Alessandro Carlini, il Venerdì 26/7/2013, 26 luglio 2013
MA QUALI SUPERTASSE I NABABBI DI FRANCIA SONO SEMPRE PIÙ RICCHI
La crisi economica e il timore di nuove tasse volute dal presidente François Hollande non sembrano fare alcuna paura ai superricchi francesi. A parte qualche caso eclatante di «fuga» all’estero, come quello dell’attore Gerard Depardieu, che ha preso la cittadinanza russa per il timore di incappare nella aliquota del 75 per cento proposta dall’Eliseo sui milionari, i ricchi non si possono proprio lamentare.
Basta pensare che secondo il magazine economico Challenges il patrimonio delle 500 persone più facoltose di Francia è aumentato nell’ultimo anno del 25 per cento, raggiungendo i 330 miliardi di euro. Si scopre, inoltre, che in un decennio il valore complessivo della top 500 è più che quadruplicato e rappresenta oggi il 16 per cento del prodotto interno lordo del Paese. Il gruppo dei ricchissimi conta 55 miliardari, 10 più dell’anno scorso, e 445 milionari (il più «povero» ha un patrimonio di 64 milioni di euro).
In testa alla lista di Challenges c’è il tycoon del gruppo del lusso Lvmh, Bernard Arnault, reduce dall’acquisto del marchio italiano Loro Piana. Arnault vanta un patrimonio da 24,3 miliardi di euro, e un aumento nel 2012 del 15 per cento. Oltre ai «miliardari» storici, come la famosa ereditiera di L’Oréal, Liliane Bettencourt, con 23,2 miliardi di euro (incremento annuo di 7,9 miliardi), sono i nuovi ricchi a scalare molto rapidamente la vetta della classifica. Un esempio: il fondatore della compagnia di servizi internet Free, Xavier Niel, entrato a far parte dei 500 più ricchi nel 2003, con un patrimonio di 80 milioni di euro, è ora cresciuto di 70 volte. Hanno scalato la classifica anche i fratelli Wertheimer (Chanel), il re della birra e del vino Pierre Castel e l’uomo d’affari Vincent Bolloré. È crisi nera, invece, per l’automobile, con la famiglia Peugeot che negli ultimi due anni ha mandato in fumo il 70 per cento del suo patrimonio. L’idea di lasciare la Francia era balenata anche nella mente del primo in classifica, Arnault, che però poi è tornato sui suoi passi ritirando la domanda di naturalizzazione alle autorità belghe che a molti ricordava la «fuga» di Depardieu.