Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  luglio 29 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL PULLMAN NELLA SCARPATA


REPUBBLICA.IT
Pozzuoli piange i 38 morti. Tra i feriti gravi anche bambini. La tragedia tra Monteforte Irpino e Baiano. Sfondato il guardrail e volo di 30 metri. Indiscrezioni sull’inchiesta: parti del sistema di trasmissione ritrovate lontane dallo schianto. Pm: valutiamo posizione di Autostrade. I passeggeri tornavano a Napoli da una gita. Letta lascia Atene, domani in Irpinia. Il cordoglio di Napolitano: "Ora più impegno per sicurezza"
AVELLINO - Tra le ipotesi di reato avanzate dalla Procura di Avellino per l’incidente sulla A16 che ha provocato la morte di 38 persone c’è anche la strage colposa. Lo ha detto ai cronisti il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, aggiungendo che ci sono già alcuni nomi sul registro degli indagati. Cantelmo ha mantenuto il riserbo su quante e chi siano le persone sulle quali in queste ore si sta soffermando l’attenzione degli inquirenti. Sono almeno 38 le persone che hanno perso la vita (39, secondo le parole del ministro dei trasporti e infrastrutture, Maurizio Lupi) e dieci feriti nell’incidente avvenuto ieri sera intorno alle 20.30 su un viadotto della A16 Napoli-Canosa, nella zona di Monteforte Irpino (Avellino). Un pullman con a bordo una cinquantina di persone, tra le quali numerosi bambini, è piombato su varie auto incolonnate, quindi ha sfondato il guardrail e con un volo di 25-30 metri è precipitato nella scarpata sottostante. Il Consiglio dei ministri è convocato oggi alle 18 per proclamare il lutto nazionale e domani mattina il premier Enrico Letta si recherà a Pozzuoli dove parteciperà ai funerali delle vittime. Letta, prima di ripartire da Atene, ha avuto un colloquio telefonico con il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia.
La gita. Il pullman, un Granturismo organizzato dalla società Mondotravel, era partito da Telese Terme (Benevento) ed era diretto nel Napoletano. I passeggeri venivano da Giugliano in Campania, Mugnano di Napoli e Marano ed erano stati tra l’altro a Pietrelcina, paese natale di Padre Pio, in provincia di Benevento. Si conoscevano quasi tutti e andavano spesso in gita. Tra le vittime c’è anche l’autista.
I feriti e l’obitorio. L’automezzo è spaccato in due. La parte superiore è un ammasso di lamiere contorte, quella inferiore è piegata. La cabina di guida è completamente distrutta, mentre diversi sedili sono stati strappati dall’urto e proiettati nella boscaglia. I feriti sono ricoverati, tutti in gravi condizioni, nell’ospedale di Avellino e di altri comuni limitrofi. Tra loro ci sono anche cinque bambini, due gravi, ricoverati al Santo Bono di Napoli. Nessuno dei genitori dei cinque piccoli è al capezzale dei propri figli, ha confermato il direttore medico di presidio dell’ospedale pediatrico Santo Bono, Carlo Maranelli. Potrebbero essere ricoverati in qualche ospedale tra Napoli, Salerno e Avellino oppure figurano tra le vittime. Tre feriti sono stati portati all’ospedale Cardarelli di Napoli: uno di loro, un uomo di 41 anni, è grave ed è in rianimazione. Gli altri due pazienti, uno di 51 anni e uno di 79, sono ricoverati in Chirurgia d’urgenza: hanno riportato diverse fratture.
Nell’urto con le sei automobili, prima di precipitare, il pullman ha provocato anche il ferimento di 9 persone che erano nelle vetture. Nessuna di queste é in gravi condizioni.
Le bare delle vittime sono state portate nella palestra della scuola media di Monteforte Irpino dove si sta procedendo al riconoscimento delle vittime. Molti i malori tra i parenti, chiamati a riconoscere corpi in alcuni casi difficilmente riconoscibili.
A Pozzuoli tre giorni di lutto. "Voglio manifestare di persona la mia vicinanza e quella di tutta Pozzuoli ai familiari delle vittime per questa immane tragedia che ha colpito la comunità puteolana. Intanto ho già proclamato tre giorni di lutto cittadino", ha annunciato il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, diretto alla camera ardente allestita per le vittime.
Un numero per avere notizie. Il Comune di Pozzuoli, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, ha attivato un numero telefonico per avere informazioni sull’incidente, sui funerali e per fornire eventuale sostegno psicologico ai familiari delle vittime. Lo fa sapere lo stesso Comune. Il
numero è: 081.8551000.
La dinamica. L’incidente è avvenuto subito dopo il casello di Avellino Ovest, sulla carreggiata in direzione Napoli, in un tratto in discesa dove già in passato c’erano stati sinistri molto gravi. L’autobus è arrivato in "velocità nei pressi di un rallentamento di traffico, nonostante - secondo la ricostruzione della società Autostrade - fosse segnalato sia dai pannelli a messaggio variabile che dal personale sul posto", e ha tamponato una serie di autovetture, finendo poi fuori strada sul viadotto Acqualonga. Sull’asfalto non sono state trovate tracce di frenate, una delle ipotesi è che ci sia stato un problema all’impianto frenante. Secondo fonti qualificate, l’autista avrebbe tentato di limitarne la velocità, non avendo più il controllo del mezzo, appoggiando il veicolo sulla barriera laterale destra già centinaia di metri prima del luogo da dove é precipitato, senza però riuscirci in modo significativo.
Testimoni invece parlano del possibile scoppio di un pneumatico. Il mezzo secondo una prima ricostruzione si è trascinato lungo una barriera di cemento ed ha poi sfondato il guardrail finendo nella scarpata da un’altezza di 25-30 metri, in una scarpata, in mezzo alla boscaglia, in una zona molto impervia.
Procura sequestrate le immagini. La Procura della Repubblica di Avellino ha sequestrato le immagini dell’incidente. Le immagini sono state riprese da telecamere fisse della società Autostrade per l’Italia dislocate lungo il percorso autostradale.
Porta aperta e parti del sistema di trasmissione persi per strada. A quanto pare l’autobus aveva la porta anteriore aperta o mancante, forse a causa di un precedente contatto, ha riferito l’operatore che, circa un chilometro prima, segnalava rallentamenti sull’autostrada. Inoltre, parti del sistema di trasmissione dell’autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove è precipitato e questo, sottolineano fonti vicine all’inchiesta, rende molto probabile che il mezzo fosse già danneggiato mentre percorreva un tratto in forte pendenza. Secondo alcuni testimoni, il bus viaggiava già sulla corsia d’emergenza prima di arrivare al punto in cui c’era il rallentamento. Sono state rilevate abrasioni sulla barriera laterale tra il chilometro 33,400 e 33,200 (800 metri prima) e ulteriori abrasioni sul muro di margine destro in calcestruzzo tra il chilometro 33,200 e 33,020 (400-300 metri prima). Altri indizi sono stati rilevati sulle barriere metalliche del margine destro tra il chilometro 33,020 e 32,780.
La scatola nera. La scatola nera e le immagini delle telecamere fisse presenti sul tratto della A/16 interessato dall’incidente sono state sequestrate dalla procura di Avellino che coordina le indagini. Il tratto autostradale tra Avellino Ovest e Baiano in direzione Napoli è stato chiuso per diverse ore per consentire i soccorsi.
L’inchiesta. La procura di Avellino ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. ’’Ci sono indagati’’ , ha detto il procuratore Rosario Cantelmo, senza spiegare chi è indagato e perché. Cantelmo precisa anche ai cronisti che l’autista del bus, di cui non é presente il nome nella lista dei deceduti ormai pubblica, era parente del proprietario della ditta da cui era stato affittato il bus.
Gli accertamenti giudiziari saranno finalizzati a far luce non solo su eventuali responsabilità dell’autista, che è morto nell’incidente, ma anche sulle condizioni tecniche del mezzo. Inoltre, sarà verificato il corretto segnalamento dei cantieri autostradali presenti nella zona. L’inchiesta potrà poi riguardare anche la qualità tecnica della barriera di protezione che è stata abbattuta dall’autobus. L’autobus andava ad una velocità elevata. La circostanza, secondo quanto si apprende, é stata riferita da diversi testimoni agli
investigatori e confermata dai primi rilievi. Gli uomini della Polstrada dovranno ora accertare se la velocità elevata sia dipesa dall’autista o da un problema al mezzo. ma le indagini sono a tutto campo: ’’Stiamo valutando anche la posizione della società Autostrade’’, ha detto il procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo.
Napolitano: "Inaccettabile sciagura". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha inviato un telegramma al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, per esprimere il suo cordoglio e invitare tutti a un maggiore impegno per la sicurezza stradale: "Questa inaccettabile sciagura richiama tutti, istituzioni e cittadini, a un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio. Agli interventi di adeguamento e manutenzione delle reti stradali e alle indispensabili attività di controllo e repressione deve affiancarsi una rinnovata consapevolezza di chi guida: il più scrupoloso e responsabile rispetto del codice della strada è essenziale per tutelare noi stessi, i nostri cari e il prossimo", scrive il presidente.
Il cordoglio internazionale. "Sono profondamente rattristato dalla notizia", scrive il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, in un messaggio al premier Letta, nel quale manifesta il suo "più sentito e sincero cordoglio" e la "più accorata partecipazione". "A nome mio e della Commissione europea - conclude - esprimo la nostra piena solidarietà alle famiglie delle vittime e gli auguri di pronta guarigione ai feriti. Vicino ai familiari delle vittime anche il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, che si dice "profondamente addolorato nell’apprendere la notizia dell’incidente di pullman che è costato la vita a tanti italiani - amici che tornavano a casa dopo un fine settimana passato insieme". Un messaggio di condoglianze è giunto ache dagli Usa. "A nome del governo degli Stati Uniti e del popolo americano esprimo le più sentite condoglianze per il tragico incidente stradale che ieri notte ha provocato la perdita di tante vite umane", si legge in un messaggio di condoglianze dell’ambasciatore Usa in Italia David Thorne, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un telegramma di condoglianze al capo dello Stato.
Le reazioni. Il premier Enrico Letta ha annullato questa mattina una visita privata all’acropoli di Atene in segno di lutto per la tragedia stradale avvenuta ieri sera in Irpinia: ’’È un giorno molto triste per
quanto accaduto ieri notte. Non ci sono parole’’. Il presidente del Consiglio, in missione in Grecia, proseguirà la sua agenda della mattinata con gli impegni ufficiali, che lo vedranno tra l’altro incontrare il primo ministro Antonis Samaras. Il presidente del Consiglio starebbe
valutando l’opportunità di fare un sopralluogo stasera sul luogo della tragedia. Lo si apprende da fonti di governo, che spiegano che la possibilità è legata a verifiche logistiche con le autorità locali. "Un pensiero commosso a nome mio e dell’intera Camera dei deputati" è stato dedicato dalla presidente della Camera Laura Boldrini all’inizio del suo intervento alla Cerimonia del Ventaglio. "Oggi pomeriggio la Camera renderà omaggio alle persone scomparse", ha annunciato. Lo sgomento e il dolore, ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha manifestato la sua vicinanza ai familiari delle vittime, non devono "trattenerci dal fare chiarezza sull’accaduto", affinché non si verifichino in futuro fatti del genere. Dello stesso avviso è il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri: "Quanto accaduto in Irpinia è terribile. Sono fatti drammatici. Bisognerà capire bene le dinamiche che hanno provocato l’incidente". "È un fatto drammatico in cui sono coinvolti molti bambini. Speriamo di riuscire a venirne a capo perché si tratta di un evento veramente tragico per tutti", ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione Giampiero D’Alia. Anche il ministro della Difesa, Mario Mauro, e il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, esprimono profondo cordoglio. "Siamo sconvolti da questa immane tragedia e siamo profondamente vicini ai familiari delle vittime così come ai feriti", si legge in una nota del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. ’’È una tragedia immane che strazia il cuore e ci lascia senza fiato. Porgo il mio più profondo cordoglio personale e la vicinanza di tutto il ministero dell’Ambiente ai familiari delle vittime di questa terribile sciagura’’, dice il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. "L’incidente di stanotte in Irpinia‬ è una tragedia dalla gravità inesprimibile. Penso ai familiari delle vittime, ai feriti, ai soccorritori", ha scritto su facebook il ministro della Cultura e del Turismo, Massimo Bray.
"Si tratta di uno dei più grandi disastri stradali mai avvenuti nel nostro Paese. Oggi è il giorno del dolore, ma sarà necessario al più presto accertare tutte le responsabilità che hanno reso possibile questa strage", sostiene il ministro campano alle Politiche Agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo. Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani esprime ’’il più sentito cordoglio e profonda vicinanza alle famiglie. Il loro dolore è il dolore della nazione’’. Ai social network affidano le loro manifestazioni di cordoglio Nichi Vendola (Sel) e Maria Stella Gelmini (Pdl).
Festa annullata per il Napoli. Il Napoli ha annunciato di aver annullato la festa prevista questa sera allo stadio San Paolo per la presentazione della squadra. Alle 19.30, prima dell’amichevole con il Galatasaray sarà osservato un minuto di raccoglimento in campo e sugli spalti.

INDAGINI
Sono a tutto campo le indagini sul terribile incidente costata la vita a 38 persone dopo che un pullman è precipitato da un viadotto nell’Avellinese. Tra le ipotesi di reato avanzate dalla procura di Avellino c’è anche quella di strage colposa, ha detto ai cronisti il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, aggiungendo che ci sono già alcuni nomi sul registro degli indagati.

Martedì i funerali: ci sarà Letta

"Il mezzo non era obsoleto" spiega Cantelmo riferendo che le indagini sono in corso per comprendere l’esatta dinamica dell’incidente. "Stiamo valutando anche la posizione della società Autostrade".
Il bus viaggiava a forte velocità e perdeva i pezzi
Gli inquirenti attribuiscono grande importanza alla verifica del sistema di sicurezza della barriera in calcestruzzo posta sul bordo laterale destro del viadotto. Cantelmo, che sta anche provvedendo a formalizzare il rilascio delle salme per il loro trasferimento, in serata, a Pozzuoli, ha anche riferito che una parte delle indagini "sono riservate a verificare le condizioni dell’autobus", il Gran Turismo della ’Mondo Travel’ di Napoli che era stato sottoposto a revisione
lo scorso mese di marzo.
Sui pezzi di semi-asse ed altre parti della carrozzeria che il pullman avrebbe perso sulla carreggiata un chilometro prima dell’impatto fatale con il guardrail, il capo degli inquirenti avellinesi si limita a far sapere che "è anche questo un tema dell’indagine e che i reperti, quando saranno completamente a disposizione, verranno sottoposti a perizia tecnica".
Il cordoglio di Napolitano ."Profondamente addolorato dal drammatico bilancio dell’incidente stradale verificatosi nella serata di ieri lungo l’autostrada a16, in provincia di Avellino, esprimo sentimenti di commossa ed affettuosa vicinanza al dolore delle famiglie delle vittime e rivolgo ai feriti gli auguri di una pronta guarigione. Desidero inoltre manifestare alle comunità colpite, in particolare a quella di Pozzuoli, la partecipe solidarietà dell’intero paese".

IL RACCONTO/La notte dell’orrore di D.Del Porto e G.Marino
E’ quanto si legge nel messaggio inviato dal presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
Che non si ferma qui, ma aggiunge parole importanti sul tema della sicurezza nelle strade: "Questa inaccettabile sciagura richiama tutti, istituzioni e cittadini, ad un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio. Agli interventi di adeguamento e manutenzione delle reti stradali e alle indispensabili attività di controllo e repressione deve affiancarsi una rinnovata consapevolezza di chi guida: il più scrupoloso e responsabile rispetto del codice della strada è essenziale per tutelare noi stessi, i nostri cari e il prossimo".
Emozione in tutto il Paese. Non solo l’Irpinia ma tutta l’Italia è sotto shock per il tragico incidente del pullman precipitato in una scarpata ieri sera su un viadotto della A16 Napoli-Canosa, nella zona di Monteforte Irpino (Avellino) e costato la vita a 38 persone. "E’ una giornata molto triste per l’Italia per quello che è successo ieri notte. Non ci sono parole", ha detto il premier, Enrico Letta, che in segno di lutto ha annullato questa mattina una visita privata all’acropoli di Atene. Il premier era stamane ospite di un convegno sull’Europa nella sede del Parlamento europeo ad Atene. Aprendo i lavori, il cerimoniale ha chiesto un minuto di silenzio e al termine ha espresso il suo cordoglio e ha ringraziato i suoi ospiti per la solidarietà espressa al nostro Paese. E il ministro dell’Interno, Angelino Alfano si è detto "sconvolto da questa immane tragedia".
"Terribile, purtroppo sono fatti drammatici. Sui quali bisognerà poi comprendere bene tutte le dinamiche che hanno portato a questo. Certo sono morti davanti ai quali ci chiniamo", ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, a Palermo. "E’ necessario accertare la verità su quanto avvenuto la notte scorsa in Irpinia", le fa eco il collega della Pubblica amministrazione Giampiero D’Alia. Cordoglio e vicinanza alle famiglie anche dal ministro della Difesa, Mario Mauro.
E il titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi segue costantemente l’evolversi della situazione. "Nelle prossime ore avremo una prima relazione" da Autostrade per l’Italia su quanto accaduto ieri notte sulla A16, ha detto Lupi a Radio uno, precisando di aver "parlato con l’Ad di Autostrade che mi manderà una relazione". Il ministro ha detto di essere "in contatto con Autostrade" e di aver "attivato immediatamente" gli uffici di vigilanza del ministero.
I sindaci. Una "tragedia assurda e incredibile", quella avvenuta ieri sera, che vede coinvolti direttamente gli amministratori locali come il sindaco di Avellino Paolo Foti che ha raggiunto dopo poche ore il luogo dell’incidente, mentre i vigili del fuoco prestavano i primi soccorsi e cercavano di mettere in sicurezza il guardrail travolto dal pullman, rimasto in bilico e a rischio crollo.
"I soccorsi sono stati svolti in condizioni difficili e di grande precarietà - ha raccontato - ma con grande professionalità è stato messo in sicurezza il guardrail mentre sotto iniziava la conta dei morti".
Alcuni dei feriti sono stati portati all’ospedale di Avellino: da lì, un bambino è stato poi trasferito all’ospedale ’Santobono’ di Napoli. Una donna invece non ce l’ha fatta. "E’ un brutto colpo per tutta l’Irpinia, ho visto grande trasporto anche da parte dei soccorsi. Davanti a cose come queste, c’è poco da commentare - ha aggiunto - Siamo in presenza di 38 persone che hanno perso la vita, una cosa assurda, una tragedia incredibile".
In molti hanno puntato l’indice sul tratto di strada teatro della tragedia: "E’ una discesa ripida - ha spiegato Foti - e si è verificato qualche incidente. Non siamo ancora in condizione di conoscere la dinamica perfettamente, ma anche dalle testimonianze dei passeggeri di un’auto che stava sorpassando il pullman sembra che sia scoppiato uno pneumatico. Sembra quindi si tratti di una fatalità imprevedibile e le cause dell’incidente non sembra debbano ricondursi all’eccesso di velocità".
"Anche perché - ha ricordato il sindaco di Avellino - i conducenti dei pullman sanno bene che quella discesa è ripida e la affrontano con la dovuta cautela. Inoltre è un tratto di strada molto trafficato, collega Napoli alla Puglia e c’è un traffico importante. Mi sento di escludere - ha concluso - che ci possa essere stata superficialità da parte dell’autista".
Il vicesindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano, ieri sera è stato tra i primi ad arrivare sul tratto di A16 dove è avvenuto l’incidente, trovando uno scenario che "credevo si vedesse solo nei film. Invece purtroppo è una realtà che è toccata alla nostra comunità. Non sono persone del nostro paese, ma quanto accaduto ci ha colpito tutti e sentiamo la tragedia come nostra".
Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, sta raggiungendo la scuola elementare di Monteforte Irpino dove è stata allestita la camera ardente per le vittime dell’incidente che ha visto coinvolti anche alcuni cittadini puteolani. "Voglio manifestare di persona la mia vicinanza e quella di tutta Pozzuoli ai familiari delle vittime per questa immane tragedia che ha colpito la comunità. Intanto ho già proclamato tre giorni di lutto cittadino", ha detto.
Polemiche. "Il gravissimo incidente sulla A16 forse la più grande tragedia stradale nella storia infortunistica del Paese, che negli ultimi 60 anni ha fatto contare oltre 500.000 morti e 14 milioni di feriti sulle strade, ripropone prepotente il tema della sicurezza nei mezzi professionali di trasporto: pullman e autocarri", ha detto l’Asaps, l’Associazione amici sostenitori della Polstrada che da tempo chiede l’istituzione di un catasto dei sinistri gravi per investigare, conoscere e analizzare le fasi precedenti, concomitanti e successive all’impatto, sia con riguardo al mezzo che al conducente.
"Non è possibile che un incidente come questo finisca solo in un fascicolo di una Procura - ha scritto il presidente, Giordano Biserni - qualche volta con addebito a causa accidentale o sconosciuta (specie se il conducente è deceduto) e con un intervento della sola compagnia di assicurazione per il ristoro dei danni". L’Asaps ritiene che in questa tipologia di incidenti nella maggior parte dei casi giochino un ruolo importante gli esasperati tempi di guida con lo sforamento delle 9 ore giornaliere ammesse, o il salto dei turni di riposo previsti dall’articolo 174 del CdS. A parere dell’associazione anche la lunga crisi economica sta incidendo nella spinta verso una forzata illegalità nella registrazione dei tempi di guida, di riposo e del superamento dei limiti di velocità registrati che è ampiamente documentata.
(29 luglio 2013)


Santobono, direttore sanitario: "Cinque bambini gravi e senza genitori"
Dei cinque bambini ricoverati all’ospedale pediatrico Santobono Pausilipon di Napoli, diversi sono in gravi condizioni, due in coma, nessuno di loro purtroppo ha accanto a sè i genitori, il bollettino del direttore sanitario Enrico De Campora

La testimonianza di Maurizio Abbenante, medico anestesista del 118 di Avellino, primo soccorritore arrivato sul posto
intervista di Antonio Iovane (Radio Capital)


Bollettino dei bimbi ricoverati: "Sono gravi, accanto a loro non ci sono i genitori" Twitter: cordoglio
Capital Vicesindaco: "Problema ai freni" Il dolore a Monforte foto / video Il fotoracconto
RNews Del Porto: "Tutte le ipotesi" Lutto, il Napoli annulla la presentazione show
condividi

AUDIO L’albergatore "Vacanza pagata con i sacrifici" AUDIO
L’albergatore
"Vacanza pagata con i sacrifici"
REPUBBLICATV Sindaco di Pozzuoli "Una tragedia immensa" REPUBBLICATV
Sindaco di Pozzuoli
"Una tragedia immensa"
FOTOCONFRONTO Il luogo della tragedia prima e dopo FOTOCONFRONTO
Il luogo della tragedia
prima e dopo

Incidente ferroviario di Santiago de Compostela il macchinista del treno torna a piede libero vd L’uomo è accusato di omicidio colposo plurimo: nel deragliamento del convoglio lanciato a una velocità molto superiore al limite hanno perso la vita 79 persone. In attesa del processo avrà obbligo di firma e non potrà guidare
condividi

CORRIERE.IT

l’incidente sulla a16: martedì giornata di lutto nazionale
Il pullman della strage era già danneggiato
Nessuna frenata: è arrivato a forte velocità
Un chilometro prima, trovati pezzi della trasmissione e segni di un urto con le barriere. Pm: «Ci sono indagati»
Il pullman che si è schiantato sulla Bari-Napoli viaggiava a forte velocità, nonostante le segnalazioni di rallentamenti in atto, e con la parte anteriore aperta o mancante, probabilmente a causa di un precedente «contatto» con il margine destro dell’autostrada. E’ quanto emerge dalle valutazioni dei tacnici sulla dinamica del tragico incidente sulla A16, che ha causato 38 morti e 19 feriti, le prime ricostruzioni mettono l’accento sulla forte velocità e su un precedente danneggiamento del pullman. E intanto il Consiglio dei ministri ha proclamato una giornata di lutto nazionale per domani, quando si svolgeranno i funerali delle vittime a Pozzuoli.
I RALLENTAMENTI - Intorno alle 19 di ieri sera si sono formati dei rallentamenti al chilometro 28 in direzione Napoli segnalati sia da tabelloni a messaggio variabile fino a 40 chilometri prima, sia da un operatore che sbandierava a terra circa un chilometro e mezzo prima del punto in cui è avvenuto l’incidente. Il pullman è arrivato su quel tratto intorno alle 20.30. Gli operatori di servizio riferiscono di aver visto avvicinarsi il pullman a forte velocità con la parte anteriore aperta o mancante, probabilmente a causa di un precedente «contatto» con il margine destro dell’autostrada.
IL PM - «Stiamo valutando anche la posizione della società Autostrade». Il Procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo, conferma che le indagini sulla strage del bus «sono a tutto campo». Il pm ha anche precisato che «ci sono indagati» per il fascicolo aperto in procura ad Avellino sull’incidente, senza però specificare chi è indagato e perchè. Tra le ipotesi di reato avanzate c’è anche la strage colposa.
L’AUTISTA - Il corpo di Lametta è stato portato nella sala mortuaria dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. Nelle prossime ore è previsto l’esame autoptico che dovrà chiarire se l’uomo sia stato vittima di un malore. Quest’ultima, comunque, sembra un’ipotesi poco plausibile: Ciro Lametta, infatti, secondo quanto sta emergendo, ha cercato di fare di tutto per fermare l’autobus anche se non ci sono segni di frenata sull’asfalto.
PEZZI PERSI UN CHILOMETRO PRIMA - Doveva essere sicuramente lucido per decidere, infatti, di tentare di rallentare la corsa sulla barriera New Jersey di cemento che, invece, ha ceduto, facendo precipitare il pullman nel vuoto. Parti del sistema di trasmissione dell’autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove è precipitato. Particolare che rende molto probabile l’ipotesi che il mezzo fosse già danneggiato mentre percorreva il tratto in forte pendenza.
I DANNI - I pezzi perduti dal pulman sono stati trovati dal personale di Autostrade per l’Italia, in ricognizione per la valutazione dei danni all’infrastruttura. Sono inoltre state rilevate abrasioni sulla barriera laterale a circa 800 metri dal luogo dell’incidente e ulteriori abrasioni sul muro di margine destro in calcestruzzo 500 metri dopo. Altri indizi sono stati rilevati sulle barriere metalliche del margine destro.
NESSUNA FRENATA - La Polstrada precisa inoltre che sul luogo dello schianto non ci sono segni di frenata: il mezzo si è trascinato lungo la barriera di cemento che poi ha sfondato finendo nella scarpata. Sulla base di questi elementi, si ipotizza che il pullman per problemi di controllo del mezzo abbia tentato di limitare la propria velocità appoggiando il veicolo sul margine destro. Senza tuttavia riuscirci: i danni provocati alle auto che erano in quel momento ferme e che sono state investite così come quelli riportati dalla struttura in cemento indicano un impatto a forte velocità contro la barriera.

CORRIERE.IT
AVELLINO – Coperti da lenzuola bianche, due in una bara accanto a un piccolo corpicino coperto da un telo colorato. Il bilancio dell’incidente è terrificante: 39 morti e 9 feriti tra i passeggeri del bus che tornava da una gita a Pietrelcina, nel Sannio. Più 14 feriti lievi tra le persone a bordo della auto colpite prima del volo nella scarpata. Proclamato per martedì 30 il lutto nazionale.
POZZUOLI, LA CITTA’ FERITA - La gran parte delle vittime - 28 su 39 - era residente a Pozzuoli, in provincia di Napoli. Ecco la lista dei nomi delle vittime.
DISASTRO - Dopo sei ore di lavoro tra le lamiere una fila di corpi ricomposti in aperta campagna, a Monteforte Irpino, raccontava il disastro del bus di turisti precipitato dal viadotto Acqualonga della A16 Napoli-Canosa dopo un volo di 30 metri. I vigili del fuoco con una grossa gru stavano estraendo le ultime due vittime dell’incidente dalle lamiere del pullman che viaggiava in direzione Napoli con 48 persone a bordo. Solo dieci sono sopravvissute, trasportate in ospedale con ferite gravissime, sulle cui condizioni vegliano ora i medici.
L’INCIDENTE - Intorno alle 20.40 l’incidente, alla fine di una curva in pendenza, in prossimità di rallentamenti dovuti al traffico. Il bus sbanda, cerca di evitare le auto e fermarsi utilizzando il guardrail in cemento della corsia di marcia senza successo. La barriera cede per un tratto di circa 100 metri e precipita al suolo insieme alla corriera e al suo carico di vite spezzate. Un weekend in collina, con tappa al Santuario di Montevergine, trasformato in una delle tragedie più drammatiche della storia delle autostrade italiane.
LETTA, MARTEDI’ SOPRALLUOGO SU VIADOTTO - La tragedia ha scosso profondamente gli animi di tutta la nazione. Il premier Enrico Letta effettuerà un sopralluogo martedì mattina.
IL PM: STRAGE COLPOSA - Tra le ipotesi di reato avanzate dalla Procura di Avellino per l’incidente sulla A16 che ha provocato la morte di 38 persone c’è anche la strage colposa. Lo ha detto ai cronisti il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, aggiungendo che ci sono già alcuni nomi sul registro degli indagati.
LO ZIO DI UNA SUPERSTITE - Si cerca ora di capire cos’ha determinato la perdita di controllo del mezzo. Potrebbe essere stato uno pneumatico scoppiato a far sbandare l’autobus, facendo perdere il controllo al conducente . Lo rivela lo zio di una della superstiti: «Mia nipote mi ha raccontato che è scoppiata la gomma sinistra dell’autobus. L’autista ha cercato di tenere il controllo in tutti i modi ma non c’è riuscito e il bus è sbandato finendo giù nel dirupo», ha raccontato Vincenzo Rusciano, dopo aver incontrato la nipote Annalisa in ospedale ad Avellino. Sembra che proprio sulle gomme, oltre che sul sistema di frenante, la Polstrada stia concentrando le indagini.
PORTA ANTERIORE APERTA - Ma le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono molte. L’autobus precipitato sarebbe giunto sul luogo dell’incidente a forte velocità e con la porta anteriore aperta o mancante, forse a causa di un precedente contatto. È quanto avrebbe affermato, secondo quanto appreso dall’Ansa, l’operatore che, circa un chilometro prima, segnalava rallentamenti sull’autostrada. Non solo: parti del sistema di trasmissione dell’autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove è precipitato e questo rende molto probabile che il mezzo fosse già danneggiato mentre percorreva un tratto in forte pendenza. L’autista avrebbe provato a limitare la velocità appoggiandosi ad una barriera stradale, senza però riuscirci.
(ph. M. Amelia)(ph. M. Amelia)
LO STRAZIO DEI FAMILIARI - Intorno alle 4 una mesta processione di carri funebri e bare accompagna l’arrivo dei parenti delle vittime. Ai lati della strade decine di ambulanze accorse per prestare un soccorso risultato vano. Un uomo sui 30 anni, alto e robusto riesce ad entrare nell’area protetta da polizia e carabinieri, dove i corpi sono stati ricomposti e quando realizza la portata del disastro si scioglie in un pianto disperato. È il personale di primo soccorso a sorreggerlo e prestare assistenza a madri, mogli, figli e nipoti sotto choc.
LE INDAGINI - Le indagini della polizia stradale e dei tecnici sulle parti meccaniche del bus, la perizia autoptica sul corpo del conducente, chiariranno le cause del disastro. Un pneumatico esploso, o un difetto al funzionamento dei freni, le prime piste al vaglio insieme allo stato di salute dell’autista che avrebbe tentato una manovra di «scarrocciamento», nel tentativo di frenare la corsa del mezzo con l’aiuto del guardrail, senza successo. La Procura di Avellino ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, specificando che l’indagine sarà «a tutto campo».
TRE GIORNI DI LUTTO - Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, ha raggiunto stamane la scuola elementare di Monteforte Irpino, dove è stata allestita la camera ardente per le vittime del terribile incidente avvenuto ieri sera: «Voglio manifestare di persona la mia vicinanza e quella di tutta Pozzuoli (da dove provenivano numerose vittime, ndr) - ha dichiarato il sindaco - ai familiari delle vittime per questa immane tragedia che ha colpito la comunità puteolana. Intanto ho già proclamato tre giorni di lutto cittadino».
MARTEDI’ I FUNERALI - Si svolgeranno domani, martedì, i funerali delle vittime al Palasport di Monterusciello, frazione di Pozzuoli, alle 9.30. Nel pomeriggio di oggi ci sarà il trasferimento delle salme.

CORRIERE.IT
In gita, tutti insieme, ci andavano spesso. Si conoscevano quasi tutti le vittime dell’incidente del pullman in Irpinia che ha causato almeno 36 morti. Secondo quanto raccontano alcuni parenti delle vittime davanti alla camera ardente allestita nella scuola di Monteforte Irpino (Avellino), sull’autobus c’erano chi aveva deciso di trascorrere un fine settimane al complesso termale di Telese Terme (Benevento). Una gita che domenica ha previsto una tappa anche a Pietrelcina, nei luoghi di Padre Pio.
L’ORGANIZZATORE - Ad organizzare la gita «come sempre», raccontano amici e parenti, era stato Luciano Caiazzo, salumiere di Pozzuoli (Napoli) che, neanche un mese fa, aveva compiuto 40 anni e che è fra le vittime dell’incidente. «Gli avevamo organizzato una festa a sorpresa - racconta Anna Caiazzo, che lavorava con lui -; era la sua passione organizzare gite. Fra dieci giorni dovevamo partire per la Croazia, tutti insieme, come sempre».
LA PALESTRA DIVENTATA OBITORIO - Prima sono arrivate le bare, poi all’alba le valigie. Anche una piccola, rosa, con l’immagine di Hello Kitty. Urla di dolore, nel piazzale della scuola di Monteforte Irpino (Avellino), dove la palestra è stata trasformata in camera ardente. Urla Mena di Pozzuoli. Ha appena saputo che sua sorella Enza, casalinga di 60 anni, è morta, così come il cognato. «Ho sentito mia sorella l’ultima volta alle 20:30 di domenica sera. Era felice, era tranquilla», racconta. Poi quasi una beffa: la sorella di Mena è infatti morta in ambulanza, non sul luogo dell’incidente. «Abbiamo sperato fino all’ultimo, fino all’ultimo che fosse viva», il lamento della sorella.
L’APPELLO PER IL RICONOSCIMENTO - «Si preparino i parenti di...»: è così che gli agenti di Polizia chiamano uno ad uno i parenti delle vittime. Ci sono figli, nipoti. Si conoscono quasi tutti: «Siamo parenti e vicini di casa», raccontano. Quasi tutti la notizia della strage l’hanno appresa della televisione. «Stavo sentendo il tg quando hanno detto che un bus era finito in una scarpata - dice Mario Terracciano, che nell’incidente ha perso sua mamma Barbara e suo papà Mario, tutti di Pozzuoli - ho sentito che veniva da Telese Terme, ho capito subito che si trattava di loro. Avevo sentito mia mamma poche ore prima, si era preoccupata del mio pranzo». Nell’incidente Mario ha perso anche i suoi zii: «Una settimana fa erano stati in Calabria, erano persone semplici che volevano solo qualche ora di serenità».