una barriera sicura, di livello massimo, che noi abbiamo certificata. Altra cosa è la situazione generale in Italia: in autostrada le barriere sono quasi tutte a norma, ma sulle strade provinciali, comunali, la situazione è tragica. Su 600mila chilometri, sono al massimo 30mila quelli in cui le barriere sono regolari». L’ingegnere Stefano Calamani, segretario generale dell’Aisico, l’associazione italiana per la sicurezza della circolazione, uno dei principali enti di certificazione, è un esperto in materia.
Sull’incidente avvenuto in Irpinia non si sbilancia. «Al momento non abbiamo elementi che indichino cause sicure e in ogni caso accertarle spetta all’inchiesta». Solo su un punto, interpellato, Calamani fornisce un’indicazione: se la barriera fosse montata bene e non piuttosto su un cordolo «ammalorato», cioè usurato. «Ho visto le foto - afferma - è direi che il cordolo non è ammalorato. Le barriere sono ancorate al cordolo con dei tiranti e se questi sono vecchi, la tenuta è molto più bassa. Ma non mi sembra sia questo il caso».
«Quando si verificano incidenti di questo tipo - spiega l’esperto - spesso si è in presenza di un urto anomalo. Le barriere sono strutturate per resistere fino a un certo carico di energia, dato da massa, velocità e angolo di impatto. Ma un conto è se arriva un autobus che impatta a una velocità di 80 chilometri l’ora con un’angolazione di 15 gradi, un altro se lo stesso mezzo arriva con un angolo di 80 gradi a 120 chilometri. In questo caso, è molto difficile che una barriera possa resistere».
«Dal primo gennaio 2011 - spiega Calamani - per le barriere è obbligatoria la marcatura europea. Per le barriere successive a quella data vengono effettuati test nei campi prova ufficiali, come il nostro, con prove standard che simulano impatti reali. Per le barriere di questo tipo le prove sono due: una con un’auto di 900 chili, a 100 km orari e angolo di 20 gradi rispetto all’asse della barriera. Un’altra con un mezzo pesante di 38 tonnellate, a 65 km orari e angolo di 20 gradi. Per le barriere installate prima del gennaio 2011, come quella del tratto autostradale dell’incidente, installata negli anni ’90, viene effettuata una verifica a posteriori, sulla base dei crash test effettuati e dei successivi rapporti di prova stilati in precedenza». E, al di là della specifica barriera presente sul tratto dell’incidente, quel tipo di guardrail, il New Jersey, è certificato. Ma in generale la situazione dei guardrail in Italia, «abbastanza regolare in autostrada, è spaventosa sul resto della rete, a causa della mancanza di fondi e di un decreto che ha recepito le norme Ue senza fissare un termine temporale per l’adeguamento». (ANSA).