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 2013  luglio 29 Lunedì calendario

RIO TRE MILIONI

IL PAPA argentino ne è intenerito e commosso. Forse non si aspettava questo successo planetario nel primo viaggio all’estero del suo pontificato. Le immagini dell’intensa settimana in Brasile — lui a bordo di una semplice vettura utilitaria, mentre entra in una favela alla periferia, o acchiappa al volto rosari e magliette lanciate sulla papamobile — sono state diffuse e apprezzate in tutto il mondo.
Francesco ne è quasi stupito, e lo dice concludendo messa, mentre a migliaia lo ascoltano facendo il bagno, in un inverno sudamericano dal sapore mite. «Ringrazio voi cari giovani per tutte le gioie che mi avete dato in questi giorni. Grazie! Porto ciascuno di voi nel mio cuore».
Certo è difficile dimenticare immagini come quella del più grande “flash mob” mai visto, con milioni di persone danzare all’unisono, vescovi compresi. Alcuni a tempo, i più decisamente impacciati, con tanto di casule e mitrie indosso, ma tutti con le braccia aperte come la statua troneggiante su Rio del Cristo Redentore. Forse, anche questo, un “effetto Bergoglio”, il Papa nuovo che, come spiegava l’altro giorno il suo portavoce, padre Federico Lombardi, in conferenza stampa, invitava i ragazzi a smuovere la Chiesa facendo «lio», cioè, letteralmente, casino.
«Il Papa conta su di voi — ha scandito dall’altare Francesco — la Chiesa conta su di voi. Per sradicare e demolire il male e la violenza, per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio, per edificare un mondo nuovo. Andate,
senza paura, per servire. Andate e fate discepoli tutti i popoli. Il Vangelo non è solo per alcuni, ma per tutti. Gesù non ci tratta da schiavi, ma da uomini liberi, da amici, da fratelli; non solo ci invia, ma ci accompagna ». Così ha invitato ancora una volta i ragazzi a andare nelle «periferie esistenziali», ha chiesto loro di mettere a disposizione la loro energia e creatività.
La funzione religiosa si è svolta davanti a una folla impressionante e colorata di ragazzi provenienti da 190 Paesi. Era difficile persino vedere anche un solo lembo libero della splendida spiaggia, uno dei litorali più famosi del mondo. Assieme a Jorge Mario Bergoglio hanno concelebrato 60 cardinali, 1.500 vescovi e 11.000 sacerdoti. Sotto il palco, presenti le due donne forti del Sud America, il capo di Stato del Brasile, Dilma Rousseff, e la “presidenta” dell’Argentina,
Cristina Kirchner, oltre al leader della Bolivia Evo Morales.
Un momento particolare si è vissuto all’offertorio, quando il Pontefice, salutando alcune giovani coppie con i loro bimbi, ha accolto anche una piccolissima anencefala, senza cervello. Sabato, dopo la messa in cattedrale aveva incontrato i suoi genitori. Secondo le statistiche questi bambini muoiono quasi subito. I genitori non hanno voluto abortire, pur essendo permesso in questi casi l’aborto dalle leggi statali. Francesco li ha invitati alla celebrazione finale.
Il Papa aveva cominciato la sua giornata di ieri inviando un tweet agli 8 milioni di seguaci che conta sul network sociale. «Cari giovani, siate veri “atleti di Cristo”! Giocate nella sua squadra! ». La Veglia di sabato, conclusa mentre in Italia era già notte, aveva regalato momenti emozionanti, con i 4 chilometri
del lungomare di Rio percorsi dalla jeep papale a passo d’uomo per una folla salita a 2 milioni, assiepata dietro alle transenne. Bergoglio è sceso due volte dalla vettura per salutare invalidi e bambini.
Ai ragazzi della Gmg, il Pontefice ha chiesto di essere «un terreno buono, cristiani non parttime, non inamidati, di facciata, ma autentici». «Si suda la camicia cercando di vivere da cristiani
», ha ammesso. Eppure solo in questo modo «diventiamo costruttori della Chiesa e protagonisti della storia». E ha ricordato che Francesco d’Assisi ricevette da Dio il comando: «Va’, e ripara la mia casa». Non si trattava, spiega Bergoglio, «di fare il muratore e riparare un edificio fatto di pietre, ma di dare il suo contributo per la vita della Chiesa».
A essere il più felice sulla scelta della prossima città della Gmg, Cracovia, è il cardinale arcivescovo della città polacca, Stanislaw Dziwisz, l’ex segretario personale di Karol Wojtyla.
«Ho accolto con grandissima gioia la notizia annunciata oggi — ha detto l’ex don Stanislao — per noi è un onore e un impegno». A dare inizio alle Giornate Mondiali della Gioventù era stato proprio Giovanni Paolo II.